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Direttore Antonio Esposito

Ascesa, caduta e sogno di Maradona al Mulino Pacifico - "Ha dimostrato che è possibile vincere ed è sempre con noi"
 

ven 21-07-2023 16:08 n.350, a.e.

Ascesa, caduta e sogno di Maradona al Mulino Pacifico

"Ha dimostrato che è possibile vincere ed è sempre con noi"


La storia di un uomo “realizzatore di sogni”, simbolo del riscatto di un popolo, visto come una scintilla che continua a splendere ed ad illuminare il cammino di una squadra e di una città. Su questo orizzonte si dipana lo spettacolo “Con la luce negli occhi - Sognando Diego Armando Maradona”, portato in scena al Mulino Pacifico di Benevento dalla compagnia napoletana “Contestualmente”, scritto e diretto da Riccardo Pisani, interpretato da Marco Aspride, con voce fuori campo di Nello Provenzano.

Il racconto dell’ascesa e della caduta del più grande calciatore di tutti i tempi si snoda sulle note della canzone “Perdere l’amore” di Massimo Ranieri. La sua vita meravigliosa scorre nelle immagini trionfali delle vittorie sui campi di tutto il mondo, dai Mondiali alla conquista dei due scudetti del Napoli. Le parole dell’attore s’intrecciano con le facce proiettate sullo schermo, il suo entusiasmo si mescola con le voci dello stadio, la sua divisa azzurra s’incastona tra le bandiere sventolanti di migliaia di tifosi.

“Avevo solo due anni -dirà il protagonista -quando Maradona arrivò a Napoli. Era il 5 luglio 1984.Quelle emozioni me lo sono portate dietro perché mi sono state raccontate da mio padre. In suo onore i miei genitori mi hanno chiamato Armando. Per me Maradona è un napoletano nato solo per caso in Argentina. Ci ha dimostrato che è possibile sognare, è possibile vincere, incoronandosi leggenda. Quando il Napoli era in cattive acque, quanti cori razzisti contro abbiamo dovuto sopportare”.

L’amore per il calciatore è impregnato di nostalgia, ma nello stesso tempo è come una bussola per il futuro. L’attore Aspride s’immerge nel contesto del tempo raccogliendo diversi punti di vista, dalla mamma agli amici, partecipa con piglio emozionato alle alterne vicende di Maradona. Qualcuno ha cercato di infangare la sua memoria, ma ogni uomo ha le proprie debolezze e fragilità. Quel ragazzo nato nelle periferie aveva osato sfidare i potenti e forse anche per questo doveva essere distrutto.

Lo spettacolo, fatto di parole e di immagini, si sviluppa con scioltezza.Quando arriva la notizia della morte di Maradona, avvenuta il 25 novembre 2020, nessuno ci vuole credere. “Ragazzi non può essere -commenta un tifoso- sto troppo male. Per me è come se fosse morto “frateme”. Non ci credo. Diego è immortale, non muore mai, sta sempre con noi”. Mentre Armando fa sapere di credere ancora di più nei sogni, sull’esempio di Maradona, che canta “Perdere l’amore” e manda un bacio a tutta Napoli.

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