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La chitarra jazz di Condorelli per Paul Galbraith e Pino Daniele - "Ritorno a suonare con la passione dei vecchi tempi"
 

sab 10-12-2022 20:02 n.256, a.e.

La chitarra jazz di Condorelli per Paul Galbraith e Pino Daniele

"Ritorno a suonare con la passione dei vecchi tempi"


Sulle tracce di John Coltrane e Bill Evans, per omaggiare Paul Galbraith, Pino Daniele e Sean Connery. Per farci ripercorrere il lungo cammino del jazz, per farci "respirare" le note  incalzanti e raffinate della sua chitarra. Ma anche per presentare il suo ultimo disco chiamato “Visions”. Con questo spirito “felice” e multiforme, Pietro Condorelli, accompagnato al contrabbasso da Emiliano De Luca e alla batteria da Claudio Borrelli, ha dato vita ad un "grintoso" concerto nell’Auditorium San Vittorino di Benevento.

Il noto chitarrista, una vera stella nel panorama jazzistico italiano, comincia la sua carriera col rock, partecipando da protagonista all’esperienza degli Area, poi “folgorato” da Coltrane, Duke Ellington e Joe Pass, abbraccia totalmente il jazz, collaborando con tanti artisti, come Maria Pia De Vito e Daniele Sepe. Musicista e docente nei Conservatori di Cosenza e Napoli, dove attualmente insegna, si distingue presto per le eccellenti doti di compositore,  che trovano piena conferma nell’eclettico album “Visions”.

Il concerto parte soavemente con “Tenderly” di Jack Lawrence e Walter Gross, poi ingrana la marcia con "Longtime Friendship", dedicata all’amicizia, che a volte “diventa quasi una fratellanza”. Si tratta di una briosa e dolce bossanova. Il chitarrista si alza dallo sgabello e ondeggia sulle gambe, muove anche la bocca, quando esegue “Notte che va”, un brano composto per ricordare la musicalità mediterranea di Pino Daniele, e subito dopo  “Song for Galbraith”, per celebrare un altro grande suo collega internazionale.

“Sono molto contento -osserva Condorelli- di essere tornato a Benevento, ricordo i bei tempi dei concerti  live con gli amici, quando ero molto attivo, soprattutto al sud. Oggi ritorno a suonare e a produrre con la nuova etichetta “Alma Mater Studio”. Vorrei ripetere l’antica esperienza con un’altra mentalità, quella del freelance. Tra pochi giorni, con questo trio partiremo per la Sicilia. Abbiamo realizzato un disco sulle musiche di Caterina Valente e prossimamente uscirà quello elaborato sulle canzoni di Fausto Leali”.

Tutti i brani eseguiti portano la firma del maestro Condorelli, tranne “I Had To Be You” di Isham Jones. Il concerto, che fa parte della rassegna organizzata dall’Accademia di Santa Sofia, si chiude con "Sean Connery", che ci riporta alle atmosfere elettrizzanti dei film dell’agente segreto 007. "In Visions -evidenzia Monica Carbini, addetto stampa- emerge, come in un sintetico compendio, tutto il lavoro di profonda conoscenza, curiosa ricerca e perfetta assimilazione che Condorelli mette nei confronti del jazz, con la sua personale rilettura di generi, correnti e stili, dagli albori ai nostri giorni, dalla tradizione all'innovazione".

“Questa prima tappa -fa notare Umberto Aucone, consulente artistico- rientra ne “I Venerdì del Jazz”. Il nostro obiettivo è quello di valorizzare anche i talenti del territorio. Partirà a breve un laboratorio creativo e formativo con gli allievi del Conservatorio “Nicola Sala” di Benevento, per preparare un repertorio musicale destinato ad un concerto conclusivo, da tenere col sassofonista Federico Califano e il trombettista Angelo Cioffi”.



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