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Il mondo politico di Benevento chiede una svolta sulla sanità - "Vogliamo un confronto con De Luca sul futuro del San Pio"
 

mar 27-06-2023 16:33 n.338, a.e.

Il mondo politico di Benevento chiede una svolta sulla sanità

"Vogliamo un confronto con De Luca sul futuro del San Pio"


“Per le Case di Comunità passeranno anni. Facciamo una proposta organica, concreta e seria per la sanità nel Sannio. Cominciamo con un Tavolo Tecnico tra istituzioni e direttori generali. Cerchiamo di correggere la dicotomia tra Asl e Ospedale Rummo, la sperequazione nella spesa e strane situazioni. Gli anestesisti di Caserta, che non riescono a coprire i loro turni, vanno a fare i convenzionati ad Avellino, quelli dell’Irpinia a Benevento. Perché così prendono cento euro al giorno. Una cosa assurda nella stessa regione”.

La denuncia e la proposta arrivano da Giovanni Ianniello, presidente dell’Ordine dei Medici, che porta il suo contributo al dibattito del Consiglio Comunale a Palazzo Mosti. I nodi da sciogliere sono tanti. Il dialogo con la regione non ha dato i frutti sperati. Nell’aprile scorso è esploso il problema delle autombulanze senza medico a bordo. C’è quello annoso del Pronto Soccorso al San Pio. Le cause sono sempre le stesse: carenza di personale e risorse. Il presidente De Luca attacca il governo di Roma per le stesse ragioni.

“Non mancano i medici -obietta Ianniello- ma gli specialisti”. Il cahier de doleances è fitto. Per la maggioranza Luigi Scarinzi ricorda che per un controllo oncologico può passare finanche un anno. Per l’opposizione Raffaele De Longis fa sapere che la Camera iperbarica del San Pio è chiusa dal 2018, trattava dai 12 ai 15 pazienti al giorno, che non è possibile che non ci sia comunicabilità col Fatebenefratelli e che, se si guasta un’attrezzatura per cure cardiologiche, si debba andare a Mercogliano.

La speranza di una svolta è affidata al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che per il Sannio prevede 11 Case di Comunità, 5 ospedali di comunità e cinque centri operativi territoriali. Qualcuno, come Nicola Boccalone, presidente del Tribunale del Malato, teme che il San Pio possa retrocedere, perdendo il Dea di II Livello, a vantaggio di Avellino, dove ogni anno afferiscono più pazienti. Altri, come la consigliera De Stasio, accusano De Luca di pensare solo a Salerno, programmando lì un nuovo policlinico.

Le cifre della sperequazione nella spesa sanitaria le snocciola il senatore Domenico Matera. A Benevento vanno solo 13 euro pro capite, mentre la media regionale è di 17 e per Salerno si arriva a 21 euro. In questo contesto a soffrire di più sono le aree periferiche.  “Le disuguaglianze -rileva Domenico Raffa della Cgil- sono destinate ad aumentare col progetto governativo di Autonomia Differenziata. Dobbiamo difendere il Centro Medico di San Giorgio del Sannio che rischia di chiudere”.

Il futuro insomma appare “nebuloso”, come sottolinea lo stesso consigliere Luca De Lipsis, introducendo i lavori. C’è tanto da fare. Molti chiedono l’aumento dei posti letto al San Pio per alleggerire il Pronto Soccorso. Qualcosa si è mosso di recente in questa direzione. Le stoccate più veementi vengono dal consigliere regionale mastelliano Luigi Abbate. “Il diritto alla salute -dice- è continuamente calpestato. Vince la legge di mercato, per colpa di una politica incompetente, incapace e cinica”.

Il confronto con la regione non si può più rimandare. Così come quello coi manager. “Il presidente De Luca -propone il consigliere regionale Mino Mortaruolo- deve venire qui a discutere, alla luce del sole. Non bastano i buoni rapporti, il caffè, il giro a Napoli. I problemi vanno affrontati tutti insieme. Senza servizi e sviluppo diventeremo una provincia di vecchi, perché i giovani se ne vanno”. Da una migliore sanità, insomma, dipendono tante cose, a cominciare dalla buona salute e dalle opportunità di lavoro.

“Cominciamo a confermare la Casa di Comunità -evidenzia Luigi Perifano di Alternativa-  nel Rione Libertà, come io e il sindaco avevamo promesso in campagna elettorale. Sento dire che si vorrebbe spostare nella parte alta della città, in via Oderisio. Le criticità della sanità non stanno solo qui. Evitiamo la guerra tra le province. Convochiamo la Conferenza dei Sindaci. Dopo l’analisi, che è un primo passo avanti, ci vuole la proposta”. L’idea viene raccolta nel documento finale, approvato all’unanimità.

Il territorio, intanto, potrebbe organizzarsi meglio, anche per non disperdere risorse. “Abbiamo una marea di strutture e tre piani separati- fa notare Angelo Moretti di Civico 22- quello sociale di zona che dispone di 10 milioni di euro, il bilancio dell’Asl che ammonta a 450 milioni,  il PSR che è finanziato con un miliardo e 800 milioni. Il sindaco dovrebbe fare in modo che queste strategie siano integrate”. “Non bastano due ambulanze a Benevento e due nel Fortore -sostiene De Longis- né l’automedica a San Marco dei Cavoti. Dobbiamo pensare alle contrade, alla Salute Mentale e al Sert”.

Questa volta il mondo politico sannita sembra intenzionato a marciare compatto. L’elaborazione della proposta da presentare a De Luca è stata affidata all’apposita commissione. Tutti d’accordo con la Conferenza dei Sindaci e col Tavolo Tecnico. Il sindaco Mastella tenta di rassicurare sulle ambulanze senza medici. “Gli infermieri sono laureati- precisa- hanno le stesse capacità del medico”. Mentre in fondo alla sala un cittadino del Fortore grida, lamentando l’abbandono del suo territorio.

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