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Direttore Antonio Esposito

La proposta degli ambientalisti per le bellezze di Santa Clementina - "Realizziamo un Parco Agricolo e Archeologico dell'Appia Antica"
 

sab 22-01-2022 22:57 n.133, redazione

La proposta degli ambientalisti per le bellezze di Santa Clementina

"Realizziamo un Parco Agricolo e Archeologico dell'Appia Antica"


Per Santa Clementina si aprono nuove prospettive. Nell'area che orbita intorno al Ponte Leproso, importante monumento romano del III secolo avanti Cristo, può prendere corpo un progetto di valorizzazione che punti sulle tante evidenze archeologiche, sulle bellezzze naturalistiche e sull'intinerario dell'Antica Via Appia, che da lì si dipana per 630 chilometri attraverso decine di comuni, con grandi possibilità di diventare Patrimonio Unesco.

Il 23 dicembre scorso, infatti, il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso in appello del Comune di Benevento, contro la sentenza del TAR Campania, che aveva annullato la dichiarazione di non sussistenza dell’interesse pubblico per il progetto della Giustino Costruzioni su Santa Clementina. "Il Consiglio di Stato -esultano gli ambientalisti- recependo in toto le richieste del Comune di Benevento, ha ritenuto l’erroneità della pronuncia del TAR Campania, che non aveva colto il discrimine tra discrezionalità tecnica e discrezionalità politica. Ha, perciò, rigettato tutte le richieste dell'impresa, condannandola anche al pagamento delle spese del processo".

A Santa Clementina dovevano nascere 426 appartamenti, sei palazzoni con servizi e parcheggi, che avrebbero scombussolato l'ambiente e il territorio. L'operazione, nata nel 2006, sotto il nome accattivante di Housing Sociale, fu sventata nel 2014 ai tempi dell'amministrazione Pepe, perchè il progetto non veniva per niente incontro alle esigenze del ceto medio e popolare, ma si era trasformato in grandi appartamenti per famiglie ricche e benestanti. La ditta, però, si era opposta alla bocciatura ricorrendo al Tar che le aveva dato ragione con la sentenza del 9 dicembre 2020.Per questo il comune si è poi rivolto al Consiglio di Stato che col recente verdetto ha concluso la vicenda. 

"Il risultato- spiegano gli ambientalisti- è stato ottenuto grazie all’impegno appassionato e di alto spessore professionale del nostro concittadino, Francesco Petrillo, docente di ruolo presso l’Università del Molise, amministrativista di chiara fama, con studio in Roma, incaricato dal Comune. Infine è da registrare un bel risparmio per il Comune di Benevento non costretto a pagare il significativo indennizzo richiesto dalla Giustino Costruzioni di circa 350.000.000,00 Euro".

Accantonate le minacce, prima dell’Housing Sociale, poi del Depuratore, si apre adesso la possibilità di ragionare su un progetto che riguardi tutte le preziose risorse contenute in quell’area. A cominciare da quelle archeologiche.Con la ripresa degli scavi a via De Rienzo, l’anno scorso, si è avuta l’ulteriore riprova dell’enorme ricchezza di cui è dotata l’area, documentata già nel 2012 con la ripubblicazione del volume "Lungo la Via Appia e Traiana",per la Delta Edizioni, contenente le fotografie di Robert Gardner e Thomas Ashby.

La Soprintendenza ai Beni Culturali aveva aggiunto un nuovo capitolo contenente i risultati delle prospezioni eseguite nei pressi della chiesa di Santa Clementina con le foto delle tombe e dei corredi funerari rinvenuti, accompagnati dai  risultati della ricerca eseguita, in collaborazione con l’Università di Salerno, sul tracciato della via Appia dalla Contrada Serretelle a Ponte Rotto di Apice. Negli anni successivi è iniziata una campagna di scavi dell’area di Nuceriola, nei pressi di Masseria Grasso a Piano Cappelle, che ha portato alla scoperta di una vasta area artigianale destinata a funzione di servizio alla via Appia.

