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Direttore Antonio Esposito

Riflettori sul pianeta carceri a Benevento e nel Sannio - Il garante Ciambriello: “Ci vogliono più psicologi e agenti”
 

lun 14-06-2021 18:12 n.24, redazione

Riflettori sul pianeta carceri a Benevento e nel Sannio

Il garante Ciambriello: “Ci vogliono più psicologi e agenti”


"Abbiamo bisogno di più psicologi, assistenti sociali, agenti di polizia penitenziaria, per fronteggiare tutte le criticità  della situazione carceraria. Durante la pandemia i problemi sono triplicati, non solo sul piano sanitario. Sono venuti meno i rapporti con le famiglie e le relazioni umane. Non c’è stata attività didattica, né si sono svolti corsi di formazione. I detenuti si sono sentiti soli e abbandonati”.

Con queste parole accorate, Samuele Ciambriello, garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, ha acceso i riflettori sul pianeta carceri del Sannio, da Benevento ad Ariano Irpino ad Airola. Il report è stato presentato nell’aula consiliare di Palazzo Mosti, alla presenza del sindaco di Benevento, Clemente Mastella, del procuratore della Repubblica, Aldo Policastro, del presidente del tribunale, Marilisa Rinaldi, del direttore del carcere, Gianfranco Marcello,  dell’arcivescovo Felice Accrocca e del presidente della camera penale, Domenico Russo. Il quadro  è preoccupante. Nel carcere di Benevento vi sono 355 persone di fronte ad una capienza di 261 unità. Ad Airola sono ospitati 23 minori e ad Ariano Irpino ci sono 208 detenuti. Gli organici sono in affanno.

A Benevento lavorano 229 agenti rispetto ai 244 previsti. La denuncia di Ciambriello riguarda in particolare l’aspetto sanitario. “Ho apprezzato molto -ha detto il garante  regionale- il direttore dell’Asl di Benevento, che ha consentito di vaccinare quasi il 90 per cento degli agenti e quasi tutti i detenuti. Ma sulla sanità c’è ancora qualche punto critico. L’Ospedale San Pio è l’unico in Campania a non avere un piccolo reparto detentivo. Poi bisogna stabilizzare gli operatori sanitari. Alla persona che ha sbagliato deve essere tolto il diritto alla libertà, ma non alla tutela della salute”.

Le condizioni di disagio crescente hanno fatto registrare nell’istituto penitenziario di Benevento ben 27 tentativi di suicidio, di cui due andati in porto, più di 170 scioperi della fame e 136 atti di autolesionismo. Per dare risposte alle problematiche connesse alla vita carceraria sul piano dell’integrazione e della dignità,  da tempo si cerca di elaborare e proporre pene alternative.  

“Il carcere - ha concluso Ciambriello-è la risposta semplice a problemi complessi. Il benessere di questo mondo è positivo per tutta la società”.

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