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Direttore Antonio Esposito

La Cgil contro l'omofobia: "Fermiamo la cultura dell'odio" - Manifestazione per i diritti civili con associazioni, giovani e donne
 

sab 06-11-2021 10:52 n.105, a.e.

La Cgil contro l'omofobia: "Fermiamo la cultura dell'odio"

Manifestazione per i diritti civili con associazioni, giovani e donne


Un presidio per i diritti di tutti promosso dalla Cgil di Benevento. Sotto il campanile di Santa Sofia si sono riunite le rappresentanze di alcuni partiti e associazioni, per protestare contro la “tagliola” che ha impedito al Senato la discussione sul Decreto legge Zan, che proponeva misure contro le discriminazioni verso persone di diversi orientamenti sessuali. “No alla cultura dell’odio, si alla cultura del rispetto”.Questo il messaggio dell'incontro. Un obiettivo che non può tramontare dopo la battuta d’arresto del 27 ottobre scorso.

“Quello di stasera -ha rilevato Luciano Valle, segretario Cgil- è solo l’inizio di un percorso, continueremo a mobilitarci facendo squadra con tanti soggetti del territorio, saremo pungolo per il parlamento, perché non possiamo accettare che l’Italia venga annoverata tra le nazioni più retrive ed intolleranti verso le differenze”. “Quello che è accaduto al Senato coi franchi tiratori -ha aggiunto Amerigo Ciervo, presidente dell’Anpi- è estremamente grave. Si può mercanteggiare sui diritti, sulle lacrime e le sofferenze delle persone per piccoli cabotaggi politici? Dobbiamo costruire una grande rete democratica".

Il vergognoso spettacolo offerto da Palazzo Madama con l’esultanza da stadio tra i banchi del centrodestra, per aver ottenuto lo stop all’iter del Ddl Zan, è stato stigmatizzato dal deputato dei Cinque Stelle, Pasquale Maglione, e da Giovanni Zarro , presidente del Pd sannita. “Abbiamo scritto una delle più brutte pagine del parlamento -ha sottolineato Maglione- con un attacco senza precedenti a sacrosanti diritti civili. Non dobbiamo scoraggiarci. Il discorso può essere ripreso. Si tratta di un tema cardine per il progresso”.

Sulla stessa scia le parole di Michele Martino, referente di Libera, che ha parlato di “attacchi vergognosi alla democrazia”. “Qualcuno si è permesso -ha aggiunto- di minacciare di fare lo stesso gioco per la partita del Quirinale. Siamo al ricatto. Si vorrebbe calpestare la Costituzione, che è la nostra stella polare ed il documento antimafia per eccellenza”. “Quel decreto fermato -ha detto Stefano Orlacchio dei Giovani Democratici-  si muoveva nel solco dell’articolo 3 della nostra carta costituzionale, che reclama uguaglianza formale e sostanziale per tutti. Negare dei diritti vuol dire ritornare indietro, quasi al Medioevo”.

Altri hanno rilevato che il voto negativo del Senato non rispecchia il cambiamento avvenuto nella mentalità e nel costume dei cittadini. “La società è più avanti -ha detto Antonella Pepe, dirigente del Pd- rispetto a chi ci rappresenta nelle istituzioni. L’educazione alla tolleranza deve cominciare nelle scuole, perché ognuno ha il diritto di essere se stesso”. “Oggi la politica –ha osservato Rita Marinaro- è lontana mille miglia dai bisogni delle persone. Si spera che dalla difesa dei diritti rinascano un nuovo fermento e la voglia di cambiare”.

Dietro gli oratori campeggiava lo striscione con la scritta “Diritti nel lavoro, diritti nella vita”. Il giovane studente Davide Mazzone ha ricordato che Benevento ha ospitato nel 2016 uno dei Gay Pride più colorati. “Da questa piazza -ha proposto- dobbiamo lanciare una campagna di sensibilizzazione su queste tematiche, senza dimenticare che anche nella nostra città si è registrato di recente un attacco a sfondo omofobico. Coinvolgiamo soprattutto i giovani che sono molto sensibili ad accogliere queste iniziative di civiltà”.



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