Il concerto del quintetto guidato da Peppe Sannino si è snocciolato mescolando ritmi latino americani e afro cubani, inondando di calde emozioni la Sala Egizia del Museo Arcos di Benevento. Il percussionista napoletano, che vanta collaborazioni con Mia Martini, Lucio Dalla, Enzo Gragnaniello, Gigi D’Alessio e Peppino di Capri, ha guidato con mano sicura uno scintillante “treno” musicale targato “Latin Jazz Combo”, un altro tassello di qualità per la rassegna promossa da “Sannio Europa” e diretta da Debora Capitanio.
L’atmosfera si è subito elettrizzata con i primi brani standard. Poi la cavalcata ha preso vaste praterie, con “Recordame” di Joe Henderson, “Mambo Influenciado” di Chucho Valdes, con “Armando’s Rhumba” di Chick Corea, e si è addolcita con “Besame Mucho” di Consuelo Velazquez. Il “linguaggio dei tamburi” di Sannino alle percussioni e di Domenico De Marco alla batteria è stato impreziosito dal pianoforte di Antonio Perna, dal sassofono di Emilio Silva Bedmar e dal basso di Alfonso Camarota.
Tra le tappe più importanti dell’intensa carriera di Sannino spicca la partecipazione all’Orchestra Italiana di Renzo Arbore, nella quale entrò nel 1992, e con la quale fece numerosi concerti in tante parti del mondo. Nel 1998 fondò la “Peppe Sannino Latin Jazz Project”. La sua attività musicale è spesso abbinata a quella didattica. Di recente ha tenuto un workshop a Guardia Sanframondi, un percorso sulle percussioni chiamato “Tamburi di armonia”, ed ha collaborato ad un progetto per ragazzi svantaggiati.
“Questo è un posto fantastico -ha detto il musicista- per suonare in un museo bisogna armonizzare meglio il volume per rendere gradevole l’acustica. Il nostro concerto vuole essere un omaggio ad uno spaccato importante della musica internazionale”. I momenti più entusiasmanti sono stati quelli degli assoli scoppiettanti realizzati in tandem tra Sannino e De Marco e le performance pianistiche di Perna. I musicisti hanno colorato tutti i brani con la loro impronta di fantasia e di originalità.
|