“Dobbiamo fregarcene di quello che pensano gli altri, coltivare i nostri sogni, liberi da condizionamenti e pregiudizi”. Il messaggio di Nick The Night Fly trae linfa dai musicisti americani che negli anni quaranta e cinquanta si riunivano in un palazzo di New York per ricamare parole e ritmi. Tra essi c’era Tony Bennett, al quale il disc jockey inglese ha voluto dedicare il primo brano del suo concerto jazz, tenuto al Teatro Romano di Benevento, nell’ambito della rassegna "Sannio Music Fest", diretta da Michele Solipano.
Le note si sono sprigionate come un‘onda, riscaldando l’atmosfera già romantica del luogo storico. L’artista ha disegnato la sua rotta tra le musiche del mondo. Da New York al Brasile a Parigi, parlando d’amore, raccontando della sua intensa attività alla radio, che gli ha consentito di incontrare tante gente. Tutto all’insegna della positività e della bellezza della vita. “Voglio sapere solo del bene, non mi interessa del male”, ha esclamato spiegando un pezzo eseguito, invitando il pubblico a battere le mani e a cantare.
La band, che lo ha accompagnato con grande maestria e sintonia, è composta da Marco De Gennaro al piano, Amedeo Ariano alla batteria, Francesco Puglisi al basso e Jerry Popolo al sax. Dal jazz al rock, da Sting a Pino Daniele. Il britannico Nick ha cantato con dolcezza “Gente distratta”, uno dei più suggestivi brani melodici del cantautore napoletano. Nella platea si sono accese mille luci e tanti ricordi di estati passate. Nick ha colto la palla al balzo per suggerire di vivere sempre "continuando ad essere se stessi".
Proprio come ha fatto Sarah Jane Morris, ospite speciale della serata, dominatrice del palcoscenico, con la voce potente, col corpo, con le mani e con un bel ventaglio azzurro. La cantante inglese è passata con agilità dal jazz al rock al soul, intervallando i vari brani con episodi della sua vita tormentata, prima di arrivare al successo. Ha parlato anche di quando fu accusata di essere lesbica e per questo ostacolata per anni nella sua carriera, .
Con grinta ed energia, il suo concerto ha coinvolto felicemente e creativamente il pubblico, che ha canticchiato insieme a lei. Sarah ha voluto ricordare a tutti il bisogno di essere "comunità", perché spesso non conosciamo il nostro vicino di casa. Il suo impegno civile era già noto. Il suo ritmo allegro e travolgente, colorato dalla sua veste larga e lunga, ha spinto alla fine tutti ad alzarsi in piedi, a ballare sulle note di un famosissimo brano di Gladys Knight, sottolineando la bellezza e la popolarità del grande jazz.
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