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La sfida di Bonaccini: "Voglio un Pd popolare, laburista e riformista" - L'aspirante leader a Benevento unisce amici e critici di De Luca
 

sab 21-01-2023 17:10 n.270, a.e.

La sfida di Bonaccini: "Voglio un Pd popolare, laburista e riformista"

L'aspirante leader a Benevento unisce amici e critici di De Luca


“Voglio un partito più popolare, una classe dirigente che sappia entrare in un bar e ascoltare tutti quelli che incontra, per dare risposte alle loro domande. Voglio un partito con un linguaggio comprensibile, che si faccia capire da chi ha due lauree e da chi non ha potuto studiare, perché quando vanno a votare il loro voto vale alla stessa maniera. Vogliamo una società che garantisca gli stessi diritti alla salute e all’istruzione, al povero come al ricco, al sud come al nord. Usciamo dai palazzi romani e torniamo tra la gente”.

Queste le linee programmatiche di Stefano Bonaccini, candidato alla segreteria nazionale del Partito Democratico, illustrate nella tappa beneventana, davanti ad una folta platea di iscritti e simpatizzanti. Il presidente dell’Emilia Romagna ha raccontato le sue umili origini e i motivi che lo hanno spinto a correre per le primarie del prossimo 26 febbraio. Nel suo lungo intervento ha citato Berlinguer, Moro, Zaccagnini e Tina Anselmi, per ribadire che il partito è il frutto delle varie culture progressiste italiane.

“Di una sinistra massimalista, radicale  e ideologica- ha precisato- non saprei che farmene. Voglio un grande partito laburista, che abbia al centro il lavoro. Sono contrario a  cancellare il Reddito di Cittadinanza. I politici che vogliono abolirlo non sanno cos’è la povertà. Nello stesso tempo dico che dobbiamo mettere in campo politiche per il lavoro, quelle che sono mancate per completare il percorso previsto. Dobbiamo combattere la precarietà, ridurre le disuguaglianze tra il nord e il sud, ancora troppo distanti”.

L’incontro è stato aperto dalla studentessa di Arpaise, Anna Mazzone, che ha denunciato il distacco crescente tra i giovani e la politica e ha espresso il desiderio di costruire il suo futuro nella sua terra. Ad ascoltare Bonaccini in prima fila c’erano i dirigenti sanniti, da Giovanni Cacciano a Umberto del Basso De Caro, da Mino Mortaruolo a Floriana Fioretti, i parlamentari Piero De Luca, Stefano Graziano e Pina Picierno, Angela Ianaro e Carlo Iannace, il deluchiano Fernando Enrico, Fausto Pepe e Luigi Diego Perifano, Alfonso Ciervo e Carmine Valentino, diversi sindaci e l’ex segretaria provinciale della Cgil, Rosita Galdiero.

Alla convention hanno partecipato tanti militanti che non si vedevano da tempo. La scelta di Bonaccini  è riuscita a ricompattare fronti spesso contrapposti, fedelissimi e critici del governatore Vincenzo De Luca. Stimolato dai giornalisti, il presidente romagnolo ha pronunciato parole chiare sulle diatribe nate sulle candidature alle ultime politiche. “Con me segretario i candidati al parlamento -ha detto- li sceglierete voi con le primarie. C’è bisogno di un partito che non litighi in casa propria, perché gli avversari stanno fuori”.

“Questa serata -ha commentato il segretario Cacciano- è stata davvero speciale, ricca di energia. La straordinaria partecipazione è un buon viatico per il grande partito che vogliamo”. “Con Bonaccini -ha rilevato Mortaruolo- avremo il Pd che sa appassionare e mobilitare, che assegnerà una nuova centralità al Sud”. “Visione, sinistra, pragmatismo -sintetizza con entusiasmo Stefano Orlacchio- è la formula giusta rappresentata da Bonaccini, che ci permetterà di tornare ad essere forza maggioritaria sul piano nazionale”.

I sostenitori di Elly Schlein, intanto, non stanno a guardare. Il punto di riferimento sannita è Antonella Pepe, che sta organizzando il suo campo. Le prime adesioni  sono arrivate da due giovani amministratori, Angelo Cocca di San Marco dei Cavoti e  Giovanni Tozzi di Reino. “Il Pd va radicalmente cambiato -ribadiscono- la Schlein abbraccia un popolo da troppo tempo lasciato a se stesso”. Sulla stessa scia Antonio Iavarone. “Elly è la candidata fuori dagli schemi- sottolinea- capace di stravolgere le trame di potere che hanno imbrigliato il partito negli ultimi anni”. La partita si giocherà col Congresso e le Primarie.  



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