La Caritas di Benevento ha snocciolato tutti i dati sulla povertà nel tradizionale appuntamento annuale. Per la prima volta dopo tanti anni senza il suo direttore, don Nicola De Blasio, agli arresti domiciliari dal 3 novembre scorso per una storia di pedopornografia, ancora tutta da chiarire. Nel salone “Leone XIII” del Palazzo Arcivescovile è stato presentato un volume di oltre cento pagine intitolato “Le povertà accanto”, che passa in rassegna le difficoltà, i disagi e le storture, aumentati sotto i colpi della pandemia a Benevento e nel Sannio.
L’ultima classifica sulla qualità della vita, pubblicata recentemente da Italia Oggi, colloca la nostra provincia al 79° posto, con la perdita di ben 46 posizioni rispetto all’anno precedente. “Dal quadro d’assieme -ha rilevato don Maurizio Sperandeo- emerge che al nord si vive meglio e che in tutto il sud si arranca ancora per servizi e benessere”. Nell’analisi effettuata dalla Caritas di Benevento balza agli occhi che nel corso del 2020 ben 847 persone si sono rivolte al Centro d’Ascolto per chiedere aiuto. Un afflusso senza precedenti. Con un incremento preoccupante di oltre il 150 per cento.
“La pandemia -ha sottolineato la sociologa Maria Pia Mercaldo, che ha curato il dossier- ha fatto da lente d’ingrandimento delle disuguaglianze e dei problemi. Abbiamo registrato un boom di accessi alla Caritas. Le persone prese in carico sono state 1393. Si tratta soprattutto di cassintegrati, lavoratori al nero, licenziati e pensionati. L’anno scorso abbiamo distribuito 1600 panieri alimentari presso la Caserma Pepicelli. La mensa di Via San Pasquale, che durante il Covid ha operato senza interruzione con l’asporto, ha offerto 70 pasti giornalieri. Viviamo un clima da terza guerra mondiale. Speriamo che arrivi presto la ripresa”.
La povertà incide sulla denatalità e quindi sullo spopolamento di tanti territori. La nostra provincia ha perso 3085 persone rispetto al 2019, attestandosi attualmente su 269 mila e 233 abitanti, mentre la città di Benevento è scesa a 57.778 residenti, facendo registrare 560 unità in meno. C’è un comune del Sannio, Castelvetere Valfortore, dove l’età media è di 57 anni. Gli stranieri presenti nella provincia sannita sono 9432, con un calo di 419 rispetto all’anno scorso, e rappresentano il 3,5 per cento della popolazione. Le comunità più numerose provengono dalla Romania, dal Marocco, dall’Ucraina e dalla Nigeria.
L’aggravarsi delle condizioni socio economiche di tante popolazioni povere del mondo non lascia intravedere nulla di buono. “Parlando con un amico del Ruanda -ha ricordato l’arcivescovo Felice Accrocca- mi ha raccontato che la forbice si sta allargando, con i ricchi che diventano sempre più ricchi ed i poveri sempre più poveri. Siamo in mano alla grande finanza. Questa è la tragicità della situazione. La realtà creata dal Covid rischia di aumentare le tensioni sociali anche nei ceti benestanti o di livello medio, che oggi si trovano borderline”.
L’assenza forzata di Don Nicola è stata anche l’occasione per chiedere notizie su chi potrebbero essere i suoi sostituti alla Caritas e alla parrocchia di San Modesto al Rione Libertà, dove il sacerdote operava da anni conquistandosi la stima di tutto il quartiere. ”Siamo in una fase di transizione -ha osservato Accrocca- per ora c’è un interim con don Sergio Rossetti, perché lui conosce bene la Caritas, avendo collaborato per una decina d’anni con la struttura. Ci troviamo in una situazione inaspettata, che stiamo tamponando come meglio possiamo. Per San Modesto sta coordinando le cose il vicario, don Franco Impietro, l’attività ecclesiastica continua, a volte ci vado anche io quando posso”.
Il colpo subito dalla diocesi di Benevento con la vicenda di Don Nicola deve essere ancora assorbito. C’è grande attesa in tutta la città per conoscere gli esiti dell’inchiesta giudiziaria partita dalla procura di Torino. Per ora c’è stato il dissequestro dei 170 mila euro in contanti, trovati nel comodino della stanza da letto nella sua casa di Santa Clementina. I giudici dovranno ora fare luce sull’accusa di detenzione di materiale pedo pornografico. Si spera che Don Nicola possa uscire presto dal momento tempestoso che sta vivendo.
|