Il grande sogno è quello di trasformare Pietraroja da “isola” in attrattore di sviluppo. Sfruttando l’importanza e la bellezza del piccolo dinosauro Ciro, emerso e pietrificato ancora in fasce tra i pesci fossili della laguna del Matese. Per continuare il percorso di valorizzazione e divulgazione di questa scoperta unica al mondo, bisogna fare in modo che non si spengano i riflettori accesi dal congresso dei Paleontologi Europei svoltosi a Benevento. A questo punto, accanto alla scienza deve scendere in campo la politica.
“Questo reperto -osserva il paleontologo Antonello Bartiromo- che risale all’età cretacica è di rilievo internazionale. il sito di Pietraroja è soprattutto quello che non si conosce, perché può riservarci ancora tante cose fantastiche”. “Dobbiamo approntare -aggiunge Ornella Amore dell’Unisannio- un piano globale d’intervento, per evitare che ognuno vada per i fatti suoi. Cataloghiamo l’esistente e riduciamo il rischio di degrado, dal momento che molti fossili si stanno rovinando perché non adeguatamente protetti”.
L’esigenza di marciare uniti è stata avvertita dalla stesso presidente dell’Ente Geopaleontologico di Pietraroja, in particolare quando il rappresentante della regione, Luciano Ragazzi, ha presentato un video con l’animazione in 3D di Ciro. “Ci muoviamo -ha osservato Gennaro Santamaria- senza riuscire a coordinare gli interventi tra gli stessi enti dell’EGP. In questa settimana abbiamo scoperto il progetto della provincia di Benevento, che pure sta nell’Ente Geopaleontologico. Dobbiamo coordinarci meglio”.
La giornata conclusiva del congresso è stata suggellata dall’affettuosa accoglienza alla famiglia dello scopritore, Giovanni Todesco, che per caso rinvenne il babydinosauro sui monti del comune telesino. Era il 22 novembre 1980, il giorno dopo si scatenò il terremoto in Irpinia. “Mia padre -racconta la figlia Valeria- aveva la passione per i fossili. Portava a case pietre e foglioline, che noi ragazzini perlustravamo accuratamente. Un giorno ci trovammo tra le mani Ciro. Mio padre comprese subito l’importanza dello straordinario ritrovamento, decise che doveva restare in Italia. Ne parlò per anni nelle scuole. Lo regalò alla Sovrintendenza, convinto che dovesse appartenere al patrimonio dell’Umanità”.
Ciro mascotte, Ciro testimonial di Benevento e del Sannio. A mettere un po’ di pepe sull'argomento ha pensato la senatrice Alessandrina Lonardo. “Ciro deve tornare a casa sua -propone Lady Mastella- e dobbiamo portarlo nel mondo. Lavoriamo tutti insieme. Bisogna parlarsi. Tu, Gennaro, devi istituire dei tavoli di confronto. Un convegno deve servire a mostrare il lavoro fatto. Ora ci sono risorse significative. Ciro è unico e strepitoso. Quando lo guardo mi confonde, nel senso che mi crea una forte emozione, ma deve essere al centro di un progetto integrato. Abbiamo una proposta completa da presentare con tutte le eccellenze del territorio. Ma perché non riusciamo a sfondare?".
Le iniziative seguono percorsi separati. Sembra che un ente non sappia cosa faccia l’altro. La conferma arriva dall’idea della senatrice Lonardo. “Quell’animazione presentata dalla Regione – rileva Cristiano Dal Sasso, lo studioso più importante di Ciro- l’abbiamo fatta tre anni fa. Il sindaco Mastella dice che il dinosauro deve rimanere a Benevento, mentre la moglie vuole che vada a Pietraroja. Allora non andiamo da nessuna parte. Pensiamo a scavare i nuovi strati che sono pieni di fossili. Magari viene fuori un altro dinosauro. Così uno sta a Benevento e uno a Pietraroja. Per me Ciro deve stare dove è meglio valorizzato”.
Per Luciano Campanelli, presidente di “Un futuro al sud”, che da anni si prodiga per far conoscere le scoperte sannite, in particolare nelle scuole, organizzando gli “Incontri con la Paleontologia”, “il cucciolo Ciro deve tornare a Pietraroja nei momenti “topici”, cioè durante ricorrenze ed eventi particolari”, ma serve soprattutto realizzare un museo paleontologico ricco e significativo con tutti i reperti del territorio.
Il congresso dei paleontologi, promosso in collaborazione con l’Egp, non gode di finanziamenti regionali o provinciali, ma è frutto dell’autotassazione degli associati. L’anno prossimo approderà in Spagna. L’appuntamento di Benevento è servito comunque a smuovere le acque. Si tratta ora di raccogliere le idee in una proposta concreta.
“L’Ente Geopaleontologico fu previsto da una legge del 2000 -ricorda il sindaco di Pietraroja, Angelo Torrillo- è stato istituto nel 2018.Ogni anno il ministero ci ha mandato 500 milioni di vecchie lire, che il comune ha messo su un conto vincolato. Adesso siamo quasi a cinque milioni di euro, che dovrebbero essere investiti soprattutto a Pietraroja. Bisogna rivitalizzare subito il Museo Paleolab, che ha un format superato, poi creare un centro di ricerca, continuare gli scavi sui 70 ettari, proteggerli, allestire una foresteria per studenti di tutto il mondo. Migliorare le strade. Ci voglio credere. Dopo il congresso dobbiamo sederci a tavolino per rilanciare Pietraroja. Altrimenti non ci sto, mi dimetterò dall’EGP”.
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