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Convegni, parole, ma pochi fatti concreti per il babydinosauro Ciro - Dal Sasso contesta Mastella: "Nessuno voleva sottrarlo al Sannio"
 

lun 27-06-2022 22:57 n.198, a.e.

Convegni, parole, ma pochi fatti concreti per il babydinosauro Ciro

Dal Sasso contesta Mastella: "Nessuno voleva sottrarlo al Sannio"


Il piccolo dinosauro Ciro di Pietraroja vuole farsi conoscere, per raccontare i suoi tempi, far capire i ritmi dell’evoluzione naturale, ed anche per ammonirci a trattare con rispetto madre natura, che potrebbe ribellarsi e riservarci amare sorprese, se facciamo i cattivi con l’ambiente, col clima, col mare, con l’acqua. Chiede che vengano accesi i riflettori sulla sua presenza nella storia del mondo, perché vuole parlare ai ragazzi di com’era fatta la terra 110 milioni di anni fa, nel cretaceo, prima che tutto improvvisamente si pietrificasse.

Guardando gli occhi sgranati del cucciolo, sembrano affiorare tutti questi desideri. La sua scoperta avvenne per caso nel 1980, grazie al veronese Giovanni Todesco, appassionato di escursioni e di fossili, che si trovava in Irpinia per un corso di formazione come maestro artigiano di scarpe. L’occasione per riflettere su Ciro, sul Museo “Paleolab” di Pietraroja e sul sito, è stata offerta dall’Associazione Europea dei Paleontologi dei Vertebrati, dall’Università del Sannio e dall’Ente Geopaleontogico, che hanno organizzato a Benevento un congresso con circa 200 studiosi. Sarà la volta buona per il rilancio di Ciro?

L’importante reperto si trova attualmente “rinchiuso” in una piccola stanza dell’ex Carcere San Felice, sede della Sovrintendenza. Cosa si potrebbe fare per la sua valorizzazione e divulgazione? Perché ancora  non riesce ad essere sentito come parte di un patrimonio collettivo? Come dovrebbero muoversi le istituzioni per sfruttare questa risorsa anche sul piano turistico? Gli interventi di pubblicizzazione sono stati sporadici. Il materiale divulgativo appare insufficiente, se neanche tutti gli studenti della provincia di Benevento conoscono Ciro e il suo mondo.Possono bastare qualche convegno e la visita di qualche ministro?

Qualche proposta l’abbiamo raccolta da Cristiano Dal Sasso del Museo di Storia Naturale di Milano, il paleontologo che ha studiato più approfonditamente il dinosauro denominato “Scipionyx Samniticus”. “Bisogna migliorare -suggerisce Dal Sasso- l’esposizione museale, dando più spazio all’ingresso e all’uscita, perché quella presso la Sovrintendenza è una stanza un po’ piccola. Bisogna sfruttare la multimedialità, crearvi intorno un contesto attrattivo. Poi dobbiamo continuare a scavare a Pietraroja, può darsi che riusciamo a trovare altri fratellini di Ciro, così evitiamo la diatriba su chi se lo deve tenere”.

La polemica su questo aspetto è venuta a galla durante la conferenza di presentazione delle Giornate della Paleontologia. Quando il sindaco di Benevento, Clemente Mastella, ha preso la parola, ha riconosciuto i ritardi nell’operazione divulgazione del reperto ed ha ammesso che “dove sta non va bene, perché neanche gli abitanti della Zona Alta di Benevento lo conoscono”, ha voluto ricordare che in passato “hanno tentato di sottrarcelo”. A questo punto, Dal Sasso, presente in sala, ha contestato il sindaco.

