“Il mio rapporto con lui nasce sui banchi della prima media. Era un giovane ragazzo perbene, tutto curato, compaesano del professore di lettere, un personaggio un po’ eccessivo, che come voto metteva anche dieci sotto zero. Io fui bocciato, lui proseguì. Qualche tempo dopo lo ritrovai come consigliere comunale, agitatore di problemi, raccoglieva firme per l’università. Diventò sindacalista e insegnante. Quando fondò “Realtà Sannita” nel 1978, mi invitò a scrivere per il suo giornale”.
Parte da lontano il racconto di Mario Pedicini sull’amicizia con Giovanni Fuccio, suo compagno d’avventura nel giornalismo e nell’editoria, scomparso sei mesi fa. Per ricordare la sua figura poliedrica, il Conservatorio di Benevento ha organizzato una serata speciale, suggellata da tante testimonianze. L’occasione ha dato spunto anche ad una riflessione sul mestiere del giornalista nel Sannio.
“Abbiamo bisogno di risalire un po’ la china -ha osservato Alfredo Pietronigro, direttore di Gazzetta di Benevento- come categoria, stiamo cercando di riprendere l’Associazione Stampa Sannita. Non so se ci riusciremo. La spinta in questa direzione arriva da tante giovani leve. C’è la necessità di una maggiore tutela per la nostra professione”.
L’impegno profuso da Fuccio è stato caratterizzato da equilibrio, moderazione e pacatezza. Qualche volta, però, ha alzato la voce, come presidente dell’Assostampa Sannita. “Fu clamorosa la protesta - ricorda Pietronigro- contro le regole del presidente del Benevento, Giuseppe Spatola, nel 2004, che aveva negato l’accredito ad alcune testate giornalistiche. Fummo tutti uniti e facemmo grandi manifesti. Mi è rimasta impressa, inoltre, la sua sferzata contro le istituzioni per la scarsa attenzione verso la stampa, durante il tradizionale incontro annuale con l’arcivescovo.E la situazione non è molto cambiata”.
Per omaggiare Giovanni Fuccio, come giornalista, editore, promotore di eventi, hanno portato il loro saluto Billy Nuzzolillo, a nome dell’Ordine Regionale dei giornalisti, e l’assessore alla cultura, Antonella Tartaglia Polcini, per il comune. “Abbiamo voluto questa iniziativa -ha sottolineato il presidente Antonio Verga- nell’ambito del Festival d’Autunno, per legare il conservatorio al territorio e alle sue personalità culturali”. “Sono commossa ed orgogliosa come figlia -ha evidenziato Maria Gabriella Fuccio- ce la mettiamo tutta per continuare l’attività avviata da mia padre”.
Tra le più belle idee realizzate spicca quella di “Fare il giornale nelle scuole”, che ha portato per tanto tempo a Benevento centinaia di studenti provenienti da tutta Italia, per la premiazione finale, che si svolgeva nel Cinema Teatro San Marco. “Cercavamo di far venire- fa sapere Pedicini- le scolaresche da varie zone, dalla Sardegna, dal Trentino Alto Adige, dal napoletano, dalla Puglia e da Roma, perché lasciassero una traccia economica da noi. Il direttore Fuccio mi ha dato sempre la libertà totale di scrivere , ha messo il giornale a disposizione di tutti. Come dimostra anche il recente lancio del supplemento “Realtà Giovani”, scritto interamente da ragazzi e studenti”.
La sua formazione comincia dalla politica. Basti pensare che a soli 22 anni viene eletto al consiglio comunale sotto l’insegna del Movimento Sociale Italiano. Attratto dalle rivendicazioni territoriali, si tuffa nel giornalismo ed infine sempre più attivamente nell’editoria, pubblicando oltre 160 titoli. “Fuccio - ha concluso Pietronigro- era un uomo di destra, di quella vera, sociale, non quella annacquata di oggi. La sua importante attività libraria è poco considerata. Dobbiamo dargli merito di quello che ha fatto”. Alle parole è seguita la musica. Sul palcoscenico dell’Auditorium San Vittorino si è tenuto il Concerto di Chitarre dell’Ensemble “Nicola Sala”, diretta da Mario Fragnito, che ha suonato brani napoletani e spagnoli.
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