Un volo sulla sofferenza e la bellezza della vita, attraverso il cinema, storie di emarginazione,violenza e grande umanità. Per ritrovare se stessi dopo la lunga pandemia. Per dare un contenuto al tema della “Rinascenza”, scelto per l’edizione di quest’anno. Il “Social Film Festival Artelesia” ha ampliato i suoi orizzonti. Dalle disabilità ai diritti civili. Regalando intense emozioni nel ritrovato “Cinema Teatro San Marco” di Benevento, dove sono stati convogliati per cinque giorni attori e registi, italiani ed internazionali. Con un pensiero a Giambattista Assanti, il regista irpino, scomparso nel maggio scorso, noto per aver girato “Ultima fermata” e “Il giovane Pertini. Combattente per la libertà” .
“Abbiamo dato voce e spazio -osserva Mariella De Libero, una delle animatrici- ad artisti, magari non tanto noti, ma molto validi. C’è chi è venuto da Londra. Al concorso sono state inviate 1600 opere, provenienti da ogni angolo del pianeta, dall’Australia al Bangladesh. Siamo soddisfatti dei risultati, nonostante la pioggia e il virus in aumento. Per la giornata contro la violenza sulle donne c’è stata Barbara Villa con una straordinaria performance, andata in scena contemporaneamente in 50 teatri italiani. Lo spettacolo poteva avere più pubblico, se si fosse lavorato in rete, ma qui si preferisce operare in maniera separata”.
La premiazione dei vincitori delle varie sezioni è stata affidata a Pino Strabioli, mentre la serata conclusiva è stata suggellata dall’esibizione teatral canora di Lina Sastri, che ha spronato tutti a guardare avanti. “Sono due anni che non vado su un palco -ha detto l’attrice napoletana- bisogna rischiare, avere coraggio. Viviamo una situazione quasi pirandelliana. Una volta eravamo noi a mettere la maschera per recitare, mentre ora siete voi a doverla portare per forza. Sono i paradossi della vita, che ha bisogno di pazienza ed ironia”.
La rassegna ha offerto la visione di tanti film, cortometraggi , documentari e due anteprime mondiali. Si tratta di “The Passengers”,dedicato al tema dell’Hausing First, sulla ricerca del primo tetto, che fa capo ad un’associazione internazionale, che ha una sezione anche a Benevento, e del lungometraggio “Con le nostre mani”, sulla storia d’amore di due coniugi disabili che cercano di vivere felici ed autonomi. Per il teatro ha regalato sorrisi e riflessioni la piece di Paolo Ruffini con la sua compagnia di ragazzi down.
Da “La Verona di Dante” , con Claudio Santamaria e Francesca Barra, a “Uno, Nessuno, Cento Nino”, per il centenario di Manfredi, fino alle proiezioni per le scuole. Gli alunni del Convitto Nazionale e dell’Istituto Tecnico Industriale “Lucarelli” hanno potuto vedere cortometraggi sul bullismo e sul razzismo, votando con i cellulari i loro preferiti. Per la sezione “Divabili” hanno vinto “L’Albero di ciliegie” di Alessia Scali e “Close your eyes and look at me” di Andrea Castoldi, mentre per i lungometraggi è stato premiato “Diversamente” di Max Nardari. Riconoscimenti sono andati, tra gli altri, a Giorgia Surina, come miglior attrice protagonista, e ad Andrea Roncato per “Selfiemania”, dedicato all’uso sfrenato dei social.
“Una delle emozioni più forti -sottolinea De Libero- si è vissuta quando è stato ricordato Giambattista Assanti, al quale è stato assegnato un premio alla memoria, ritirato dal figlio. Per la prossima edizione abbiamo istituito il “Premio Assanti”, per i registi emergenti. Quando siamo tornati al San Marco, ci è parso di rivederlo. Il regista di Mirabella Eclano aveva fatto tanto per riaprirlo. Molto toccante è stato anche il momento in cui Francesco Tomasiello, mio figlio, ha cantato in duetto con Valerio Russo, un ragazzo conosciuto durante il lockdown, dando vita ad una performance chiamata “Gli accordi del cuore”.
Il festival, del resto, nasce nel 2008 da un’idea di Tomasiello, giovane disabile di 33 anni, sempre pieno di nuovi progetti: ora sta prendendo la specialistica in “Scienze dell’Educazione” ed ha in mente la creazione di una cooperativa di servizi per le disabilità. “Mio figlio – fa sapere De Libero- sta cercando accompagnatori per andare in Spagna, dove già è stato con l’Erasmus, vorrebbe trovare persone appassionate di arte e cultura. Per questi operatori ci sono anche i finanziamenti. Non si tratta di assistenza sanitaria. Io non sono malato -dice Francesco- sono disabile. Questa manifestazione è stata immaginata da lui, dopo essere stato a Giffoni per il festival dei ragazzi ed aver vinto al concorso per i cortometraggi. Tutto è partito da lì”.
Col passare degli anni, “Artelesia Film Festival” è cresciuta, passando da una conduzione quasi familiare ad una organizzazione vera e propria, con un direttore artistico, che è Antonio Di Fede, con diverse collaborazioni, tra cui anche quella della brava fotografa Emilia Diario. “Il nostro impegno -conclude De Libero- si avvale del sostegno economico della Regione Campania e del Mic, Direzione Cinema. Il tema che abbiamo scelto per la prossima edizione è “Abbracciami”. Con la speranza di coltivare sempre più la solidarietà, di riprendere gli abbracci interrotti e di essere anche migliori di prima della pandemia”.
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