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Il messaggio di Nino D'Angelo: "Viva l'Amore, Viva il Sud, Vi Amo" - Un mare di giovani e coppiette al concerto di Piazza Risorgimento
 

dom 28-08-2022 17:18 n.217, a.e.

Il messaggio di Nino D'Angelo: "Viva l'Amore, Viva il Sud, Vi Amo"

Un mare di giovani e coppiette al concerto di Piazza Risorgimento


Il “poeta che non sa parlare”, come un angioletto biondo vestito di bianco, appare sul palco introdotto dalle parole registrate di Toni Servillo, che raccontano di quartieri dimenticati, spesso senza futuro, “dove la pioggia non cadeva mai sugli ombrelli, ma sulle teste di ragazzini che erano nati già grandi”, per dire che anche lui viene da quel mondo, ma che non scorda le sue radici,  soprattutto oggi che è arrivato in cima alla salita.

In questa atmosfera sospesa comincia il concerto di Nino D’Angelo, in una stracolma Piazza Risorgimento, con tante generazioni venute ad acclamare il loro beniamino.
“Io song ‘e ccà, so e ccà, addo se vede ‘o bene, ca ogni matina trase dint’ e case, addo nun cagne maie niente, addo nun passa mai ‘o treno, song ‘e ccà, so ‘e ccà e nisciuno m’ha dato maie niente, pecché song ‘ e ccà”. Le parole di "Pane e Canzone" toccano subito i cuori della gente, che disegna nell’aria un abbraccio ideale e corale.

Nino D’Angelo si scalda, ripercorre tutte le sue più belle canzoni, arricchite da nuovi suoni, dialoga col pubblico, manda baci,  balla come un folletto, e ogni tanto  grida “Viva l’Amore”, “Viva il Sud”, “Vi amo, Popolo delle mie canzoni”. Il concerto prende il volo, le coppiette ripetono a memoria i brani più famosi, filmano tutto.

Questa di Benevento, inserita della Rassegna Città Spettacolo, è l’ultima tappa del suo intenso tour  e D’Angelo vuole fare bella figura. Lancia subito un messaggio di solidarietà agli sportivi beneventani. “Ho fatto il tifo per voi, perché il Benevento non retrocedesse”. Poi si tuffa nei tempi della miseria, nei primi passi della sua carriera, canta l’amore, mentre sullo sfondo si snoda il video del suo matrimonio di 43 anni fa.

L’inno ai sentimenti continua con ‘O Pate, con la canzone dedicata alla moglie Annamaria,  con “Campiò”, scritta per il grande amico Maradona, con “Senza giacca e cravatta”, dove racconta le sfide affrontate e vinte per arrivare al successo. Per riconoscere anche il suo impegno come attore, gli viene consegnato il Premio Ugo Gregoretti per il Teatro. Si tratta di una scultura di Mimmo Paladino, che rappresenta un cavallo col sole sulla schiena,  che gli viene data da Orsetta, figlia del compianto regista, inventore di "Benevento Città Spettacolo".

“Il premio che date a me -ha detto D’Angelo- lo date alla gente normale, quella che vive del proprio stipendio. Sono amico di Paladino, un artista mondiale, che ha realizzato tutte le copertine degli ultimi miei dischi. Quando scrissi “Nu jeans e ‘na maglietta” feci una rivoluzione, perché all’epoca dominavano canzoni come “Curtiello cu curtiello”, “Tre banditi mascherati”. Da allora la mia vita è cambiata, ma sono rimasto sempre me stesso, perché è bello essere del popolo. Voi avete risolto tutti i miei problemi”.

Una bambina si presenta sotto il palco, D’Angelo la fa salire, altri portano dediche dei loro genitori. Su un foglio c’è scritto : “Tu sei come l’acqua in un bicchiere e ristori la nostra sete, perché sai arrivare al cuore della gente”. La conclusione del concerto è come una festa, tutti in piedi a cantare con lui, che si arrampica sui tubi delle impalcature laterali del palco, sulle note e le parole di “Voglio parlà sulo d’ammore”, il suo ultimo successo, che rilancia il bisogno dell’incontro e di tornare a parlarsi, guardandosi negli occhi.

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