"E’ imminente -comunicano gli ambientalisti- la pubblicazione dei risultati di tutto il lavoro svolto fino ad oggi. A Santa Clementina, inoltre, da sempre è ben visibile il nucleo cementizio, sormontato da un crocifisso: si tratta di un mausoleo funerario trasformato in simbolo di religiosità popolare, di cui parlano gli autori del libro già nel 1913. Sullo stesso lato affiorano a livello di terra basamenti della stessa natura. Sul lato opposto, sotto la scarpata della strada attuale, si conserva un lungo muro di contenimento di età romana che, in alcuni punti, presenta ancora il paramento in opera mista".

Nonostante la fitta vegetazione lungo questo versante, in almeno tre punti, sono stati individuati i basamenti di altrettanti edifici funerari. Tale documentazione restituisce l'immagine di un tratto della via Appia che, immediatamente prima del suo ingresso in città, era delimitata su entrambi i lati da monumenti sepolcrali, così come ben conosciamo da altre realtà meglio conservate (Roma, Capua).

La Soprintendenza, diretta da Mario Pagano e dall'archeologo Simone Foresta, ha in mente un progetto di sondaggio per approfondire la natura e le caratteristiche di tali monumenti e la stessa strada, presupposto indispensabile per la loro valorizzazione. A completamento del quadro, bisogna ricordare che nelle immediate vicinanze dell’area di Santa Clementina vi sono il Ponte Leproso, l'Anfiteatro di Benevento, il criptoportico Santi Quaranta, il Parco verde archeologico di Cellarulo, il Ponte Fratto: tutti monumenti e luoghi bisognosi di sistemazione e da rendere fruibili per i cittadini.

Il nuovo impulso per il riconoscimento UNESCO dell’Antica Via Appia lascia ben sperare in una positiva soluzione ed anche in un giusto uso delle risorse agricole. Secondo il Piano Urbanistico Comunale vigente, infatti, l’area di S. Clementina, ma anche quelle di Pantano e Serretelle, sono inquadrate come aree ad “Agricoltura protetta”. Pertanto, insieme agli operatori, si potrebbe organizzare un Parco Agricolo con le sue attività.Questa la proposta della LIPU, del WWF, del Cai, del Fai, del Comitato di Quartiere "Santa Clementina", di Slow Food, del Forum "Salviamo il Paesaggio" e dell'Archeoclub di Benevento.

Preservare il germoplasma immenso della cultura agricola del Sannio è la nuova sfida per queste aree. Una battaglia supportata dai nuovi trend di consumo volti in particolare alla diversificazione ed alla qualità. Una banca delle essenze botaniche, agrarie e zootecniche è un primo passo. In parallelo sarebbe opportuno avviare lo studio di nuove filiere corte, come la vendita diretta, i Gruppi di Acquisto Solidale, mercatini locali, al fine di garantire un modello di introito agricolo da diffondere sul territorio.

Nel Parco sarebbero valorizzate al meglio le risorse ambientali, paesaggistiche e la conservazione della biodiversità spontanea. Il progetto può trarre forza dal corridoio ecologico rappresentato dal fiume Sabato, individuato nel PTCP e nel PUC,che svolge un'importante funzione ambientale per la fauna selvatica, composta non solo da mammiferi ed uccelli, ma anche da anfibi, rettili e insetti.

Per la ricchezza della biodivesità spontanea lungo i corsi d'acqua, nel 2007 la Provincia di Benevento ha istituito l'oasi di protezione faunistica, denominata "Zone Umide Beneventane", proposta e gestita dalla Lipu. L'oasi ha assunto sempre più un'importanza ambientale e ricreativa, non solo per l'ampio bosco igrofilo alla confluenza del Serretelle nel Calore, ma anche per la pista ciclo pedonale alle porte della città.

L'idea del "Parco Agricolo, Fluviale e Archeologico dell'Appia Antica" è lungimirante e suggestiva. Ora, istituzioni, associazioni e tecnici dovrebbero mettersi presto al lavoro per delinearne un progetto fattibile, che potrebbe trovare spazio e risorse nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

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