La cantante Noa è apparsa "immersa" nei bongo che ha cominciato subito a suonare, per accompagnare il suo primo brano. Col suo vestito verde lungo, striato di azzurro e di nero, a piedi scalzi, con la voce e le percussioni, nell’atmosfera magica del Teatro Romano di Benevento, ha aperto la rassegna “Sannio Music Fest”, organizzata dal Napoli Jazz Club e giunta alla seconda edizione. Ha ringraziato il pubblico cantando improvvisati versi gentili, per esprimere la sua gioia di essere per la prima volta a Benevento.
“Cari amici buona sera -ha detto- che piacere essere qui, in questo bellissimo teatro. Per festeggiare trent’anni di carriera ed anche il mio compleanno. Sono 53. Non è un segreto che sento l’Italia, la Campania, come la mia seconda casa”. La regina della World Music è partita dalle sue origini, spaziando sui ritmi internazionali del pop, fino ad incrociare le melodie napoletane. Accompagnata da una band eccezionale, composta dal sassofonista Omri Abramov, Gadi Seri alla batteria e dal chitarrista Gil Dor, suo storico collaboratore e autore insieme a lei del successo mondiale “Beautiful That Way”, colonna sonora del film “La vita è bella”, musicata da Nicola Piovani.
Il concerto, che avrebbe meritato un pubblico più numeroso, si è snodato con ironia e dolcezza, tra vecchi successi e nuovi lavori discografici, come “Letters to Bach”, testi divertenti e sarcastici scritti per omaggiare il compositore tedesco. Dopo la prima parte, la cantante è tornata sulla scena con un vestito giallo luminoso, riprendendo il viaggio sonoro in chiave jazzistica, suscitando la partecipazione corale del pubblico sui brani più noti, creando un clima “movimentista” ed elettrizzante di leggera “felicità”.
Gli organizzatori hanno portato sul palco una torta per il suo compleanno ed i suoi compagni musicisti le hanno fatto gli auguri col sassofono e la chitarra. Il ricordo di Napoli è stato intenso e commovente. La cantante isaraeliana ha eseguito, con la sua profondità vocale, “Santa Lucia Luntana” di E.A. Mario ed “Era de maggio” di Salvatore Di Giacomo, ravvivando lo spazio dialettale napoletano con la filastrocca per bambini “Alla fiera di Mast’Andrè”, tra una sventagliata di suoni, movenze frenetiche, grida e fischi.
“Prima di salutarvi -ha concluso Noa- voglio lasciarvi alcune riflessioni. Non sprecate il tempo a incolpare gli altri. Ricordate: quando puntate un dito verso qualcuno, tre dita puntano proprio verso di voi. La vita non è mai bianco o nero. Amate tanto, sorridete molto. Cercate la verità e la pace. Non voltate le spalle all’ingiustizia e alla sofferenza umana. Rispettate Madre Natura e abbracciate tutti gli esseri viventi con amore. Ricordatevi di celebrare la vita ogni giorno, ogni ora, notate i dettagli, perché la vita è sacra, la vita è bella”. Subito dopo, nell’aria sono volate le parole di “Beautiful That Way”.
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