Il concerto prende subito il volo con la dolce melodia di “Là ci darem la mano” dal Don Giovanni di Mozart, eseguita magistralmente da Rosa Feola e Sergio Vitale. L’Orchestra Filarmonica di Benevento parte in grande stile con la sua affiatata padronanza. Dirige con piglio deciso il maestro Michele Spotti. Il Galà lirico riaccende il fascino del Teatro Romano di Benevento, inaugurando la stagione estiva. Il pubblico, per la prima volta senza mascherina, si gode la ritrovata serenità e la brezza leggera della sera. Sul palco sfilano, una dopo l’altra, le belle voci dei giovani cantanti, provenienti da tutta Italia.
Da Mozart a Verdi, da Puccini a Donizetti, da Bellini a Gounod, il recital intreccia ritmi briosi e teneri, tormentati e placidi, toccando tutti i tasti dell’amore. I giovani, selezionati dopo un’audizione, vogliono dimostrare le loro doti, affinate durante un’intensa masterclass svoltasi a Benevento. Ecco l’aquilana Aloisia De Nardis che esegue con sicurezza “Donde lieta” da La Boheme di Puccini. “Sono molto affezionata -dice un’emozionata Aloisia- al personaggio di Mimì, è il ruolo che vorrei fare quando sarò più adulta. Adesso ho solo 23 anni”. Mentre Gaia Cerri di Milano si cimenta, con delicatezza e raffinatezza, col brano tratto da “Le Nozze di Figaro” di Mozart, “Sull’aria…Che soave Zeffiretto”.
Le ragazze, vestite con gonne lunghe e luccicanti, strette in vita, mirano a seguire le orme di Rosa Feola, soprano già apprezzato sul piano nazionale e internazionale, che dietro le quinte racconta la storia del brano interpretato col marito baritono Sergio Vitale. “Il duetto “Là ci darem la mano”- spiega- è preso dal Don Giovanni di Mozart. Cantano il protagonista e Zerlina. Don Giovanni vuole sedurla nel giorno del suo matrimonio, ma il marito di lei si accorge di tutto e sventa il tranello”.
La cantante, originaria di San Nicola la Strada, in provincia di Caserta, ha ottenuto di recente un prestigioso riconoscimento. “Ho ricevuto lunedì scorso dai Lions -fa sapere- il Premio “Anastasia Guerriero”, che si dà a donne che si sono distinte per fini sociali, come la Guerriero nel campo medico. La manifestazione per la consegna si è tenuta a Caserta Vecchia”. Adesso ci fermiamo e pensiamo alla nostra bambina in arrivo”.
Le giovani voci sono tutte intonate e spigliate. Tra queste si è fatta notare quella di Martina Tragni di Altamura, che ha eseguito in maniera vellutata “O luce di quest’anima”, aria tratta da “Linda di Chamounix” di Donizetti. Beato tra le nove donne il baritono Andrea Ariano di Marzano di Nola, in provincia di Avellino, che ha cantato con marcata grinta il brano “Hai già vinta la causa”, da Le nozze di Figaro di Mozart. “Canto da un paio d’anni -racconta- vorrei tentare la carriera da solista. Parallelamente ho studiato Finanza a Roma alla Luiss. Studio privatamente col maestro Filippo Morace di Caserta”.
Grande spazio nel Galà Lirico a Giuseppe Verdi col Preludio Atto I da un “Ballo in maschera” , con l’Addio del passato da La Traviata e “Caro Nome” dal Rigoletto, affidato alla interpretazione gioiosa di Federica Foresta. Poi è stata la volta di Je veux vivre da “Romeo e Juliette” di Gounod, Benedette queste carte da “L’elisir d’amore” di Donizetti, di O rendetemi la speme…Qui la voce sua soave da “I Puritani” di Bellini. La conclusione corale è stata suggellata dall’Overture da Così fan tutte di Mozart, “Soave sia il vento”.
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