“Il ruolo della stampa, oltre ad informare, è quello di far pensare e riflettere. Ma si può discutere soltanto di Piazza Cardinal Pacca, rispetto ad investimenti in questo territorio di 800 milioni di euro per la Diga di Campolattaro ed altrettanti per l’Alta Velocità? Il mondo dell’informazione locale è pronto ad affrontare questa sfida in modo adeguato? Il Sannio sta per vivere una fase in cui cambiano i parametri, i rapporti sociali, che richiede un impegno più attento della classe dirigente”.
La provocazione di Aldo Policastro, procuratore della Repubblica di Benevento, caratterizza l’incontro avvenuto presso la redazione di Gazzetta di Benevento. Gli interrogativi arrivano dopo una visita alla ricca emeroteca che il direttore Alfredo Pietronigro ha allestito in via Erik Mutarelli. Sulle pareti campeggiano le prime pagine dei quotidiani nazionali con le notizie sui grandi eventi, dalla vittoria di Berlusconi e dell’Ulivo alla morte di Enrico Berlinguer, dallo sbarco sulla luna all’assassinio di Aldo Moro.
“Ho raccolto 30 mila giornali -spiega Pietronigro- il Mattino, il Sannio e tutti i periodici locali. C’è anche una sezione dedicata ai manifesti. Il procuratore auspica una stampa diversa, che faccia inchieste, che non lavori solo su comunicati. Ma manca la forza economica. Le nostre redazioni sono vuote. Dieci anni fa avevo tanti collaboratori. Dopo la morte di Giovanni Fuccio, avvenuta due anni fa, non abbiamo il presidente dell’Associazione. A questo incontro ho invitato tutte le testate, ma molte non sono qui”.
La riflessione del procuratore, che apprezza il prezioso lavoro di Pietronigro, prende spunto dai tanti giornali che un tempo c’erano a Benevento, una vera “miniera” , che si è dissolta, anche per il sopravvento del digitale. “Con una stampa libera -osserva Policastro- la società è più forte. Il problema è il denaro. Dipende da quante risorse metto sull’informazione, sulla sanità, sui servizi. Mi preoccupa una classe dirigente, ripiegata su se stessa, depressa e perdente, che ha fatto la scelta dell’isolamento”.
All’incontro c’erano “Realtà Sannita”, Lab Tv, “Cronache del Sannio” e questo giornale. Qualcuno ricorda l’inchiesta sull’acqua. Come opera la Procura in questo contesto? “Quando parlo di classe dirigente -precisa Policastro- intendo quella nel suo complesso, dai politici ai professionisti agli imprenditori al ceto medio pensante. Lo sapete che il 70 per cento delle acque reflue viene buttato nei fiumi? La procura guarda oltre le apparenze, legge quello che accade, non teme di "rompere gli altarini", facendo anche indagini perigliose e controcorrente, non è “Beneventocentrica”. Siamo all’altezza del ompito”.
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