L’ansia di David Sassoli era quella di dimostrare con atti concreti che l’Europa non era lontana dai popoli. Nel suo sguardo la dimensione sociale sta al primo posto. Per questo può essere un faro per i cattolici democratici che vogliono impegnarsi in politica. Un’esigenza molto sentita anche per associazioni e movimenti del Sannio, che possono attingere nuova linfa dalle parole e dall’esempio del Presidente del Parlamento Europeo, scomparso l’anno scorso, a 66 anni.
La spinta ad “esserci” è stata rilanciata dalla presentazione del libro “La saggezza e l’audacia”, in cui sono raccolti i discorsi di Sassoli per l’Italia e per l’Europa, organizzata dal “Laboratorio per la Felicità Pubblica” nel salone del Centro per il Volontariato di Benevento. Il volume, curato dal giornalista Claudio Sardo, comprende 56 interventi, che spaziano dalla crisi climatica alla pace, dai diritti alle disuguaglianze, dalla pandemia ai sovranismi, dalla solidarietà alla libertà d’informazione.
“Il ruolo di Sassoli -ha osservato Marco Bentivogli, coordinatore di Base Italia- è stato quello di un autentico riformista, che vuole costruire ponti non muri, che ci invita a non chiudere gli occhi di fronte alle ingiustizie e a rinnovare le democrazie con una cittadinanza attiva. I partiti non possono vivere con congressi formali e rituali. Il fatto che 18 milioni di italiani non vanno più a votare riguarda tutti. La sua mitezza non significava moderazione. Denunciava con nomi e cognomi i nemici dell’Europa”.
La stagione di Sassoli come Presidente del Parlamento Europeo è durata due anni e mezzo. Fu eletto il 3 luglio 2019. Con la sua saggezza e la sua audacia ha dovuto gestire un periodo non facile, segnato dalla pandemia e dalle politiche rigoriste, ma anche da importanti svolte, caratterizzate dai finanziamenti per il Ricovery Plan e per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. La sua azione di cattolico democratico e di eurodeputato del Pd ha avuto sempre a cuore le classi più svantaggiate.
“Il suo sogno -ha sottolineato Sardo- era l’Europa sociale, che garantisse a tutti libertà e uguaglianza, aveva una radicalità evangelica. Per lui la politica doveva sempre coniugare insieme idealità e concretezza. Voleva un‘Europa utile ai cittadini, che innova e che protegge. I due piani della politica sono inscindibili. Penso alla guerra in Ucraina. Non possiamo cedere sulla difesa della libertà, perché quell’aggressione riguarda anche noi, ma non possiamo rinunciare a tentare tutte le strade della pace”.
Le sue riflessioni si soffermano spesso sulle tematiche ambientali. “La disuguaglianza -scrive Sassoli- è un problema ambientale, così come il degrado ambientale è un problema sociale. Per noi il progresso ecologico e il progresso sociale devono andare di pari passo. Non possiamo porre fine alla povertà e costruire una società più giusta permettendo che la crisi ecologica distrugga il nostro pianeta. Ma non possiamo porre fine alla crisi ecologica finché persistono alti livelli di povertà e di disuguaglianza”.
La presentazione del libro è stata introdotta da Ettore Rossi, che ha auspicato un rinnovato impegno dei cattolici in politica nel territorio sannita. Per dimostrare che l’Europa non era un’entità astratta, Sassoli aprì le sedi di Bruxelles ai bisognosi, accogliendo cento donne senza fissa dimora e offrendo centinaia di pasti gratuiti. “In lui -ha concluso Sardo- si manifesta forte la critica al liberismo, causa di individualismi ed egoismi, e il bisogno di rinnovare le culture politiche fondatrici della Repubblica e della Costituzione”.
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