“Questa città mi ha cambiato, mi ha nutrito, mi ha accolto tra le sue braccia. Questo libro è una magia, perché per la prima volta mi ha dato la possibilità di parlare della mia storia. Mi trovavo in Piazza Castello per il flash mob contro la guerra in Ucraina, quando mi arrivò la telefonata di Roberta. Mi ha salvato l’arte. Poi ho scoperto il Canto Beneventano, che ho cercato di valorizzare con la mia associazione culturale “Orbisophia”. Stasera indosso l’abito tradizionale del mio paese per i grandi eventi”.
Con queste parole emozionate, la cantante lirica di origini ucraine, Tetyana Shyshnyak, ha voluto rendere omaggio a Benevento, dove vive da 15 anni e dove ha realizzato i suoi sogni con la sua famiglia. Contemporaneamente ha voluto ringraziare la giornalista Roberta Gisotti, che ha inserito la sua storia nel libro “Noi che siamo italiane. Donne venute da lontane”, presentato nella sede universitaria di Palazzo San Domenico, e che ha offerto l’occasione per una riflessione sulle condizioni dei migranti.
Le dieci storie raccontate da Gisotti hanno come protagoniste donne, che si sono ben integrate in Italia, affermandosi in vari campi, superando intralci ed ostacoli. C’è chi fa l’imprenditrice come la tunisina Sihem Zrelli, chi fa la psicoterapeuta come l’uruguaiana Isabel Fernandez, chi è capitana della Nazionale Italiana di Pallavolo, come Myriam Silla. Alcune sono mediatrici culturali. Altre sono professioniste nella medicina. C’è l’attivista dei diritti umani. Ma tutte svolgono il prezioso ruolo di ponte tra le culture.
“La presenza degli immigrati -rileva Parisa Nazari, farmacista iraniana “romana”- può essere una ricchezza. Non bisogna aver paura di chi è diverso. L’incontro tra le culture è una cosa bella. Io sono una privilegiata. Sono venuta in Italia anche per amore. Il mio ragazzo è di Gragnano. Ho lasciato l’Iran a 18 anni. Voglio invecchiare in Italia. Quelle del libro sono storie da leggere nelle scuole. Noi che veniamo da lontano viviamo due discriminazioni: quella di essere donna e straniera”.
La beneventana Tetyana è molto impegnata nel Movimento Europeo Azione Nonviolenta, che si prodiga in tanti modi per assistere la popolazione ucraina e per favorire un dialogo per la pace. Con lei c'è anche Angelo Moretti, consigliere comunale di Benevento e presidente del Consorzio Sale della Terra. “Ho conosciuto Tetyana -fa sapere- durante l’inaugurazione dell’apiario. Con lei ormai ci vediamo più a Kiev che qui. Ricordo quando nel 2014 andò a prendere la madre nel Donbass”.
Un lusinghiero apprezzamento per il libro della Gisotti è arrivato da Roberto Costanzo. “Le storie raccontate -ha sottolineato l’ex europarlamentare- sono affascinanti. Queste donne possono svolgere la funzione di volano dei mutamenti della nostra società. Ci vorrebbe un libro anche su quelle che stanno lottando. Conosco Sabrina, una ragazza macedone di 19 anni, incinta e madre di tre figli, disoccupata, che sta davanti alla Madonna delle Grazie. C’è bisogno di bambini. Dobbiamo aiutare Sabrina”.
La scelta delle protagoniste del libro è stata casuale. “Ne avevo selezionate 40 -spiega Gisotti- poi mi sono concentrata sulle dieci più meritevoli di essere raccontate, non perché rappresentassero una sorta di successo, ma perché erano quelle che aprivano varchi alla speranza. La mia ricerca è avvenuta su internet. Quando mi sono trovata davanti la storia di Tetyana, mi ha colpito che una “straniera” avesse contribuito alla riscoperta del Canto Beneventano. Quando le concedete la cittadinanza onoraria?”.
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