“Basta -ha chiarito il paleontologo milanese nel suo intervento- con questa favola che quelli del Nord si volevano tenere il dinosauro. Sono anni che leggo questo sui giornali locali. Nessuno voleva sottrarre Ciro alla sua terra. Il museo che io rappresento ha fatto da tramite con lo scopritore. Se non ci fosse stata questa mediazione poteva finire ad un collezionista privato, presso un Elon Musk, a uno dei tanti appassionati di fossili, nella casa di uno sceicco arabo. Senza il nostro intervento non saremmo qui a parlare di Ciro, non esisterebbero questi loghi e nemmeno l’Ente Geopaleontologico di Pietraroja. Il mio Museo convinse Todesco a portarlo in Campania. Poi hanno deciso tutto le Sovrintendenze”.

Il paleontologo ha raccontato che organizzò a Milano, tra il 1993 e il 1994, una mostra tematica sul giacimento di Pietraroja, con al centro il famoso fossile, ricevuto in prestito dalla Sovrintendenza. Vennero a vederla 200 mila visitatori all’anno. “Io ho speso gran parte della mia vita -ha sottolineato Dal Sasso- a studiare questo dinosauro, perché per me è quasi come un figlio dal punto di vista scientifico. Ho lavorato cinque anni per pubblicare una monografia di 300 pagine, con tutti i dettagli, in cui abbiamo scoperto che i tessuti molli sono già di per sé un’eccezione nei fossili. Quindi noi paleontologi la nostra parte l’abbiamo fatta.Comunque siamo sempre disponibili ad aiutare qualsiasi ente nella valorizzazione anche pubblica di Ciro”.

La provincia di Benevento ha annunciato un progetto di quasi 5 milioni di euro per  intercettare i fondi del PNRR da spendere anche per riqualificare il Paleolab. Nel frattempo il Museo a Pietraroja è chiuso da alcuni anni, la tecnologia è ormai obsoleta e non mancano infiltrazioni d'acqua. Lo stesso geosito avrebbe bisogno di cura e manutenzione. Nel piccolo comune di appena 509 abitanti, il sindaco Angelo Pietro Torrillo, ha diverse idee, ma incontra difficoltà a realizzarle.

"Ho pensato - racconta il primo cittadino- ad un ostello per la giovetù, ad una foresteria per studiosi di tutto il mondo. Potevamo ospitare i ritiri del Benevento Calcio, ma non ho le strutture giuste. C'è la banda larga, ma abbiamo solo due dipendenti comunali. A volte io stesso vado a mettere i manifesti e ad innaffiare i giardini pubblici. Nei momenti di sconforto mi verrebbe voglia di consegnare la fascia tricolore al prefetto".

L'esigenza di imprimere una svolta al futuro di Ciro è stata manifestata anche da Gennaro Santamaria, nominato nel 2018 presidente dell'Ente Geopaleontologico dal ministro Galletti col governo di centrosinistra ed ora fedelissimo mastelliano. "Dobbiammo riaprire al più presto il Paleolab -ha evidenziato- e rendere visibile e fruibile il sito della Sovrintendenza. Quello di Pietraroja è l'unico parco paleontologico italiano".

Il babydinosauro potrebbe diventare il volano dello sviluppo turistico del Sannio. "Avercelo non basta -rileva Pasquale Raia, docente di Paleontologia alla Federico II- per valorizzarlo occorrono idee ed una serie di attività culturali e scientifiche. Non c'è una ricetta. Deve diventare parte di voi, dovete farlo vostro e fare in modo che Pietraroja non sia solo il posto dove hanno trovato Ciro, ma un luogo importante della Paleontologia".

Ma perché il dinosauro di Pietraroja è un testimone tanto prezioso? “Questo esemplare -spiega Dal Sasso- è unico al mondo perché non ci sono altri dinosauri fossilizzati in modo così completo, in Ciro ci sono anche gli organi interni, esattamente nella posizione in cui erano al momento della sua morte. Ed essendo un cucciolo, spentosi pochi giorni dopo essere uscito dall’uovo, era piccolo ed è stato facilmente e velocemente ricoperto dai sedimenti che lo hanno inglobato come una tomba naturale, permettendo  che approdasse nel bacino di fossilizzazione durante uragani o altri eventi eccezionali”.



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