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Direttore Antonio Esposito

Le bordate di Verga che rivendica il suo ruolo: "Non sono un taglianastri" - Gli studenti: "Dateci i docenti. Il direttore ci è stato sempre vicino"
 

mer 23-02-2022 23:51 n.143, a.e.

Le bordate di Verga che rivendica il suo ruolo: "Non sono un taglianastri"

Gli studenti: "Dateci i docenti. Il direttore ci è stato sempre vicino"


La manifestazione organizzata ieri da un gruppo di studenti ha dato molto fastidio al presidente del Conservatorio, Antonio Verga, che, per difendere il suo operato, è partito proprio da quella inattesa protesta. Ha convocato una lunga conferenza stampa per raccontare la sua verità, per ribattere alle “distorsioni della realtà”,  agli “attacchi ricevuti”, per dimostrare di aver operato sempre per la "legalità" e la "trasparenza”. Ha snocciolato  tutte le attività svolte nel triennio, tutti gli sforzi fatti per tenere alto il nome dell’istituto.

“Il Conservatorio è stato strapazzato -ha esordito Verga- qui prima che arrivassi io facevano i loro porci comodi. Mi nascondevano le nomine a tempo determinato, che tenevano chiuse nei cassetti. La firma dei contratti spetta al presidente. Ho trovato molti atti illegittimi. Mi sono rivolto alla magistratura per fare chiarezza su tutto. Questa discesa in piazza dimostra che il direttore Giosuè Grassia non sa guidare l’istituto. Ha determinato lacerazioni insanabili. Anche il presidente della Consulta degli studenti, Angelo Cioffi, si è comportato in modo scorretto. Per questo Grassia e Cioffi si dovrebbero dimettere”.

La sfilata degli studenti che ha fatto scattare la dura reazione del presidente aveva al centro soprattutto la richiesta di accelerare la firma dei contratti ai docenti, per ottenere la garanzia del diritto allo studio al “Nicola Sala”, il cui anno accademico è cominciato nel novembre scorso, ma molte cattedre non sono state ancora coperte per ritardi ministeriali. I motivi della pacifica marcia sono stati esposti, tra gli altri, da Mattia Luciano, vicepresidente della Consulta. “Qualcuno  –ha detto lo studente- ha deciso di bloccare i contratti dei nostri docenti, privandoci del diritto allo studio. Una cosa inaccettabile, perché noi paghiamo le tasse e dobbiamo studiare. Il nostro direttore ci è stato sempre vicino, sta cercando in tutti modi di non bloccare la didattica”.

La protesta ha incontrato la solidarietà e l’incoraggiamento di Grassia, che ha rilasciato alcune dichiarazioni di totale sostegno ai ragazzi. “Tutto quello che facciamo -ha ribadito con foga il direttore- è improntato all’assoluta legalità. Le procedure seguite sono quelle consolidate da anni. Il nostro compito è quello di assicurare la didattica costante. Questo istituto è “studentecentrico”, perché al centro del Conservatorio ci sono gli studenti. Questo è l’aspetto fondamentale, che nessuno potrà ignorare o scavalcare”.

Le accuse di Verga, che parla di “atti illegittimi” e nomine “chiuse nel cassetto”, sono molto gravi. Ma come mai vengono a galla soltanto in questo momento? Il suo contrattacco sarebbe stato così virulento se egli fosse stato riconfermato presidente? Al suo posto, come si sa, dovrebbe subentrare dal prossimo 4 aprile il commercialista Antonio Rossi, scelto dal ministero all’interno di una terna proposta dal Consiglio Accademico dell’Istituto.Un avvicendamento fortemente contestato da Verga  ed oggetto addirittura di interrogazioni parlamentari.

Il braccio di ferro tra presidente e direttore viene da lontano. Ad inasprire la diatriba hanno contribuito diversi post sui social e scritte sulle porte e sui muri del Conservatorio. Nella conferenza il presidente ha mostrato la fotocopia di alcune frasi apparse contro di lui. Tra queste spicca quella che recita così: “Verga vattene. Lui preside, moglie insegnante, figlia “pure”, genero “pure”. Figlio si diploma senza saper suonare. Vergogna”. Il presidente chiama in causa la Consulta anche per l’utilizzo della carta di credito della scuola.

La contestazione degli studenti si è manifestata anche sull’ingaggio dell’addetto stampa, scelto con un bando tra i giornalisti professionisti. Pochi giorni dopo questa nomina, la consulta scrive una lettera nella quale evidenzia che “diciottomila euro l’anno sono bei soldi, tanto più se sono netti. Corrispondono a 1500 euro al mese che entrano in tasca puliti. Pesano sul bilancio per circa 25 mila euro. Valgono quanto due redditi cittadinanza, quanto lo stipendio di un docente di Conservatorio di prima nomina, che -per guadagnarselo- deve sudarsi minimo un diploma, una laurea magistrale, un dottorato di ricerca”.

Tra le accuse di Verga al direttore c’è anche quella di aver “distrutto” il maestoso glicine che stava nell’ex Collegio degli Scolopi. Questo “dialogo tra sordi” tra i vertici del Conservatorio, comunque, non può ricadere sugli  studenti, né sui docenti, né deturpare l’immagine di un istituto che ha guadagnato tanta considerazione in campo regionale e nazionale.Per questo si spera che il clima si rassereni. Le ultime parole di Verga sembrano andare in questa direzione.”Mi prenderò sette giorni di tempo -ha concluso- per verificare i contratti. Non ricorrerò perché non voglio danneggiare i lavoratori. Ma così non potrà continuare. Io non sono un taglianastri”.

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