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Il ritorno di Peppe Fonzo con una rassegna sociale ed intimistica - "Riparto dal Rione Triggio con nuove idee. Sono un musicista mancato"
 

mer 12-10-2022 18:01 n.234, a.e.

Il ritorno di Peppe Fonzo con una rassegna sociale ed intimistica

"Riparto dal Rione Triggio con nuove idee. Sono un musicista mancato"


Il piccolo spazio teatrale del Rione Triggio, in Via Felice Fimbrio, una cinquantina di posti, ritorna a vivere, grazie a Peppe Fonzo e al Magnifico Visbaal, con una rassegna di sei spettacoli, da ottobre a marzo prossimo, per accendere i riflettori sulle fragilità, sulle nuove solitudini , sul bisogno di socialità, sulle fatiche quotidiane e sulla voglia di cantare. Con due novità: un “Progetto Speciale”, dedicato a “Quattro Incontri dell’Esserci e  del Benesserci”, ed il Premio “Magnifico Teatro” per le compagnie emergenti.

“Presentiamo un cartellone -osserva Fonzo- dalla forte impronta sociale. Il Covid ha falciato le piccole realtà. Torniamo dopo tre anni di assenza. Con grandi sacrifici sono riuscito a mantenere questo luogo, affittandolo anche per riunioni di condominio. Non abbiamo finanziamenti, ma andiamo avanti con le nostre forze. L’assessore alla cultura si è mostrato disponibile al dialogo, anche perché il nostro rapporto con le istituzioni è stato sempre costruttivo. Speriamo che si faccia avanti anche qualche sponsor”.

Si comincia il 22 ottobre con M.E.S.(Menzogne Estremamente Sincere”, un testo di Emiliano De Martino incentrato sulle fibrillazioni di due coppie con una visione sentimentale diversa. Il secondo spettacolo, “Dio non parla svedese”,  andrà in scena il 19 novembre. L’attore protagonista è Diego Frisina, mentre la regia porta la firma di Ludovico Baldini. Si tratta di un monologo duro e ironico sulla malattia che porta al nichilismo, dal momento che non c’è un’altra strada per uscire dalla sofferenza.

Nel cartellone spiccano due produzioni targate Magnifico Visbaal. La prima, prevista per il 3 dicembre, s’intitola “Solo, Solo  S(u)ono” ed è un lavoro in cui Peppe Fonzo "se la canta e se la suona", vestendo i panni del Cantattore, accompagnato da una fisarmonica e da una chitarra elettrica. La seconda si chiama “La Malavoglia” , spettacolo poetico  sensoriale sulla madre terra, che ci sarà l’11 febbraio. “Sono un musicista mancato -spiega l’attore beneventano- ho studiato fisarmonica per diversi anni. Poi mi sono imbattuto nel teatro, ma il fuoco della musica continua a vivere dentro di me e vorrei coltivarlo sempre”.

Gli altri due appuntamenti mirano ad aprire una riflessione sui nostri tempi, percorsi spesso da nevrosi e da odio verso l’altro. Quello che andrà in scena il 21 gennaio è “Settantuno”, una sorta di favola anarchica, connessa ad una ricerca sulle fonti del razzismo e dell’omofobia, sparse nei social, sui possibili fascismi di ritorno, mentre “Nevrotika vol.7-8-9”, di Fabiana Fazio, in programma per il 4 marzo, affronta con sguardo provocatorio l’affannosa ricerca della felicità e la non per forza brutta situazione di “disadattati”.

Per il “Progetto Speciale”, insieme a Fonzo ci sarà Franco Santucci, psicoterapeuta, promotore dell’Associazione “Metis”, che guiderà i partecipanti alla scoperta delle emozioni, al racconto del loro mondo interno, alla rappresentazione dei loro sentimenti, perché “il teatro è uno strumento terapeutico naturale”. Il Premio, invece, sarà assegnato da una giuria, che valuterà le compagnie locali, regionali o nazionali che si esibiranno e sceglierà i migliori attori e registi e le rappresentazioni più belle .

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