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Direttore Antonio Esposito

Il Conservatorio festeggia i primi 40 anni ricordando Nicola Sala - Breve storia, eventi ed emozioni dell'importante istituto culturale
 

lun 22-11-2021 19:33 n.113, a.e.

Il Conservatorio festeggia i primi 40 anni ricordando Nicola Sala

Breve storia, eventi ed emozioni dell'importante istituto culturale



Com’è nato il Conservatorio? Quando conquistò l’autonomia? Chi era Nicola Sala? L’importante scuola musicale di Benevento, punto di riferimento per tanti giovani, ha risposto a tutti questi interrogativi nel corso della celebrazione dei suoi primi quarant’anni. Per solennizzare l’evento, svoltosi nell’Auditorium di San Vittorino, sono stati premiati tutti i protagonisti della sua lunga storia, direttori e presidenti, che si sono succeduti alla guida del Conservatorio dal 1980 ad oggi. Una cavalcata sentimentale in una comunità di voci e suoni, parte integrante e cuore pulsante della città. Una tappa significativa del Festival d’Autunno.

“L’istituto ha ampliato la propria offerta formativa -ha rilevato il presidente Antonio Verga- oggi da noi vengono a iscriversi da tutta Italia. Siamo Il primo conservatorio italiano ad avere la cattedra per la canzone classica napoletana. La nostra missione è quella di educare all’arte e alla bellezza. Per offrire maggiori opportunità ai nostri giovani abbiamo avviato diversi partenariati con prestigiose istituzioni. Tra l’altro abbiamo sottoscritto  un protocollo d’intesa col comune di Procida, Capitale Italiana della Cultura 2022”.

Il desiderio di avere un istituto musicale a Benevento cominciò a manifestarsi già negli anni cinquanta. La città era popolata da tanti maestri che insegnavano privatamente pianoforte. Nel campo canoro si affermavano validi nomi che travalicavano i confini provinciali. Ci voleva una scuola per educare i tanti giovani appassionati, allettati anche da un probabile successo. Uno degli animatori di questo variegato movimento fu Cosimo Minicozzi, per tanti anni docente al Conservatorio, che oggi ricorda con orgoglio ed emozione le prime “lotte” per portare a Benevento la tanto ambita istituzione musicale.

“Quando si manifestò questa idea -rileva il maestro Minicozzi- insegnavo ad Avellino. Allora pensai di formare una classe di studenti in città. Molti erano quelli che andavano a Caserta, a Napoli e nel capoluogo irpino. Facemmo pubblicare su “Il Mattino” un articolo dal titolo “I pendolari della musica”. Riunivamo i consiglieri comunali a San Vittorino per organizzarci meglio e mobilitare la città. Poi fu fatto un comitato, coordinato da Antonio Pietrantonio, che raccolse ben diecimila firme. Il primo risultato arrivò nel 1980,quando fu accolta la proposta di aprire una sezione staccata, gemmata da quello di Avellino. Fu una grande conquista. Il riconoscimento definitivo della nostra autonomia arrivò nel 1988.L’inaugurazione ufficiale nella sede attuale  avvenne il 14 aprile 1989,alla presenza del ministro Giovanni Galloni”.

La premiazione dei direttori e dei presidenti che hanno accompagnato l’intenso cammino è stata punteggiata da ricordi esaltanti e indelebili. Il primo presidente, Antonio Pietrantonio, che è stato anche sindaco di Benevento dal 1982 al 1992, è stato accolto da calorosi applausi, seduto in platea in prima fila.

I premiati con la consegna della medaglia celebrativa sono: Filippo Zigante, Ettore Maggio, Concetta Pennella, Antonio Pietrantonio, Marcello Rotili, Claudio Ciampa, Marisa Capobianco, Maria Teresa Pignataro, Achille Mottola, Maria Gabriella Della Sala, Caterina Meglio, Giuseppe Ilario e gli attuali dirigenti Antonio Verga e Giosuè Grassia. Un riconoscimento particolare  è andato anche a Cosimo Minicozzi, Lorenzo Fiorito, Marcello Della Gatta e Gennaro Caporaso, sindaco di Tocco Caudio, paese natale di Nicola Sala, a cui il conservatorio fu intitolato il 9 novembre 2006.

“Come direttore -ha affermato Ilario- ho vissuto qui sei anni magnifici e splendidi. Presso il nostro istituto convivono insieme artigianalità e professionalità, che oggi debbono incontrare necessariamente le nuove tecnologie. Ai nostri studenti dico sempre che ognuno deve farsi imprenditore di se stesso. Alla fine diventerà una grande artista o un grande docente. Io, per ora, ho avuto l’idea di fare il sindaco di Rotondi, ma continuerò ad insegnare”. “Alla base della nostra scuola -ha osservato il direttore Grassia- c’è sempre la connotazione di “arti e mestieri”, nonostante che oggi ci fregiamo del titolo di “alta formazione artistica”.

La cerimonia dei  quarant’anni è stata coronata dalla rivisitazione della figura di Nicola Sala. Il musicista sannita, vissuto dal 1713 al 1801, fu protagonista della scuola musicale napoletana, che fu un fenomeno anche sociale, storico ed economico. “Dalla sua vita – ha fatto notare Della Gatta- apprendiamo che aveva un carattere schivo e riservato. Forse per questo, dopo essere entrato a 19 anni nel Conservatorio “Pietà dei Turchini” a Napoli, ne diventò  primo maestro solo molto dopo, nel 1793. Si racconta anche che il famoso architetto Luigi Vanvitelli scrisse una lettera di raccomandazione per lui ai governanti del tempo”.

Per suggellare la serata in allegria, l’Orchestra da camera del Conservatorio, diretta da Francesco D’Ovidio, ha eseguito brani celebri di Pergolesi, Cimarosa e Jommmelli, come  “Necessaria è la Femmena”, “Perfida donna ingrata". Soprano Francesca Mazzilli e baritono Wang Yang. “La scuola musicale napoletana -ha evidenziato Fiorito- caratterizzò un’epoca come importante fucina di musicisti. Per questo vogliamo proporre che possa entrare a far parte del Patrimonio Unesco come  bene dell’Umanità”.




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