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Benevento bocciata in ecologia, per i fiumi, l'aria e il verde pubblico - Il dossier di Legambiente: "Riprogettiamo gli spazi urbani"
 

mar 08-11-2022 23:49 n.241, a.e.

Benevento bocciata in ecologia, per i fiumi, l'aria e il verde pubblico

Il dossier di Legambiente: "Riprogettiamo gli spazi urbani"


Il quadro tracciato da Legambiente non è esaltante per Benevento. Per il verde pubblico e la qualità dell’aria, il capoluogo sannita si colloca al posto 76, perdendo in un anno ben 19 posizioni. Il Rapporto sull’Ecosistema Urbano 2022 fa riflettere e discutere. Come è possibile che una piccola città, di neanche 60 mila abitanti, possa avere l’inquinamento che affligge i grandi centri industriali? Cosa si può fare per invertire la rotta, in attesa del depuratore? Molto dipende dalla politica e dall’educazione ambientale dei cittadini.

La radiografia pubblicata qualche giorno fa assegna a Benevento il penultimo posto in Italia per la depurazione delle acque reflue ed evidenzia che qui ci sono cinque alberi e 67 automobili per ogni 100 abitanti, che le polveri sottili superano spesso i limiti di legge, la dispersione delle reti idriche si attesta sopra il cinquanta per cento, l’uso dei trasporti pubblici è troppo basso. Le uniche note positive vengono dalla buona raccolta differenziata, dallo spazio dedicato alle piste ciclabili e dai pochi incidenti stradali.

“I dati naturalmente non ci soddisfano -rileva Alessandro Rosa, assessore all’ambiente- il miglioramento del nostro ecosistema è al centro del programma dell’amministrazione comunale. Siamo penalizzati dalla mancanza della depurazione dei fiumi, che troverà una soluzione col progetto che abbiamo messo in campo. Io sono assessore dallo scorso ottobre. Qualcosa si è cominciato a vedere con gli investimenti sui parchi pubblici e sulle aree verdi e con l’inaugurazione dell’apiario cittadino, un vero fiore all’occhiello”.

La speranza per una svolta è affidata alla costruzione del depuratore, previsto in Contrada Scafa, presso la stazione di Vitulano. Il progetto costerà oltre 41 milioni di euro e punta a realizzare un impianto a membrane. Dopo il via libera del commissario Maurizio Giugni, ci sono ancora diverse tappe da percorrere, per arrivare alla gara d’appalto e all’apertura del cantiere, prevista tra quasi un anno. L’opera, comunque, dovrebbe entrare in funzione, se tutto va bene, tra la fine del 2025 e l’inizio del 2026.

“La zona prescelta per il depuratore -osserva Marcello Stefanucci della Lipu- non è proprio quella ideale, perché insiste nel corridoio ecologico del fiume Calore, ma è un punto d’incontro con l’amministrazione comunale, un compromesso. Avevamo suggerito diversi impianti nei quartieri. Siamo un po’ preoccupati perché l’impianto passerebbe sotto la pista ciclabile. Vogliamo capire quale impatto potrà avere la condotta fognaria, per proporre qualcosa che vada a mitigare gli eventuali sconvolgimenti”.

La vivibilità di Benevento ruota molto intorno alla qualità dell’aria, delle acque e del verde pubblico. Il sindaco decanta spesso l’apertura di Villa dei Papi, ma una rondine non fa primavera. Quattro anni fa promise la piantumazione di 300 mila alberi in dieci anni. Un progetto ambizioso che ancora non decolla. Molte aree cittadine sono spoglie, non curate e non di rado ricettacolo di immondizia.Come quell’angolo verde che fa da sfondo alla Chiesa di Sant’Ilario. In pieno centro storico e a due passi dall'Arco di Traiano. Qui, affacciandosi dietro la pensilina degli autobus urbani di Via del Pomerio, si può vedere una discarica abbandonata nella boscaglia.

“Ci vorrebbe un censimento delle alberature -propone Antonio Basile di Legambiente- un  piano del verde pubblico, cominciando con la piantumazione nelle zone più sguarnite. La pessima qualità dell’aria a Benevento rimane quasi un mistero, per l’assenza di grandi attività industriali. Forse paghiamo la collocazione geografica e orografica. Il problema dei fiumi è correlato a quello della depurazione, che va oltre i confini cittadini. Partiamo, intanto, dalla manutenzione degli argini, per ridurre i danni delle eventuali esondazioni”.

Il cuore del rapporto di Legambiente è la transizione ecologica urbana, che dovrebbe diventare la stella polare per Benevento, che ambisce ad essere green e a misura d'uomo. C'è un capitolo intitolato "Le bambine e i bambini salveranno le città", perchè riprogettando gli spazi urbani, rendendoli più vivibili, diventeranno più sani e sicuri. Ancora più belli e gradevoli se permetteranno ai cittadini di raggiungere a piedi, in bici o con il trasporto pubblico, i luoghi del lavoro, dello studio, della salute e dello svago. 

"Ci sono tante aree urbane -conclude Stefanucci- che andrebbero riforestate. Come, ad esempio, quella che si trova presso la rotonda del Ponte Tibaldi, dove i bambini della Scuola San Filippo vengono a svolgere alcune attività all'aperto. Per proteggerli dal sole battente abbiamo disteso un tendone. Qui si potrebbe realizzare un piccolo bosco urbano. Dopo i proclami, serve un piano di manutenzione. Perchè gli alberi piantati, devono essere curati e innaffiati. L'albero è un amico contro i cambiamenti climatici".

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