Attualità     Politica     Cultura    Reportage     Opinioni    Chi siamo    Contatti    Credits     

Direttore Antonio Esposito

Quelle donne innamorate, dalla Carmen di Bizet al Mito di Ulisse - Dal Conservatorio alla Compagnia di Balletto: due prove eccellenti
 

sab 27-08-2022 16:45 n.216, a.e.

Quelle donne innamorate, dalla Carmen di Bizet al Mito di Ulisse

Dal Conservatorio alla Compagnia di Balletto: due prove eccellenti


Il Conservatorio di Benevento ha sfoggiato in Piazza Roma tutte le sue potenzialità, confermandosi come fiore all’occhiello del Sistema Sannio. La Compagnia di Balletto di Carmen Castiello ha sprigionato la sua bellezza elastica e sensuale nel Museo Arcos, ripercorrendo il mito di UIisse. Due prove eccellenti, che hanno illuminato la rassegna "Benevento Città Spettacolo". Un filo rosso ha unito le due performance: le donne e l’amore. Dalla Carmen di Bizet, uccisa dall’amato per aver manifestato la sua libertà di scelta, al viaggio infinito di Odisseo alla ricerca di nuovi mondi ed orizzonti.

Il ritorno in piazza del Conservatorio Statale “Nicola Sala” ha regalato sprazzi frizzanti ed energici della grande lirica. L’Orchestra Sinfonica, composta da circa cinquanta musicisti, si è cimentata alla grande con “Le Muse Ardite ou La Fleur de Carmen”. “Nell’allestimento -rileva la regista Patrizia Di Martino- ho cercato di far emergere la personalità di Carmen, che, pur sapendo di andare incontro alla morte, non tradisce la sua natura, non ha paura di mostrare le proprie emozioni, è decisa e combattiva”.

La gitana spagnola non accetta di essere proprietà di qualcuno, neanche di quel Don Josè, che di lei è invaghito. Sulla sua strada capita un altro uomo, un intellettuale, folgorato da questa “figlia del diavolo”. Ma Don Josè non sopporta il “tradimento” e la uccide. Andando incontro alla sua sorte, la protagonista esclamerà: “Credono che la mia libertà sia loro proprietà. Io sono Carmen, sono la voce do tutte le donne nate libere”. Una storia di amore tormentato, un femminicidio, che affascina e commuove ancora oggi.

Gli interpreti dell’opera, tutti immersi alla perfezione nel ruolo, sono Daniela Esposito (Carmen),Gennaro Monè (Don Josè), Frida Cuccurullo (Micaela), Raffaele Raffio(Escamillo),Teresa Montaquila (Frasquita), Xu Haimei (Mercedes).Ha diretto con padronanza e stile il maestro Leonardo Quadrini, al posto di Maurizio Petrolo, colpito dalla perdita della moglie Giovanna Muller in un incidente stradale, alla quale è stato dedicato un lungo e caloroso applauso. Hanno coordinato Rosa Montano e Rossella Vendemmia.

“Abbiamo selezionato -ha detto la presidente Caterina Meglio- le migliori forze ed energie del territorio, grazie anche alla collaborazione di Giuseppe Ilario. Questo evento artistico rappresenta la “ripartenza” delle attività del Conservatorio, che sarà sempre un’eccellenza del Sannio, a prescindere da chi verrà a dirigerlo. Siamo un Polo di Formazione di rango accademico. Abbiamo voluto dedicare lo spettacolo interamente alle donne per raccontare il loro ruolo nella storia. Siamo pronti per le nuove sfide”.

Donne protagoniste anche nella navigazione di Ulisse. Guidati dalla maga Circe, che prende il pubblico per mano e lo porta nei meandri del Museo Arcos di Benevento, tra le sculture egizie. Qui prende corpo il viaggio dell’eroe greco. Un gruppo di ballerine con trasparenti veli, raffigura il suo cammino, hanno tra le mani dei rami simili a remi, ondeggiano e disegnano un probabile rotta. “C’è sempre un lido da raggiungere, c’è sempre una città da fondare”. Annuncia una voce da lontano mentre appare il mare e mentre danzano Giselle Marucci, Alessandro Amoroso, Mirko Melandri, Natalia Caliendo.

Il suono delle sirene distrae Ulisse dal suo ritorno ad Itaca. Le danzatrici lo circondano e lo avvolgono, ma lui si libera, fugge, ritrova la strada per riabbracciare Penelope. Ora ballano insieme, si desiderano, si rotolano sull’erba. Il momento di felicità dura poco. “Il mio destino -ammetterà Ulisse- è quello di essere lasciato solo nella tempesta”. Lo attendono nuovi viaggi, perché le cose da scoprire sono ancora tante.

Nel vortice della storia si trova anche l’uomo moderno, quello del novecento, che insegue nuovi approdi. I “quadri” dello spettacolo sono davvero coinvolgenti, perché semplici e scorrevoli nella loro intensità. I ballerini danno prova di raffinatezza e di grande armonia con le parole e la musica. Questo “Abstract di luce e prospettive”, ideato da Carmen Castiello, per la regia di Linda Ocone, fa rivivere, insomma, con leggiadria, i famosi  versi danteschi dedicati ad Ulisse, ”Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza”. Un messaggio contro l’ignoranza e l'incultura sempre attuale.



Categ Cultura, letto 774 volte
 

 
  Apri WhatsApp   Apri Tweeter