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Direttore Antonio Esposito

Gustoso saggio teatrale degli allievi over 26 al Mulino Pacifico - Due quadretti comici di Eduardo e poesie da Montale a Merini
 

ven 03-03-2023 16:54 n.288, a.e.

Gustoso saggio teatrale degli allievi over 26 al Mulino Pacifico

Due quadretti comici di Eduardo e poesie da Montale a Merini


Prova del palcoscenico per gli allievi over 26 del corso di recitazione della Compagnia Stabile Solot di Benevento, con un saggio di Teatro Studio, intitolato “’Na tazzulella ‘e cafè”, come una canzone di Pino Daniele. La rappresentazione, curata da Michelangelo Fetto, si è tenuta al Mulino Pacifico e ha messo in risalto le brillanti doti comunicative e gestuali dei "novelli attori", che hanno riscosso gli apprezzamenti del numeroso pubblico presente. Le parole e i movimenti hanno dato vita ad uno spettacolo davvero gustoso.

Il primo “quadretto” comico  è stato animato da personaggi tipici dei quartieri napoletani. La trama è quella di “Pericolosamente”, atto unico di Eduardo De Filippo, scritto nel 1938 e che fa parte della “Cantata dei giorni pari”. E’ la storia “esplosiva” di Arturo e Dorotea, marito e moglie, col primo che per farsi ubbidire e rispettare ricorre ai colpi di pistola. “Se non sparo -afferma il protagonista, con piglio guappesco- non sto tranquillo”. I tre interpreti si calano nella parte con naturalezza e perfetti ritmi sincronici.

La stessa storia viene ripercorsa in chiave femminile e “alternativa”. Questa volta la coppia è formata da due donne. Lo spunto dell’incontro è sempre una camera da affittare ad un amico ritrovato dopo tanti anni. L’atmosfera è resa subito frizzante per l’originalità e la modernità dell’idea. Le tre attrici si muovono con scioltezza. Facendoci respirare con grande freschezza l’atmosfera dei vicoli napoletani. Quelle vivaci e movimentate contrapposizioni e baruffe popolane, viste tante volte anche a cinema.

Dal paesaggio azzurro e luminoso al chiuso di “Farmacia di turno”, altra commedia eduardiana, chiamata originariamente “Don Saverio ‘o farmacista”, che risale al 1920 ed apre la “Cantata dei giorni pari”. Il tema centrale è l’infedeltà. Nella farmacia avvengono vari incontri. Un giovanotto entra e comincia a baciare una sciantosa, venuta a comprare medicine per la sua padrona. “Questa farmacia -sbotta il farmacista- l’avete presa per villa comunale?” Ma qui capita che si scambia l’aspirina col veleno e qualcuno muore.

I protagonisti del saggio teatrale sono: Caterina Conti, Raffaele Maria De Bellis, Stefania De Nigris, Giuseppe De Rienzo, Miriam Frattolillo, Anna Maria Marmorale, Luigi Massimo Martone, Francesca Palazzo, Alessandra Ragni, Cosimo Servodio e Nella Ventorino. Prima delle commedie, c’è stata la performance  “Poesie in libertà”, curata da Antonio Intorcia. Gli allievi Cecilia Facchiano, Gabriella Formato, Adriana Oliverio, Francesco Ricupito e Michelangelo Sirignano hanno recitato con stile ed incisività, poesie di Eugenio Montale, Eduardo, Alda Merini, Boris Vian ed altri, nel segno della libertà e del bisogno d’ascolto.



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