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Viola Ardone a Benevento per parlare di Rea a "Stregonerie" - "Torneṛ a scrivere di Napoli. Io sono per le scuole aperte"
 

lun 17-01-2022 16:03 n.131, a.e.

Viola Ardone a Benevento per parlare di Rea a "Stregonerie"

"Torneṛ a scrivere di Napoli. Io sono per le scuole aperte"


Il racconto di Napoli come città dai “mille colori” ingloba anche la versione di Domenico Rea, che con “Ninfa plebea” vinse il Premio Strega nel 1993.Per parlare di questo romanzo e per inaugurare la nuova stagione di “Stregonerie” è venuta a Benevento la scrittrice Viola Ardone. “Riprendiamo in presenza  -ha detto Isabella Pedicini, curatrice della rassegna insieme a Melania Petriello- con grande emozione, per dare un segnale di speranza per il futuro, ricominciamo, ricreando quasi un’atmosfera da Decameron”.

Nella sede del noto liquore, l’autrice de “Il treno dei bambini” e di “Oliva Denaro”, è stata intervistata dal giornalista  del Tgr, Alessandro Di Liegro. L’anno scorso è stato il centenario della nascita di Rea, ma lo scrittore napoletano è stato un po’ dimenticato e forse sarebbe ora di riscoprirlo. Lo stesso libro “Ninfa plebea”, da cui Lina Wertmuller trasse un film, è introvabile e si parla di una sua ripubblicazione nella prossima primavera per conto della casa editrice Bompiani.

“Questo romanzo –ha esordito Ardone-  è un po’ carsico, si è inabissato e ogni tanto riappare. La vicenda si svolge tra le seconda metà degli anni trenta e il 1943, ma parla di un mondo ancora più arcaico, come si evince anche dalla lingua usata. La narrazione di Rea è allo stesso tempo naturalistica e favolistica. Siamo a Nofi, nome inventato al posto di Nocera Inferiore, dove lo scrittore ha vissuto. Si tratta di una storia aspra e selvaggia, permeata da erotismo e desiderio, in cui la protagonista, Miluzza, è un oggetto, una preda, con un destino segnato, quello della prostituta, ma che trova un lieto fine nel matrimonio”.

Il confronto con Oliva Denaro è venuto quasi spontaneo. Le due storie hanno tratti comuni. Le due donne hanno la stessa età, sono entrambi stuprate. Ma rispetto a Miluzza, Oliva, che rappresenta la vicenda della siciliana Franca Viola, rifiuta il matrimonio riparatore. Questa ribellione aprirà la strada al cambiamento delle leggi italiane. “In Ninfa plebea -ha rilevato Ardone- affiorano tanti aspetti che richiamano la novella “Andreuccio da Perugia”, l’arrivo di Renzo a Milano ne “I Promessi Sposi” ed il paese dei balocchi  di Pinocchio. Quando Miluzza arriva a Napoli scopre il rovesciamento carnevalesco del mondo, col brulicare di tante genti, con tante attività e movimenti. Lo stesso sentimento di Rea sull’universo napoletano”.

La città partenopea è stata raccontata in tanti modi, come favola, cartolina oppure come inferno e disperazione. Quando qualcuno dal pubblico ha chiesto alla scrittrice, quale Napoli preferirebbe, lei ha risposto così: “E’ positivo che ci siano più punti di vista. Dal vicolo di Raffale Viviani alla Napoli della Ferrante, le sfumature narrative possono essere tantissime. Anche “Gomorra” è un modo di narrare, perché quando vai nel territorio della letteratura, tutto è lecito, tutto è metaforico, tutto è reale”.

Dopo il successo de “Il treno dei bambini”, Viola Ardone oggi è presente nella top ten dei libri più venduti con “Oliva Denaro”. Quali sono i suoi modelli narrativi? “Sono molto diversi -spiega la scrittrice- mi piace molto la narrazione di Natalia Ginzburg di Lessico familiare, amo molto il mondo realistico e magico di Italo Calvino, ma anche la scrittura dei narratori russi dell’ottocento e la narrativa americana”.

Una spinta alla divulgazione della lettura arriva certamente dagli appuntamenti annuali, che finiscono sotto i riflettori televisivi. Quale opinione ha di queste kermesse? “Penso che i premi letterari -osserva Ardone- siano importanti per orientare il pubblico ed accendere il dibattito. Ma sarebbe bello e meglio parlare più spesso di libri al di là degli eventi. Sono molto contenta che i miei due libri siano entrati anche nel cuore degli studenti, perché molti insegnanti li hanno consigliati per la lettura durante le vacanze estive e natalizie. Quando un libro entra in una casa, lo leggeranno il ragazzo  e i suoi familiari”.

Per un consiglio ad un giovane scrittore, suggerisce di scrivere una storia che conosce bene, di confrontarsi con altri e con chi sta nel settore. Poiché Ardone è anche insegnante, abbiamo approfittato per chiederle un parere sui problemi della scuola in questi difficili tempi di pandemia. “Io sono per le scuole aperte -ha precisato- la scuola dovrebbe chiudere per ultima, quanto tutto è chiuso, perché non è vero che la scuola non produce ricchezza, ma è l’origine della ricchezza del nostro paese. Quindi è veramente da proteggere ad ogni costo e con tutti i mezzi. Cosa scriverò per il futuro? Voglio tornare a Napoli. Con Oliva Denaro sono stata in Sicilia, ora vorrei tornare nella mia città, con una storia degli anni ottanta”.

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