Un binomio tra cultura e musica. Per portare un po’ di luce dopo il lungo periodo buio della pandemia. Questa l’ambizione della Stagione concertistica, promossa dall’Accademia di Santa Sofia. “Con questa rassegna -ha sottolineato Gerardo Canfora, rettore dell’Ateneo sannita- apriamo le porte delle nostre strutture per continuare il dialogo con la città e anche per creare un ambiente piacevole per gli studenti. Un impegno che continua nel solco dell’obiettivo di essere sempre più “Casa dei Saperi, Officina delle Idee”.
I concerti, che saranno introdotti da brevi interventi dei docenti di Unisannio sui più svariati argomenti culturali, partiranno il prossimo 19 febbraio, si snoderanno fino al 25 giugno e si svolgeranno in gran parte nell’Auditorium di Sant’Agostino. Comincerà l’Orchestra dell’Accademia con musiche di Verdi, Mascagni e Rossini. Poi il 27 febbraio sarà la volta del jazz con Fabrizio Bosso e Nico Gori, preceduti dal rettore Canfora, appassionato di quel genere musicale, che parlerà sul tema: “Il fuoco, l’algoritmo”.
Tra gli appuntamenti musicali segnaliamo quello con Mario Stefano Pietrodarchi col bandoneon, in un viaggio “Da Roma a Buenos Aires”, previsto per 12 marzo; il concerto del 24 aprile con Uto Ughi al violino e Bruno Canino al pianoforte; la performance di Moni Ovadia col “Rom Arab Beat”, che alternerà parole e suoni, per raccontare “Il Maghreb incontra i Balcani”, in programma per il 30 aprile. Questo incontro sarà introdotto da Emiliano Brancaccio, docente e noto economista, che si soffermerà su “L’arte della scienza”.
Tre le “incursioni” dotte ricordiamo, tra le altre, quelle di Pierpaolo Forte, docente di Diritto Pubblico e già presidente del Museo Madre di Napoli, che si occuperà di “Glocalismo culturale”, le conversazioni di due ex rettori, Aniello Cimitile su “InfoSfera e InfoEntity” e Filippo De Rossi su “Transizioni”, e le due relazioni di Marcello Rotili su “Epidemie” e “Santa Sofia: le fasi costruttive nel rilievo 3D”. Questi interventi arricchiscono lo spessore culturale della stagione concertistica, già impreziosita dagli eccellenti protagonisti musicali.
“L’Orchestra dell’Accademia di Santa Soffia -ha sottolineato il presidente Salvatore Palladino- è in campo da circa 25 anni, conquistando grandi riconoscimenti. Durante la pandemia non siamo stati fermi. Abbiamo collaborato con la violinista Anna Tifu e il maestro Uto Ughi”. “Questa ensemble -ha aggiunto Filippo Zigante, direttore artistico insieme a Marcella Parziale- resiste nel nome di Carlotta Nobile, che ci lasciò a soli 24 anni, e va avanti grazie alla qualità e all’amalgama tra i suoi componenti. Voglio ricordarvi la serata del 9 aprile che dedicheremo ad Haydn, il padre della forma classica”.
La manifestazione è patrocinata, tra gli altri, dal Ministero della Cultura e dalla Regione Campania. Il coordinatore generale è Vittorio Iollo. Alla presentazione del programma hanno partecipato anche Maria Buonaguro, presidente degli Amici dell’Accademia, il docente di Unisannio, Massimo Squillante, che ha ricordato l’impegno in campo culturale con l’associazione “Cadmus”, il consulente scientifico Marcello Rotili e il presidente onorario Gianni Cardona Albini.Quelli dell'Accademia suoneranno anche il 19 marzo, con "Grandi pagine strumentali", da Mozart a Grieg, e il 14 maggio con "Le Serenate per Archi".
“Questa stagione -ha concluso Parziale- non sarebbe stata così ricca senza il sostegno e l’apporto dell’università. Speriamo di ritrovare il nostro pubblico. Abbiamo lavorato tanto per offrire concerti di qualità. Tra l’altro siamo impegnati in un progetto di ricerca sulle partiture inedite di Alessandro Scarlatti, di cui daremo un saggio nella serata del 28 Maggio col concerto intitolato “Per esser troppo amante”. La chiusura del 25 giugno ci riporterà nel periodo che va dal primo dopoguerra agli anni 50, con le canzoni della radio, eseguite dal trio vocale italiano “Le Signorine”, accompagnate dalla” Swing Time B.B. Orchestra”, diretta da Umberto Aucone.
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