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Il messaggio di Grasso: "Giovani e scuola decisivi per battere la mafia" - Viaggio nella memoria da Falcone e Borsellino alle vittime del Sannio
 

mar 12-04-2022 14:52 n.163, a.e.

Il messaggio di Grasso: "Giovani e scuola decisivi per battere la mafia"

Viaggio nella memoria da Falcone e Borsellino alle vittime del Sannio


Per ricordare e per riflettere. Per capire il rapporto tra “La legalità  e le Istituzioni a 30 anni dalle stragi”, il Liceo Scientifico Rummo di Benevento ha invitato il senatore Pietro Grasso in una grande assemblea pubblica, svoltasi al Cinema Teatro San Marco. Il viaggio della memoria è partito da Giovanni Falcone e Paolo Borsellino ed è arrivato ai beneventani Raffaele Delcogliano e Aldo Iermano,  attraversando  la lunga sequela delle numerose vittime della mafia, per raccogliere un impegno e una responsabilità.

“Davanti alle bare di Falcone e Borsellino  -ha esordito Grasso- ho giurato che il loro sacrificio non sarebbe stato vano, che avrei continuato per tutta la mia vita, finché ne avrò le forze, a tramandare la loro memoria, i loro valori, i loro ideali. La vostra presenza è un importante segno di speranza. Mi avete regalato una giornata bellissima”. Prima di avviare il dialogo con l’ex procuratore nazionale antimafia, gli studenti hanno proiettato un video con le interviste alle forze dell’ordine e alla magistratura di Benevento.

Per rendere più efficace il racconto del fenomeno mafioso sono saliti sul palco due ragazzi, Giammaria Ciampa e Alessia Cecere, che, recitando storie e testi, hanno messo in guardia sui rischi di una certa mitologia della criminalità organizzata, diffusa da alcuni film. “Non possiamo accettare queste stragi e questi morti innocenti -hanno ribadito Giammaria e Alessia- dobbiamo indignarci di fronte alle ingiustizie. C’è la speranza di vincere solo se i protagonisti di quelle lotte e di quei film diventeremo tutti noi”.

La conversazione con Grasso è stata coordinata da Giuseppe Abbate e Goffredo Iuliano. Qual è il modo giusto per parlare di mafia? Come si può spezzare il rapporto con la politica? “Bisogna mettere in luce anche i personaggi positivi -ha osservato il senatore- senza esaltare il modello mafioso, visto spesso come l’unica strada per acquisire potere e denaro. Il rapporto tra mafia e politica è come quello dell’acqua coi pesci. Gli uni non possono fare a meno degli altri. Bisogna vigilare perché rimangano separate”.

La stella polare dell’assemblea è stata rappresentata dalle parole di Paolo Borsellino, pronunciate il 23 giugno 1992 alla commemorazione di Giovanni Falcone. “La lotta alla mafia -disse- deve essere innanzitutto un movimento culturale che abitui tutti a sentire il fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità”.

Un messaggio attualissimo, che non può non coinvolgere i giovani e il mondo scolastico. Un invito a portare avanti un impegno per il bene comune. Contro la corruzione. “Senza dimenticare l’uguale destino dell’umanità –ha sintetizzato lo studente Iuliano, alzando una livella al cielo- racchiuso nella famosa poesia di Totò”. La sconfitta della mafia dipenderà da un’azione corale, dalla collaborazione sempre più stretta tra istituzioni e cittadini.

“La criminalità organizzata nel Sannio c'è -ha detto Michele Martino, referente di Libera-  non va enfatizzata, né sottovalutata. Non possiamo permettere che sfrutti le emergenze. Anche noi abbiamo tante vittime: Delcogliano, Iermano, Vito Ievolella, Pasquale Mandato, Tiziano Della Ratta, don Carlo Lombardi. Anche qui ci sono beni confiscati, l’ex cementificio Ciotta a Benevento, altri a Castelvenere, Sant’Agata dei Goti, Melizzano, Durazzano, Dugenta, Morcone. So che la vostra scuola sta lavorando per un presidio di Libera. Sarete la nuova classe dirigente. Non siate bravi ragazzi, ma buoni cittadini”.

L’ex presidente del Senato ha ricordato i tempi in cui a Palermo c’era il “tavolino”, al quale sedevano imprenditori, politici e mafiosi per distribuirsi gli appalti pubblici, e l’importanza del maxiprocesso,  un vero spartiacque nella lotta alla mafia, che portò alla condanna all’ergastolo di tanti boss. “Per togliere l’acqua alla criminalità organizzata -ha concluso- è decisivo il ruolo della scuola e dei giovani. Perché legalità non è solo il rispetto delle leggi e delle regole, ma è rispetto della dignità umana, degli altri, dell’ambiente, degli umili, dei fragili, di chi ha il colore della pelle diverso, il rispetto dei diritti di uguaglianza, di libertà e di democrazia, sanciti dalla nostra Costituzione, la prima legge antimafia”.

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