Una scintillante esplosione di voci e ritmi, di popolari canti natalizi, di inni alla pace e alla serenità. Per pregare, cantare, ballare, riflettere sul senso della vita. Una travolgente onda sonora ha attraversato per due giorni il Cinema Teatro San Marco di Benevento, grazie al “Sannio Gospel Fest”, organizzato dai Simply Singers Choirs di Telese Terme, che ieri sera ha avuto come protagonista la cantante californiana Sherrita Duran, che ha spaziato da Aretha Franklin a Mariah Carey, da Leonard Cohen ai Beatles.
Un viaggio nei colori del gospel, partendo dalle radici afroamericane, per arrivare fino ai più moderni stili. “Questa musica -ha spiegato Silvia Romano, direttrice del coro- ha origine dagli spirituals, ha ispirato i canti di liberazione degli schiavi, per assumere caratteristiche sempre più religiose, collegate al messaggio evangelico. Le preghiere sono diventate nel tempo denunce. Come, ad esempio, vediamo nel brano in cui c’è la visione di Dio, nel quale si chiede di fermare tutte le guerre”.
Il concerto comincia con questo bisogno di pace. Fioccano domande sul perché Dio mandi tante sofferenze sulla terra. Si canta “This is a God Vision”. “Che fare, quando le ingiustizie piombano nella tua vita?”. Con la ricerca delle risposte, germogliano tanti messaggi di speranza. Il gruppo e l’energica Sherrita sono affiatatissimi. Arriva “For every mountain”, e qui il Gospel tocca il nostro quotidiano, che spesso non può fare a meno della fede, per scalare montagne, per attraversare tempeste impreviste.
Il filo del coraggio riappare in “We Shall Overcome”, dove si ripete più volte “la spunteremo”, “cammineremo mano nella mano” e “vivremo in pace”. Tra i coristi spiccano diverse voci soliste, che si cimentano con assoli ed incursioni potenti. La carovana musicale è accompagnata con estro e raffinatezza da Alfonso Camarota al basso, Domenico De Marco alla batteria e Antonello Rapuano al piano. La direttrice guida con mano sicura i quattordici componenti del coro.
Uno dei segni distintivi del gospel è anche l’allegria. E allora via con “Merry Christmas”, “Silent Night”, "Let it be", “Halleluja” e “Oh Happy Day”. Con tutti in piedi a cantare e ballare. “Oggi il gospel si è evoluto -osserva Sherrita, che ha partecipato ad alcune tappe del tour di Zucchero- c’è quello rap, il pop, ma il messaggio spirituale è sempre lo stesso”. “Ci sentiamo incoraggiati -ha concluso la direttrice- andremo avanti. E’ stato bello scoprire questo teatro, che spero possa essere ancora utilizzato per il futuro”.
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