La pianista giapponese balza al pianoforte, "scioglie" subito le dita, ondeggiando testa e bacino, improvvisamente si alza in piedi, le sue mani volano sulla tastiera laterale, in un crescendo di ritmi trascinanti. Parte con grande grinta il concerto della band “Hiromi’s Sonicwonder”, quarto appuntamento della rassegna “Sannio Music Fest”, diretta da Michele Solipano. Il Teatro Romano di Benevento si accende col talento di una stella della nuova scena jazz statunitense.
“Grazie di essere venuti- saluta Hiromi- sono molto felice di essere qui. E’ la prima volta che vengo a Benevento. Con me suonano dei fantastici musicisti”. Il suo compagni di viaggio sono Adam O’Farrill alla tromba, Hadrien Feraud al basso e Gene Coye alla batteria. L’artista sfoggia la sua grande genialità superando i confini del jazz e del rock, con fresche pennellate di musica elettronica. “Io amo -dirà in un’intervista- Bach, Franz Liszt, ma anche Almad Jamal e Dream Theater e quelli che danno energia”.
La sua passione per il pianoforte cominciò quando aveva sei anni. Poi Hiromi fu chiamata a suonare nell’Orchestra Filarmonica Ceca. Per il suo lancio fu determinante l’incontro con Chick Corea, che la scelse per un concerto in Giappone, ma il suo vero mentore fu il famoso pianista Ahmad Jamal. Oggi, a 44 anni, è una delle figure più poliedriche del jazz mondiale, richiesta nei festival più importanti, per aver armonizzato con un tocco di originalità , le sonorità tradizionali con le atmosfere orientali.
Una carriera intensa, quella di Hiromi Uehara, caratterizzata da ben dodici album. Al pubblico del Teatro Romano, venuto in gran parte da Napoli, Caserta, Salerno, ha voluto regalare un brano che uscirà in autunno, intitolato “Utopia”. L’avvio è dolce e lento, poi la band sprigiona una veloce e incalzante cavalcata. La pianista dialoga a lungo con la tromba, si rialza, si scatena nuovamente, come fosse salita su un treno che va verso il suo approdo. Col basso e la batteria l’intesa è perfetta, puntigliosa, inebriante.
La musica di Hiromi è raffinata, i suoi brani potrebbero continuare all’infinito. “Qui sono venuti tanti appassionati da tutta la Campania -commenta Ferdinando Creta della direzione del Teatro Romano- ci aspettavamo una maggiore presenza della gente di Benevento. Comunque siamo soddisfatti per questa rassegna che ci ha fatto conoscere artisti di fama mondiale”. Alla fine il pubblico non vorrebbe mai andare via. Chiede il bis, scende sotto il palco. Hiromi ritorna due volte e regala altre perle.
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