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Memorie e storie di Benevento, da Diomede al poeta Sinisgalli - Martignetti: "Ho scoperto dove avvenivano i roghi delle streghe"
 

sab 26-03-2022 17:15 n.157, a.e.

Memorie e storie di Benevento, da Diomede al poeta Sinisgalli

Martignetti: "Ho scoperto dove avvenivano i roghi delle streghe"


Sulle tracce di luoghi e personaggi dimenticati. Per cogliere e costruire nuove occasioni di valorizzazione del territorio. Con questo spirito Rito Martignetti ha pubblicato la trilogia che comprende “Arie da Baule”, “Ritratti beneventani” e “Memorie dal Sannio”. Il quarto volume, quasi pronto, si chiama “Figurine”. Per offrire un assaggio della sua minuziosa e preziosa ricerca storico-culturale, l’autore ha partecipato agli incontri “Ci vediamo al San Felice”,  organizzati dalla Cna Pensionati, con la Sovrintendenza.

“C’è un poeta importante -ha ricordato Martignetti- Leonardo Sinisgalli, che ha frequentato il Collegio La Salle dal 1920 al 1925, ma la smemorata Benevento non ha fatto niente per lui. Nel 2016 organizzammo un convegno con la mia associazione, proposi al sindaco di dedicargli una strada. Ma l’idea non ha trovato ascolto. Le sue opere sono state pubblicate due anni fa dalla Mondadori. La critica lo colloca tra i crepuscolari e gli ermetici. Era amico, tra gli altri, di Ungaretti, Cardarelli,  Vittorini e Alfonso Gatto”.

Quando arrivò a Benevento, Sinisgalli, nato a Montemurro nel 1908, aveva dodici anni. Le memorie della sua permanenza in città sono raccontate con nostalgia. Per lui fu come “una bellissima licenza”, un ‘età spensierata, rallegrata da “ cassatine e confetti”, dai profumi dei prodotti locali, dal pastificio Rummo e ai dolci di Pastore, personaggi  tipici come la “capera”.Tra le sue raccolte ricordiamo “Campi Elisi”, “L’età della luna”, “La vigna vecchia”, “Mosche in bottiglia”. Era ingegnere elettronico e fondò la rivista “La Civiltà delle Macchine”.

La serata si è snodata come uno spettacolo teatrale. Al racconto si sono alternate le letture di Emi Martignetti. L’autore ha trattato alcuni aspetti del rapporto di Pier Paolo Pasolini col Sannio. Dal processo per “I Racconti di Canterbury”, il film sequestrato e prosciolto a Benevento nel 1972, al ricordo del poeta contadino di Frasso Telesino, Francesco De Gaetano, inserito da Pasolini nei suoi “Scritti corsari”, (ripubblicati di recente dal “Corriere della Sera”), che definiva la guerra “una sola immensa buffonata”.

“Dobbiamo fare qualcosa per Diomede -ha concluso Martignetti- la statua del fondatore della città giace negli androni della Rocca dei Rettori.Grazie a lui siamo entrati nel progetto "La rotta di Enea". Si potrebbe mettere al posto di Traiano, che andrebbe spostato accanto all’Arco. Dalla mia ricerca ho scoperto che i roghi delle streghe avvenivano proprio qui, presso il San Felice, dove una volta c’era la Chiesa della Santa Croce. I nomi delle persone bruciate si conoscono. Non è vero che qui l’inquisizione fu blanda. Si potrebbe fare un monumento alle vittime di quei tempi cupi”.

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