Un tuffo nelle canzoni della spensieratezza, della voglia di vivere nonostante la guerra, nella ritrovata felicità della ricostruzione. Da "Il pinguino innamorato" a "Maramao perchè sei morto" del Trio Lescano, da "Non ti fidar di un bacio a mezzanotte" del Quartetto Cetra a "Nel blu dipinto di blu" di Domenico Modugno e Franco Migliacci, da Fred Buscaglione ad Alberto Rabagliati, da Rentato Carosone a Teddy Reno a Caterina Valente.
Con le deliziose "Canzoni della radio" si è conclusa in Piazza Roma a Benevento la rassegna ideata dall'Accademia di Santa Sofia, partita nel febbraio scorso e contrassegnata, tra gli altri, da nomi prestigiosi, come Fabrizio Bosso, Uto Ughi, Moni Ovadia, Stefano Pietrodarchi e Bruno Canino.
Protagoniste dell'ulimo appuntamento "Le Signorine"-Trio Vocale Italiano, accompagnato dalla B.B.Orchestra, diretta dal maestro Umberto Aucone, che hanno prodotto un frizzante e coinvolgente concerto di musica jazz, facendoci rivivere gli anni d’oro dello Swing.
"I magnifici musicisti e le tre cantanti -osserva Monica Carbini, addetto stampa- ci hanno regalato un viaggio, gioioso e nostalgico insieme, nei meravigliosi anni dell’epoca, con una gustosissima selezione fra i capolavori memorabili del ‘900 , composti ed eseguiti dai mostri sacri del jazz, da Glenn Miller (1904 – 1944) con le pietre miliari “In The Mood” e “Moonlight Serenade”, al Tributo a Duke Ellington (1899 – 1974) con un medley da sogno: In a Sentimental Mood, Mood Indigo, e It don't mean a thing (if it Ain’t Got That swing)".
Il repertorio del fantastico “trio toscano” ha rivelato la qualità di tre giovani artiste talentuose e sensibili, spigliate e brillanti, per versatilità e creatività. Le Signorine sono il soprano Claudia Cecchini, il mezzosoprano Lucia Agostino, il contralto Benedetta Nistri.
Le reginette del rétro, vestite con costumi d'epoca, hanno portato per mano il numeroso pubblico tra gli allegri motivetti di "Tulipan" e "Baciami piccina", "Il pinguino innamorato", "Maramao perché sei morto" e "Pippo non lo sa" (che furono censurati durante il fascismo ndr), "Non ti fidar di un bacio a mezzanotte", "Carina", "Piccolissima serenata", "Saran belli gli occhi neri", "Non dimenticar le mie parole" e "Voglio vivere così", per concludere con "Nel blu dipinto di blu" e con "Somewhere over the rainbow" di Harold Arlen.
Il bellissimo elettrizzante blues “Go Daddy o” di Scotty Morris ha chiuso il concerto in un crescendo di ovazioni e applausi. Un'affascinante serata di musica, aperta da un’interessante dissertazione, intitolata "Transizioni" a cura di Filippo De Rossi, docente Unisannio, che ha dedicato la sua riflessione alle varie transizioni che stiamo vivendo: digitale, energetica, ecologica.
"Tutto è transizione -ha sottolineato l'ex rettore- altrimenti non ci sarebbe vita. Il problema ecologico affiorò già negli anni cinquanta. Poi con Chernobyl nel 1986 assunse un significato più ampio ed oggi c'è una maggiore consapevolezza. Io sono ottimista. Credo che la scienza e l'economia riusciranno a trovare la strada giusta".
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