Un viaggio nella storia di Napoli, attraverso le più belle melodie, gli autori più importanti e tanti giovani interpreti. Questo il senso del "Sannio Festival della voce e della canzone napoletana", organizzato dal Conservatorio "Nicola Sala" di Benevento nell'Auditorium San Vittorino. Uno dei frutti forse più significativi del Corso di Laurea ad hoc, avviato da alcuni anni presso l'Istituto Statale d'alta formazione, diretto dal maestro Luigi Ottaiano.
L'evento, dopo l'Autunno Chitarristico, può essere visto come un tassello della ritrovata armonia, suggellata nei giorni scorsi dalla riconferma al vertice di Caterina Meglio da parte dal Tar Campania, che le ha dato pienamente ragione, concellando ogni ombra su un suo eventuale conflitto d'interesse, respingendo così il ricorso dell'ex presidente Verga, che è stato condannato anche a pagare le spese legali.
La "tre giorni" di musica e canzoni ha messo in luce i cantanti formatisi nel Conservatorio, protagonisti della prima serata, quando nello spettacolo "Simmo 'e Napule, paisà", abbiamo potuto ascoltare le voci di Emma Alterio, Sara Giglio, Nadia Sodano, Carla Buonerba, Domenico Di Marzo, Vincenzo Romano, Maria Antonietta Buono,Valerio Caiazza e Giada Ottaiano, che hanno cantato con i costumi tipici del tempo.
I deliziosi "quadretti" dedicati all'amore, alla Napoli di una volta, alle vite degli emigranti, al mare e al sole, alla guerra, alle donne ribelli e tormentate, sono stati accompagnati dai musicisti, Enza Pozzuto al flauto, Marco Patierno al clarinetto, Eduardo Robbio al mandolino, Sergio Prozzo alla mandola, Lorenzo Marino alla chitarra, Girolamo De Luca al pianoforte, Dario Mennella alle percussioni e Simone De Simone al contrabbasso.
Lo spettacolo si è svolto su una scenografia sobria, con immagini delicate di Napoli, di autori come E.A.Mario e Capurro, di sfondi marini e bastimenti. Da "Na sera 'e maggio" a "O Sole mio", da "Core 'ngrato" a "Santa Lucia Luntana", da "Tu si 'na cosa grande" a "Canzone appassiunata", da "Lacreme napulitane" a "Zappatore". I cantanti del "Premio Bruni" si sono cimentati con "Palcoscenico" e "Vieneme 'nzuonno" e con testi simpatici, ma poco eseguiti come "Mierolo affurtunato", di Salvatore Di Giacomo ed E.A. Mario.
Non solo canzoni al Sannio Festival, ma anche premi e lancio di testi inediti. Nella seconda serata di sabato 29 ottobre, la commissione giudicatrice, composta dai maestri Gianni Aterrano, Gino Aveta, Carlo Berton (presidente), Luigi Ottaiano, Antonio Romano, Antonello Rondi e Antonio Siano, ha assegnato il premio "Sergio Bruni" per la migliore esecuzione della canzone napoletana edita, a Pina Truppa con "Voce ’e notte". Secondo classificato Francesco Delli Paoli, terzo Sasà Di Palma.
Nella finale di domenica, il primo premio per la canzone napoletana inedita è andato a Francesco Delli Paoli per il brano "Nun te voglio perdere" di Stefano Ceparano e Antonio Capasso. Secondo posto per il duo Myriam Lattanzio e Marco Francini, terza Valentina Assorto. Il Sannio Festival è stato allietato da alcuni ospiti, come Amedeo Palumbo, che ha tratteggiato scherzosamente alcuni "Volti di Napoli", e Sal Esposito, che ha fatto ascoltare la canzone "Comme vene vene", vincitrice della passata edizione.
La manifestazione è stata patrocinata dalla Fondazione "Sergio Bruni" ed è stata arricchita dai seguenti master: "La macchietta al femminile" con Aurora Giglio e Vittorio Cataldi, "Il bel canto napoletano" con Patrizia Di Martino, "Io sono la mia voce" con Enrica Di Martino, "L’origine del suono: dall’archeologia musicale alla zampogna" con Giuseppe Mauro. In questo ambito è stato presentato il libro "Lo scugnizzo dei quartieri" con Antonio Romano e Antonello Rondi. Ha coordinato Luigi Ottaiano e ha presentato con eleganza Sara Giglio.
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