La tromba di Luca Aquino alla scoperta delle sonorità di Lucio Battisti, accompagnato dall'Orchestra Filarmonica di Benevento e dal suono delizioso e spumeggiante della fisarmonica di Natalino Marchetti, per un concerto di mille emozioni al Teatro Romano, a chiusura di una magnifica stagione. Un omaggio delicato e gentile ad uno dei più raffinati interpreti della canzone italiana, scomparso ad appena 55 anni nel 1998. Prima di cominciare, un pensiero al giovane musicista Giavambattista Cutolo, ucciso a Napoli per un parcheggio. "Questa sera -ha detto Maya Martini- suoniamo anche per lui".
"Questo è il mio quinto concerto insieme all'Ofb -ha spiegato Aquino- dopo il primo, fatto di mie composizioni, quello con Paolo Fresu, e quelli dedicati a Lucio Dalla e Pino Daniele. Con me suonano Giampiero Franco alla batteria, col quale non ho mai fatto tante risate in vita mia, Pierluigi Bartolo Gallo al contrabbasso, Natalino Marchetti, che più che un musicista è un poeta. Dirige Alessandro Tedesco. Canta Giovanna Salvo Rossi, racconta Donato Zoppo e partecipano Federico Califano e Giuseppe Capriello col sax".
Il viaggio comincia sulle tenere note di "Non è Francesca". Il trombettista beneventano alterna soffi leggeri a prolungati trilli, cambia strumenti e poi si immerge nella ritrovata felicità di "Acqua azzurra, acqua chiara" e nella nostalgia romantica di "Mi ritorni in me", mentre la calda voce di Giovanna Salvo Rossi canta l' amore perduto del "29 Settembre" e Donato Zoppo spiega la metamorfosi di Battisti, con le sue sperimentazioni, dal pop all'elettronico, fino a "Il tempo di morire", il primo esempio di rock blues italiano.
Uno dei momenti clou arriva con "Emozioni". Ritorna la cantante ed Aquino sfoggia il flicorno. Le violiniste, vestite con colori sgargianti, dal verde al giallo al blu, seguono con attenzione e ondeggiano. Il concerto "Let's Jazz" si riaccende col sax di Giuseppe Capriello e Federico Califano. Con la musica si dipana la storia di Battisti, raccontata da Zoppo, fino alla svolta sancita col passaggio da Mogol a Pasquale Panella, una seconda fase dell'artista che lo renderà ancora più enigmatico. L'orchestra esegue con scioltezza uno dietro l'altro "Amarsi un pò", "Sì Viaggiare" e la dolce e futuristica "Con il nastro rosa", cantata da Giovanna Salvo Rossi, uno dei testi più noti del panorama musicale italiano, per quelle parole entrate nel gergo quotidiano: "Chissà che sarà di noi, lo scopriremo solo vivendo". Luca Aquino, tra la tromba e il flicorno, inserisce anche il fischio. Il trombettista saluta il Teatro Romano gremito, insieme a Capriello e Califano, eseguendo "Don Giovanni" ed il bis di "Non è Francesca".
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