“Il motto dell’anno scorso era “insieme”, che ci ha accompagnato nei momenti di gioia e di dolore. Ora aggiungiamo la parola “rispetto delle regole”. La mia società ha sempre puntato a fare il meglio per il territorio, con amore e passione e non per interesse. Governare una truppa di 40, 50 persone, con esigenze diverse, non è una cosa facile. Oggi è importante capire dove siamo ed i tempi che viviamo. Siamo in una categoria che questa città ha desiderato da circa 90 anni. Sono 15 anni che sto a Benevento. Vogliamo costruire una grande squadra. Partendo dal basso e dai giovani. Ognuno deve portare il proprio mattone”.
L’invito all’equilibrio e a stare coi piedi per terra è stato il filo conduttore del messaggio di Oreste Vigorito, presidente del Benevento Calcio, in occasione della presentazione del nuovo allenatore, Fabio Caserta. Il patron ha fatto anche alcune considerazioni sul business nel mondo del calcio. “Basti pensare -ha aggiunto Vigorito- che in serie A ci sono 10 squadre che appartengono a fondi internazionali miliardari. Non ci illudiamo di diventare l’Atalanta o la Juventus. Non crediamo di essere dei giganti. Capita una volta che Davide batte Golia. Comunque faremo sempre la nostra bella figura. Se ogni volta che inciamperemo, ci diranno che altri non inciampano. Cambiate colore. Andrò via da qui quando qualcuno mi farà andare via”.
Dopo il presidente è intervenuto Fabio Caserta, tecnico calabrese con esperienze nella Juve Stabia e nel Perugia. “So che dopo una retrocessione -ha esordito il neo allenatore- ci sono ancora tante ferite aperte. Questa piazza merita rispetto. C’è tantissima voglia di ripartire. Non dobbiamo guardare a quello che è stato. Bisogna voltare pagina. Il mio impegno sarà quello di riportare entusiasmo in città. Pe me comincia una nuova avventura. Mi piace essere apprezzato sul campo. Voglio una squadra che lotti, partita per partita, su tutti i palloni, fino alla fine. Il sistema di gioco guarderà alle caratteristiche dei giocatori”.
Il direttore sportivo Pasquale Foggia ha detto che è ancora presto per parlare di mercato. “Ogni anno è diverso -ha aggiunto Vigorito- cambiano anche le emozioni. Quando allo stadio di Torino ho fatto le foto, era solo per ammirazione verso l’ingegneria umana. Non conosco la parola gelosia. Questo sarà l’anno delle competenze”. Fabio Caserta sarà “giochista” o “risultatista”? “Mi ritengo una via di mezzo -ha precisato- ci vuole il bel gioco, ma contano anche i risultati. Il mio modello di allenatore? Mi é sempre piaciuto Antonio Conte, che ha avuto come mister anni fa. Voglio una squadra che lotta e non molla mai”.
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