Quanta fatica, ma quanta bellezza e quanta felicità. Una girandola di emozioni si legge negli occhi dei ragazzi che hanno partecipato alla Giornata Mondiale della Gioventù a Lisbona con Papa Francesco. Una marea di lingue, colori e speranze. Nella capitale del Portogallo anche uno spicchio di Sannio e d'Irpinia. La diocesi di Benevento è stata rappresentata da cento ragazzi, guidati da don Antonio Malfi, venuti dalla città, da Apollosa, Cervinara, Pietrelcina, Apice, Montesarchio, Vitulano ed altri paesi.
Abbiamo ascoltato le riflessioni di Alessandro Clemente e Serena Picca del gruppo di Cervinara, la delegazione più folta della Valle Caudina, presente con otto ragazzi. Il viaggio per raggiungere la meta è durato un giorno e una notte. Partenza da Benevento, imbarco a Civitavecchia ed arrivo a Barcellona.
"Dalla città spagnola -racconta Alessandro- ci siamo spostati in pullman a Mafra, che si trova a pochi chilometri da Lisbona. Molti sono stati ospitati da famiglie, altri hanno dormito nelle palestre. Come regalo a chi ci ha accolto abbiamo portato pasta, formaggio ed il liquore Strega. Il lungo tragitto di 22 ore è stato allietato da musica e canti".
La Giornata Mondiale della Gioventù, che si è svolta dal 31 luglio all'8 agosto scorso, ha acceso i riflettori sull'ambiente, la povertà, la guerra. Dalla Campania sono partiti in mille. In terra portoghese sono nati gemellaggi per futuri incontri.Ad ascoltare il Papa sono arrivati quasi due milioni di ragazzi. "Il primo giorno -spiega Serena- si è svolta la Festa degli Italiani. C'era anche don Luigi Ciotti. Per la Via Crucis ci sono stati molti controlli. Abbiamo fatto file anche di quattro ore. Ma nell'attesa si cantava e si ballava".
La stanchezza si dissolveva presto per la grande voglia di conoscere gli altri, per l''entusiasmo dell'evento, per quella bella sensazione di essere parte della "Comunità Mondo". "Il momento più emozionante -continua Serena- è stato quello della veglia, tra il 4 il 5 agosto. E' stato il giorno più caldo e più sofferto, avevamo acqua e cibi in scatola per sopravvivere. Abbiamo dormito tutti sotto le stelle. E' stata davvero una prova per mettersi in gioco. Al mattino ci ha svegliato un prete con la chitarra. Sembrava un rave party".
I ragazzi della diocesi di Benevento si sono ritrovati così a stretto contatto con tanti popoli e problemi, che spesso sembrano lontani. Hanno organizzato una sorta di "Caccia Al Continente", con autografi e foto."Abbiamo conosciuto -osserva Alessandro- ragazzi di paesi in guerra, dell'Iraq e del Libano. Quelli più vivaci erano i brasiliani, gli spagnoli, i messicani. Siamo stati anche a Fatima. Stare spalla a spalla con quelli dell'Africa e dell'Oceania è stata un'emozione bellissima. Si è respirato un clima di qrande fratellanza".
Le parole del Papa hanno riscaldato le coscienze dei giovani. Su tutte è rimbalzato il messaggio: "Rimpiazzate le paure con i sogni". "Ci ha detto "Costruite il vostro futuro con coraggio"- conclude Serena- ci ha invitato ad essere noi stessi e a non aver vergogna di chiedere aiuto quando non si è capaci di rialzarsi. Abbiamo imparato la condivisone, la pazienza ed una nuova consapevolezza. Abbiamo conosciuto la vera chiesa di Papa Francesco.La diocesi di Benevento ha finanziato 450 euro a ragazzo, cioè metà viaggio.Sullo slancio di questa indimenticabile esperienza già pensiamo al prossimo appuntamento previsto a Seul nel 2027, ma prima c'è l'anno giubilare del 2025 a Roma".
|