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Direttore Antonio Esposito

La protesta dei genitori per le scuole chiuse prima di Natale - Megna:"Il sindaco dovrebbe dimettersi. Vogliamo i dati sul virus"
 

mer 22-12-2021 22:30 n.124, a.e.

La protesta dei genitori per le scuole chiuse prima di Natale

Megna:"Il sindaco dovrebbe dimettersi. Vogliamo i dati sul virus"


“Un sindaco che non è in grado di tenere sotto controllo i contagi a scuola, un sindaco che non si preoccupa di richiamare l’Asl, che dal 17 giugno scorso non pubblica i dati sul suo sito, si deve dimettere, perché ha fallito. Visto che i protocolli nazionali stanno funzionando dovunque. Non sappiamo quante persone si sono contagiate. E’ gravissimo. Viviamo al buio. Non sappiamo com’è la situazione in città e in provincia e nessuno dice niente. Come cavolo si fa ad amministrare una città senza avere i dati? Dire poi, in piena campagna vaccinale pediatrica, che le scuole probabilmente non riapriranno a gennaio è una cosa molto pericolosa”.

Il duro rimbrotto al sindaco Mastella arriva da Giovanna Megna, componente del Comitato Scuole  Aperte, nonché consigliera comunale di Civico 22.Quelli dell’opposizione avevano chiesto un tavolo istituzionale per decidere il da farsi per fronteggiare la pandemia. Ma il primo cittadino ha preferito andare per la sua strada, senza ascoltare nessuno. “Quando si è festeggiato per i risultati elettorali -ricorda ancora Megna- con baci e abbracci, non c’era il coronavirus? Quando qualcuno è andato a mangiare nella mensa scolastica coi nostri figli, firmando le mani dei bambini e facendosi fotografare, non c’era alcuno rischio? Possibile che solo nelle scuole si annida il virus? Mi vergogno di essere cittadina di questo comune”.

I genitori sono arrabbiati per la chiusura delle scuole a Benevento. Per questo sono scesi in piazza. La decisione del sindaco Mastella di anticipare le vacanze natalizie di tre giorni ha suscitato proteste e contestazioni. Il ritorno alla Didattica a Distanza ha riaperto vecchie problematiche sociali e culturali. Alimentando paure e preoccupazioni che sembravano superate. Perché si è reso necessario questo provvedimento restrittivo? Quali sono i veri dati del contagio da coronavirus in città e in provincia?

Per far sentire la loro contrarietà ad una scelta apparsa “incomprensibile ed improvvisata”, gruppi di insegnanti e studenti hanno stilato documenti per chiedere spiegazioni. Anche perché, a quanto pare, adottata solo a Benevento tra i capoluoghi d’Italia. “Si chiudono le scuole -rilevano i docenti- mentre i negozi scoppiano di folla. Questo è il regalo più orribile che ci potevate fare. Proviamo terrore al pensiero che a gennaio i banchi continueranno a restare vuoti. Quanto disagio per i nostri ragazzi”.

La protesta è accompagnata da una pressante richiesta di chiarezza e trasparenza. Perché Benevento e la Campania sono ancora in zona bianca e i dati del virus non giustificano la drastica misura.

“Se mio figlio non va a scuola - ha osservato Francesca Cilento, referente del Comitato Genitori- può contagiarsi sulla pista di pattinaggio e in altri luoghi di svago. Se la situazione è così allarmante, il sindaco avrebbe dovuto chiudere tutto, fermare le manifestazioni natalizie previste per i bambini. Le scuole sono il posto più sicuro e gli alunni non sono untori. La vera piaga sono i danni causati dalla Dad. La nostra lotta non è politica. Io non risiedo neanche a Benevento. Ci interessa il benessere psicofisico dei nostri figli”.

"Quello del sindaco -ha aggiunto il pediatra Raffaele Arigliani- è  un comportamento paternalistico.Come se dicesse "io sono quello che capisce e decido per tutti". Noi invece vogliamo conoscere e condividere le scelte,vogliamo sentirci cittadini".

Sugli striscioni di Piazza Castello c’è scritto “La scuola si fa a scuola” ed “Insegnateci il coraggio di vivere”. Due messaggi chiari ribaditi con forza da Gino De Pietro, padre di un ragazzo di terza media. ”Studio, istruzione e socialità -ha sottolineato De Pietro- sono i cardini dell’scuola. Qui si calpestano le regole nazionali, che sono valide per tutti. Benevento non è il feudo di Mastella, non è un luogo dove la legge non vale, non può essere il regno di qualcuno che intende mantenere aperte le feste e chiudere le scuole. Ora il sindaco minaccia chiusure anche a gennaio, prevedendo che siamo prossimi alla zona arancione. Il suo provvedimento è illegittimo. Ho letto i dati. Per Gimbe e Agenas, Benevento e l’intera Campania sono lontanissime dalla zona arancione”.

La Campania è stata la regione con più giorni impegnati nella didattica a distanza. Il Comitato Genitori ha ricordato la sentenza del Tar che ha dichiarato illegittima la lunga fase di chiusura dell’anno scorso. “Il nostro sindaco vuole essere sempre all’avanguardia -fa notare Luca Guerra, padre di quattro figli studenti- questa volta ha superato anche De Luca. Questo atto è un sopruso, un abuso, una violenza e anche una minaccia, oltre all’interruzione di pubblico servizio. Reclamiamo il diritto di vedere i nostri figli a scuola”.

La prospettiva di una chiusura anche dopo le vacanze sta creando un grande sconcerto. Lo stesso ministro Bianchi e il dottor Bassetti hanno ritenuto del tutto ingiustificata ed inopportuna questa eventualità. Il sindaco intanto rilancia imperterrito la sua decisione. “Io mi preoccupo -ribatte Mastella- della salute della mia comunità e il Codacons mi denuncia. Mi attaccano in modo strumentale e ipocrita. La situazione è seria. I nostri ospedali iniziano a collassare. Non mi pento. La mia scelta non è avvenuta a caso, le loro sono mirate. A loro non interessa che Omicron avanza, ma solo fregare Mastella. Che vergogna e che squallore”.

Il comitato genitori continuerà a dare battaglia con ricorsi e denunce, contro un provvedimento ritenuto un "abuso" del sindaco. “I bambini hanno bisogno della scuola -ha concluso Antonella Pepe, dirigente Pd- per crescere e socializzare. Chi amministra non può lavarsi le mani. Non possiamo continuare a fare terrorismo. La politica deve assumere le proprie responsabilità. Si chiudono le scuole e poi i bambini possono andare in giro, al cinema, nei mercatini e nelle ludoteche senza problemi. La scelta di Mastella è un atto arrogante da parte di un sindaco inconcludente che non è capace di amministrare”.

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