"Dietro ombre di nubi la luna cammina, cammina cercando la strada che non troverà. Notte, divina notte dimmi dove è nascosto il mio amore”. Sulle note di Fryderyk Chopin, suonate con garbo e scioltezza dalla giovane pianista Giulia Falzarano, si dipana leggero lo spettacolo allestito dall’Orchestra Filarmonica di Benevento e dalla Compagnia di Balletto di Carmen Castiello. Il Teatro Romano si immerge nel fascino del compositore polacco, nelle sue mazurke e nei suoi notturni, in un’atmosfera poetica d’altri tempi.
Le mani di Giulia Falzarano sembrano saltellare sui tasti, la sua chioma nera ondeggia sulla sua veste azzurra, mentre esegue al pianoforte il Concerto n.2 in fa minore, le Mazurche op.17 , il “Grande valse brillante” e le “Variations brillantes”, gioielli del romanticismo chopiniano, ispirati dalla sua amata terra. La musicista di Airola, si muove con sicurezza, anche quando si cimenta in un brano da solista. L’orchestra fa la sua parte con maestria, in particolare col quintetto d’archi nel notturno in mi bemolle maggiore.
La musica di Chopin, morto a soli 39 anni, evoca sogni e desideri, si sprigiona sulle ali fuggenti del tempo, si abbina felicemente ai movimenti dei danzatori. Sul palcoscenico arrivano due ballerini vestiti di bianco, volteggiano, si lasciano e si prendono, fino a che lui alzerà al cielo la donna. Altri due amanti si abbracciano, si rotolano a terra.
Poi è la volta dell’amore tormentato tra Chopin e la scrittrice George Sand, intervallato dal racconto del loro primo incontro, fatto dall'attore Maurizio Tomaciello su testi di Linda Ocone. “Lei era appoggiata al pianoforte -scrive Fryderyk- il suo sguardo ardente come brace era su di me, la mia anima aveva trovato un porto".
Tra i balletti brilla l’esibizione di Anbeta Toromani e Alessandro Macario protagonisti del “Notturno”. Tutti i ballerini hanno dato prova di eleganza e freschezza, interpretando con estro il dinamismo musicale del genio polacco. Dalla “Chopiniana” eseguita da Natalia Alessandra Caliendo e Mirko Melandri, alla storia d’amore tra il compositore e Sand, ballata da Giselle Marucci e Alessandro Amoroso, dalla “Dama delle Camelie”, interpretata da Ilaria Mandato e Mirko Melandri, al pezzo da solista di Francesca Grimieri. Quando Chopin scopre che George Sand lo ama, per incanto anche “il pianoforte vibra di passione”. Lo stesso sentimento affiora nella Signora delle Camelie, liberamente tratto dal romanzo di Alessandro Dumas figlio. Compagna dell’amore è la notte, “quel magico intervallo compreso tra il tramonto e l’alba, in cui il sole resta al di sotto dell’orizzonte”. L’intesa tra la pianista Falzarano, appena 16 anni, e il balletto è stata pregevole. Forse un’orchestra con più elementi e più fiati avrebbe esaltato meglio i notturni chopiniani.
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