Per l’area archeologica di Piazza Cardinal Pacca sembrano aprirsi nuove prospettive. La palla ora passa nelle mani del Ministero della Cultura, che avrebbe assicurato l’impegno a reperire le risorse finanziarie necessarie per continuare gli scavi. Spetta alla Sovrintendenza redigere il piano degli interventi, da mandare a Roma. Dopo questi passaggi, si potrà procedere a realizzare un’area archeologica attrezzata sul sito, che per ora si presenta ricoperto da grandi lenzuoli bianchi.
Questa “svolta” è stata annunciata dal deputato forzista Francesco Maria Rubano, e sarebbe scaturita da un incontro col ministro Gennaro Sangiuliano. La notizia è stata comunicata anche al sindaco di Benevento, Clemente Mastella, che, pur dichiarandosi lieto della cosa, ha contestato stizzito l’impostazione di una recente interpellanza presentata sull’argomento dal parlamentare di Puglianello. Comunque l’obiettivo da raggiungere è troppo importante per diventare oggetto di dispute politiche.
“Dopo questo fatto nuovo -commenta Lugi Diego Perifano di Alternativa per Benevento- la mobilitazione deve continuare, anzi deve essere ancora più efficace ed incisiva, anche nei confronti del Ministero della Cultura e della stessa Sovrintendenza, che ha mantenuto sulla vicenda un silenzio incomprensibile. La nostra posizione non è mai cambiata. Gli scavi devono continuare e Piazza Pacca deve diventare un’area archeologica attrezzata. Il punto informativo per i turisti deve essere quello che sta nel Terminal dei pullman, un luogo vicinissimo a tutti i più importanti monumenti della città”.
La richiesta di un cambio di passo rivolta alla Sovrintendenza è venuta da diverse associazioni e dalla stessa opposizione comunale. “L’importanza dell’area- rileva Gabriele Corona di Altra Benevento- viene ribadita in un provvedimento del primo giugno 2020, firmato dal sovrintendente Mario Pagano. In quell’occasione è stata inviata al Ministero dei Beni Culturali una relazione archeologica che vorremmo conoscere. Chiediamo che si faccia chiarezza su tutti gli atti intercorsi tra il Comune di Benevento e la Sovrintendenza”.
La scoperta di importanti reperti in Piazza Cardinal Pacca rilancia la necessità di avere una Carta Archeologica della città. Ci sono punti di Benevento dove sono concentrate testimonianze di grande interesse. Non si può più procedere a caso, ma occorre un vero piano di indagine. Per Piazza Cardinal Pacca, si dovrebbe continuare a scavare, almeno in due aree: quella del mosaico e quella dei blocchi di tufo. Perché veramente potrebbe essere la volta buona per individuare il Tempio di Iside.
L’analisi e la proposta sono scaturite dal convegno organizzato da Altra Benevento presso il Museo del Sannio, che ha puntato i riflettori sui progetti presentati al Concorso di Idee del 2005 per valorizzare l’Area Archeologica di Piazza Santa Maria, sotto l’amministrazione D’Alessandro. Parteciparono 27 gruppi di progettazione e 194 professionisti. Il primo premio di 40 mila euro fu vinto da Pasquale Culotta dell’Università di Palermo. Il costo complessivo dell’iniziativa fu di 200 mila euro.
“Tutti i partecipanti -ha sottolineato l’architetto Cosimo Boffa- hanno afferrato il valore di quell’area che rappresenta il fulcro della vita della città, perché s’intreccia con la storia dei due fiumi”. Il titolo del concorso, infatti, era: “Riqualificazione e Valorizzazione di Piazza Cardinal Pacca, Bagni, Teatro Romano e Calata Olivella”. Tutte quelle belle idee sono rimaste nel cassetto. Molto suggestiva l’ipotesi contenuta nel progetto vincente, cioè quella di fare lì una “Galleria Urbis” ed una “Piazza dell’Archeologia”.
Le notizie diffuse nel convegno sono state attinte dal lavoro della beneventana Amata Verdino, che partecipò al Concorso di Idee. Nelle carte e nelle planimetrie è tracciata la presenza di tante chiese in Piazza Pacca, da quella di San Pietro a quella di Santo Stefano a Foro, che, secondo gli studiosi, veniva di solito costruita sui resti del Tempio di Iside. Dagli studi emergerebbe che i templi dedicati alla dea egiziana, “signora di Benevento”, potrebbero essere più di uno, tra la zona del Foro e Piazza Piano di Corte.
“Quello che è emerso- fa notare Salvatore Zotti- è solo la minima parte. La Fondazione Lerici dice che per trovare i reperti più importanti bisognerebbe scavare dai 3 metri e 25 ai 10 metri, mentre qui ci si è fermati a due metri”. Altri studiosi, come Alfredo Vittoria, Rito Martignetti ed Enzo Gravina, hanno paventato il rischio che questa vicenda cada nel dimenticatoio, come è capitato con gli affreschi della Cripta dei Sabariani, col progetto “Siurbe”, con l’Anfiteatro Romano e la chiesetta di San Pantaleone."Il sottosuolo della città -ha detto Maurizio Bianchi di Benevento Nascosta- è come un libro di storia.Col Georadar si può fare una Mappatura Archeologica da sottoporre alla Sovrintendenza".
Qualcuno teme che la vicenda di Piazza Pacca finisca per allungare l’elenco delle opere incompiute. Dal canto suo la giunta Mastella cerca di attribuirsi i meriti di aver fatto venire alla luce tutti quei reperti dell’età romana, medievale e sannitica. “L’amministrazione comunale -precisa Perifano- voleva realizzare a Piazza Pacca una stazione di servizio. Questo era il progetto iniziale, che fu addirittura bocciato dalla Sovrintendenza in data 11 febbraio 2021, perché la relazione non era firmata da un archeologo. Quell’idea, per fortuna, è stata sventata dalla protesta dei cittadini, l’info point si è rimpicciolito ed ora sembra diventato una mediateca. Si attende la variante. Ma ora dobbiamo camminare tutti uniti, comune, partiti, associazioni e movimenti”.
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