Una comicità fitta di gag, battute, barzellette, dissacrante e veloce. Con questo approccio frizzante il duo toscano “Noi delle scarpe diverse”, composto da Riccardo Valeriani e Samuele Boncompagni, ha chiuso in bellezza la rassegna “Tempo di ridere”, organizzata dalla Solot al Mulino Pacifico, con la consulenza artistica di Giovanni Perfetto. I due protagonisti hanno dato vita ad un vera e propria "palestra di comicità", prendendo di mira il finto animalismo, l’ecologia spinta e la corsa inconscia a seguire le mode.
Samuele ha presentato subito Ricky il comico, arrivato sul palco in tenuta da spiaggia, che ha giocato col pubblico, in un botta e risposta, sul significata di alcune parole, sulla “nutria nutriente”, sulle disavventure di un cinghialino, finito davanti all’auto in una notte scura, sulla creazione di frasi divertenti e spesso nonsense. Poi i due comici hanno intrapreso un autentico Giro d’Italia, da Nord a Sud, tra i dialetti delle varie regioni, accompagnato dall’imitazione di alcuni cantanti famosi, tra cui Celentano.
Ricky ha puntato i riflettori sulle energie alternative, tanto necessarie coi problemi provocati dalla guerra per le forniture di gas. Il riferimento all’eolico è venuto spontaneo, come anche alla critica situazione politica dopo la caduta del governo Draghi. “C’è un giramento di pale- ha osservato con arguzia il comico- oggi in Italia, che non se ne può più”. Lo spettacolo è stato ravvivato di un continuo cambio di scena, con siparietti gustosi, irrobustiti da dialoghi incalzanti e da una spiccata gestualità e fisicità.
Il pubblico ha interloquito piacevolmente. Soprattutto quando è stata lanciata la CartArte, un sistema per conoscere tutti gli artisti del mondo. Basta un clic e puoi trovarti a casa un Tiepolo, un Cimabue o un Giotto. Dagli spettatori sono stati proposti, tra gli altri, Pistoletto, Caravaggio, Leonardo da Vinci. Ricky non si è fatto trovare impreparato. Per ogni artista ha coniato una storia esilarante. Con Monet e Rubens ha fatto un abbinamento ardito, parlando addirittura di “moneta”, che improvvisamente è stata “rubata”.
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