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I siparietti del governatore De Luca e Mastella davanti agli industriali - Le perplessitą sulla vecchia galleria tra l'Area Stadio e Viale Mellusi
 

ven 13-05-2022 18:41 n.177, a.e.

I siparietti del governatore De Luca e Mastella davanti agli industriali

Le perplessitą sulla vecchia galleria tra l'Area Stadio e Viale Mellusi


Quando il governatore della Campania stava per chiudere il suo lungo intervento nell’Auditorium San Vittorino, per salutare l’assemblea della Confindustria sannita, una voce si è alzata dalla prima fila: “Il teatro”. Il richiamo veniva dal sindaco di Benevento, Clemente Mastella, che mirava a ricordare a Vincenzo De Luca di stanziare risorse per il Teatro Comunale, che dovrebbe essere riaperto nel prossimo agosto.  “Chi è? -ha esclamato il presidente rivolgendosi con stupore a Mastella-  è terribile, non si scorda niente, è democristiano, ha avuto già risorse per il Teatro Romano, ma lo sapete com’è fatto, chiagne sempe. Daremo una mano anche qui”.

Il simpatico siparietto era già andato in scena poco prima, quando De Luca, dopo aver orgogliosamente celebrato il suo governo regionale, “non più concentrato sulla fascia costiera Napoli-Salerno”, ma “rispettoso di tutti territori campani”, aveva punzecchiato il sindaco, che era riuscito a strappare un finanziamento per il completamento delle tre gallerie che collegano Rione Libertà al Viale Mellusi.“Com’è sua buona abitudine, da democristiano doc -ha ironizzato il governatore- ha lisciato il tre. Si tratta di un progetto rimasto sospeso, mi ha chiesto un regalino di Natale, ma sono tra 26 e 30 milioni di euro”.

L’opera in questione  fu cominciata ai tempi del sindaco Antonio Pietrantonio ed è una delle più note incompiute della città. Perché proprio ora è spuntata l’idea di completarla? Da più parti sorgono interrogativi e perplessità, perché la situazione urbanistica e dei collegamenti è molto cambiata rispetto agli anni ottanta. Perché non pensare invece ad interventi già programmati nel piano triennale o finanziati da privati?

“Quelle gallerie, mai collaudate e ormai vecchie – osserva Gabriele Corona di Altrabenevento- furono pensate per una città di 100 mila abitanti, quando ancora non c’era la Tangenziale Ovest. Portando oggi una linea di traffico dallo Stadio all’incrocio di Viale Mellusi, aumenterebbe il caos in una zona già congestionata da servizi e commerci. Meglio completare l’Asse Interquartiere Nord-Est tra la Rotonda dei Pentri e Via Valfortore. Bisogna solo allargare un ponte sulla ferrovia e di 300 metri Via Mura della Caccia. Si può fare subito e non costa niente al comune, perché fa parte della convenzione con  Maurizio Zamparini,quando fu costruito il Centro Commerciale "I Sanniti".

Il pacchetto degli interventi annunciati per il Sannio è lungo. Dai trasporti alla sanità, dall’ambiente all’Università del Sannio, che avrà  più di 4 milioni di euro per le residenze degli studenti. Il governatore ha lanciato strali al governo per aver cancellato il sud dal dibattito pubblico, ha sottolineato che i 209 miliardi ottenuti dall’Europa devono servire per colmare il divario col nord, ha denunciato la lentezza  dei ministeri impantanati nella burocrazia, le difficoltà progettuali degli enti locali. Grande sintonia è emersa nei confronti di Oreste Vigorito, presidente della Confindustria sannita, che ha ricambiato la cortesia.

“Per vostra consolazione -ha  snocciolato- la provincia di Benevento è destinataria di un enorme flusso di finanziamenti. Vi dico solo alcuni titoli: Fondo Valle Avellino-Cervinara, 119 milioni di euro, Statale Caserta Benevento,148 milioni, Fondo Valle Isclero, 9 milioni, Fondo Valle Vitulanese, 45 milioni, Fondo Valle Tammaro, 44 milioni. Nel campo ferroviario 153 milioni di euro per la Benevento Cancello, che stiamo mettendo in sicurezza, altrimenti i treni non possono camminare. Risolveremo i problemi del collegamento con l’Area Industriale. Con Vigorito ci sentiamo ogni 48 ore, ha l’ufficio vicino a me a Santa Lucia”.

Il fiore all’occhiello più sbandierato è la Diga di Campolattaro. “Il più grande investimento della Campania -ha evidenziato- lo facciamo a Benevento. Per questo importante invaso spendiamo 525 milioni di euro, di cui 325 messi dalla regione. Si tratta di un’opera straordinaria che passerà alla storia, perché ci consentirà di risolvere definitivamente il problema delle forniture idriche per due milioni e mezzo di cittadini”. Le organizzazioni agricole avevano espresso qualche preoccupazione sulla non sufficiente rete distributiva necessaria ad irrigare i terreni sanniti e quindi hanno chiesto di ampliare il raggio d’azione.

Il presidente si è mostrato disponibile ad affrontare tutte le problematiche poste dagli agricoltori. Il progetto per la diga prevede due gallerie, una per l’uso potabile ed una per quello irriguo. Si sa che l’opera è di rilevanza regionale, ma il Sannio chiede di non essere penalizzato nella distribuzione dell’acqua.

“Per la parte potabile -rileva Giovanni Cacciano, segretario del Pd- ci saranno 3000 mila litri al secondo, di cui 500 andranno alla provincia di Benevento, con la possibilità di girarne altri 400 alla città in caso di necessità. I terreni sanniti irrigabili sono 4 mila ettari, perché gran parte dell’acqua andrà a paesi già serviti dal Consorzio Sannio Alifano. Ma la questione principale è la gestione, che non può tenere fuori il nostro territorio, che ha pagato per 20 anni costi ambientali ed economici. Perciò teniamo gli occhi aperti”.

Il terzo siparietto con Mastella si è verificato a San Bartolomeo in Galdo, dove De Luca lunedì scorso ha inaugurato l’ospedale, prima Casa di Comunità della Campania, una struttura attesa da oltre 60 anni, che apre con dieci posti letto ed i reparti ambulatoriali, di analisi, radiologia e centro antidiabetico. Nel centro fortorino, il presidente campano ha sfoggiato la sua fierezza per avere raggiunto un risultato, che “con altri non avreste visto neanche tra 200 anni”, perché i paesi periferici non rappresentano un ricco bacino elettorale. “Qui si coglie -ha concluso raggiante- il senso della politica, quello di dare una mano alla povera gente. La benedizione la voleva fare Mastella, l’ho frenato io a tempo a tempo, voleva fare il cardinale. Partiamo con una struttura bella, pulita, svizzera, ma ora il governo deve darci i soldi per il personale”.

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