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Direttore Antonio Esposito

Il Teatro Comunale riparte con nuovo splendore e guarda al futuro - Una tappa importante per rilanciare la vocazione culturale di Benevento
 

ven 16-09-2022 23:53 n.225, a.e.

Il Teatro Comunale riparte con nuovo splendore e guarda al futuro

Una tappa importante per rilanciare la vocazione culturale di Benevento


“Questa inaugurazione rinvigorisce la vocazione alla cultura di Benevento. Il Teatro Comunale è una nuova occasione per rinascere, perché questo luogo salda la terra al cielo, come suggestivamente vediamo nella volta dipinta sul soffitto”. L’Arcivescovo Felice Accrocca ha accompagnato la benedizione col suo fervido auspicio. Il sindaco Clemente Mastella ha mostrato il grande orgoglio per la riapertura della struttura dopo dieci anni di chiusura, "felice di lasciare la propria impronta”, come gli animali sulla neve.

Per la città è un giorno di festa, perché torna a vivere uno dei suoi più prestigiosi simboli artistici e culturali, un cuore pulsante, da molti definito “bomboniera”, costruito nel lontano 1862 e più volte chiuso per problemi di manutenzione. Sulle pareti del foyer si può leggere la storia del Teatro Comunale, che ha ospitato tante rassegne di “Benevento Città Spettacolo”, che col direttore Ugo Gregoretti, parlava un linguaggio nazionale e rappresentava uno degli eventi più attesi, insieme al Festival del Cinema di Venezia.

La gente ammira le foto degli attori passati per Benevento, le locandine dei cartelloni, le decorazioni dei palchetti, la sala rossa, la volta realizzata da Paolo Petti, le sontuose  luci. Il padrone di casa è Renato Giordano, che presenta il sindaco, l’arcivescovo, l’Orchestra del Conservatorio e Peppe Barra. Si comincia con la musica, con l’Inno di Mameli e l’Inno alla Gioia. Poi c’è la performance teatrale dell’artista napoletano, che racconta la favola “La vecchia scorticata”, tratta dal “Pentamerone” di Giambattista Basile.

Ci sono voluti sei anni per il restauro, per rinnovare in particolare l’impianto elettrico ed antincendio, sotto la direzione del Provveditorato alle Opere Pubbliche della Campania. I soldi per intervenire erano stati stanziati già nel 2016 dal Ministero delle Infrastrutture, diretto da Graziano Delrio, d’accordo con quello della Cultura, guidato da Dario Franceschini. Il finanziamento ammonta ad un milione di euro. Dal canto suo la Regione Campania aggiunse altri 510 mila euro, che poi il comune pensò di utilizzare sia per la riqualificazione del Comunale e del San Nicola, sia per svariati eventi  e manifestazioni culturali.

Dopo l’inaugurazione si guarda al futuro. Il Teatro, intanto, ospiterà la stagione invernale che partirà ad ottobre  e proseguirà fino al prossimo maggio. “Questa meraviglia ritrovata -osserva Floriana Fioretti, capogruppo del Pd- ha bisogno di una programmazione all’altezza della bellezza e dell’unicità del luogo. Uno dei punti da definire sarà la gestione. Siamo pronti a dare il nostro contributo di idee e di proposta”. ”Sarebbe opportuno -aggiunge Rosetta De Stasio di Prima Benevento- affidare la direzione ad una persona diversa da Renato Giordano, che già cura “Benevento Città Spettacolo”, perché la cultura è patrimonio di tutti e non può essere appannaggio del solito gruppo”.

Il comune annunciò nel giugno scorso che il Ministero della Cultura ha stanziato quasi cinque milioni di euro per la valorizzazione del patrimonio storico, artistico e culturale della città, per interventi dedicati all'Arco del Sacramento e al Ponte Leproso, per l'Anfiteatro Romano e l'Arco Traiano, e per preparare il terreno alla candidatura Unesco della Via Appia. Dallo stesso ministero sono arrivati i finanziamenti per la rievocazione storica della "Benevento Longobarda", andata in scena recentemente al Teatro Romano.

Altri luoghi storicamente e culturalmente suggestivi attendono la giusta attenzione.Tra questi gli affreschi di Piazza Sabariani, un altro gioiello da recuperare e rilanciare, per rafforzare la tanto ambita definizione di "città d'arte". Come è importante la funzionalità di tutti gli altri teatri, dal Calandra al De Simone. Nella politica di rilancio dei beni culturali sarebbe auspicabile anche il recupero del Parco Archeologico di Cellarulo.  



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