“Quest’autonomia differenziata è uno sfregio alla Costituzione. Farà aumentare le divisioni e le disuguaglianze tra Nord e Sud. Se ogni regione andrà per proprio conto sulla sanità e sulla scuola, avremo sistemi diversi, che non garantiranno gli stessi diritti per tutti gli italiani. Le regioni del Nord possono anche esultare perché sono più ricche, mentre quelle del sud avranno meno risorse e quindi le distanze aumenteranno. Non ci siamo. Mobilitiamoci anche qui nel Sannio, società civile, partiti e associazioni”.
Con queste parole il segretario provinciale della Cgil, Luciano Valle, ha sintetizzato il senso della protesta organizzata dal sindacato e dai pensionati di fronte alla Prefettura di Benevento. Una prima risposta al progetto del ministro Calderoli, approvato il 2 febbraio scorso dal governo di centrodestra. “No alla divisione del paese -è scritto sul grande striscione portato dai manifestanti- sì a politiche di equità”. La preoccupazione della Cgil e dello Spi si concentra sul destino della sanità e della scuola pubblica.
“E’ impensabile -sottolinea Eva Viele, segretaria della Flc- che possano esistere scuole diversificate secondo le zone, le province e le regioni in cui si nasce. Si parla di stipendi differenziati, contratti e programmi regionali. E’ un insulto alla Costituzione, che garantisce invece un sistema d’istruzione unico in tutta Italia, dalle Alpi alla Sicilia, per tutti i ragazzi, che devono avere gli stessi diritti”. Le nubi che si addensano sul mondo scolastico sono collegate anche all'ipotesi di accorpamento degli istituti.
“Questo è un problema gravissimo- fa notare Viele- per Benevento e le Aree Interne. Il progetto di dimensionamento, connesso al calo demografico, prevede un taglio selvaggio, perché mantiene l’autonomia dirigenziale, solo per quelle scuole che superano i 900 alunni. Nel Sannio esistono 53 istituzioni scolastiche, ma di queste solo una decina hanno questi numeri. Le zone più colpite sono il Fortore, il Tammaro, ma anche la Valle Caudina e quella Telesina. Si pensa di accorpare plessi distanti diversi chilometri. E’ un colpo alla qualità dell’insegnamento. Chiediamo una proroga per le aree interne”.
Il sindacato di Landini vede nel progetto Calderoli una strisciante “secessione dei ricchi”, con una chiara “penalizzazione del Mezzogiorno” . “L’autonomia differenziata -rileva Antonella Pepe, presente al sit in come Comitato Schlein- cristallizza le disuguaglianze. Riconfermando 20 sistemi sanitari diversi. Che ne pensano i parlamentari sanniti di maggioranza Matera e Rubano? Dovremmo contrastare tutti uniti questa operazione dannosa per il Sannio. Occorre un Piano Nazionale per il Mezzogiorno e per il Lavoro”.
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