Uno slalom tra le note del melodramma e del bel canto. Tra sinfonie, preludi e intermezzi di alcune celebri opere. Da “Il Barbiere di Siviglia” di Gioacchino Rossini a “La Traviata” di Giuseppe Verdi. Per accendere e riscaldare l’atmosfera del Teatro Comunale di Benevento con un concerto impregnato di armonia, passione e sentimento. Una navigazione gaia e leggiadra, che ha visto al timone l’Orchestra da Camera dell’Accademia di Santa Sofia, e come capitano il soprano praghese Leona Peleskova.
La musica prende subito un ritmo brioso e frizzante con la sinfonia de “Il Barbiere di Siviglia” e col preludio de “La Traviata”. Accompagnano e preannunciano storie di amori tormentati. Sul palcoscenico arriva il soprano con la sua voce densa e raffinata, canta “Signore ascolta”, tratta dalla “Turandot”, e subito dopo “Vissi d’Arte” da Tosca. Si respira la tensione melodrammatica delle due famose figure femminili, create da Giacomo Puccini. Leona Peleskova padroneggia la scena ed è salutata da applausi scroscianti.
L’appuntamento rientra nella Stagione Artistica, promossa dall’Accademia di Santa Sofia, in collaborazione con l’Università del Sannio e col Conservatorio “Nicola Sala”, che proseguirà fino al prossimo maggio. Gli organizzatori annunciano che l’orchestra sta per partire per il Marocco, dove terrà una serie di concerti, col patrocinio del Ministero degli Esteri. Una tappa importante per i musicisti, la cui bravura è suggellata anche dall’ultimo numero della rivista musicale “Amadeus”, che pubblica un loro album.
Dopo il soprano, la parola passa agli orchestrali, che si rimboccano le maniche con la sinfonia de “La Gazza ladra” di Rossini e l’intermezzo di “Cavalleria rusticana” di Pietro Mascagni. Le note germogliano a volte lente, a volte veloci. Come donne che danzano. Il concerto riprende slancio e vivacità col ritorno di Leona Peleskova, che si cimenta con il “Flauto magico” di Mozart, eseguendo l’Aria della regina della Notte. La chiusura è affidata ad alcuni brani tratti da “I Masnadieri” di Verdi e dal “Guglielmo Tell” di Rossini.
"L’Orchestra da Camera dell’Accademia di Santa Sofia -scrive Monica Carbini, addetta stampa- continua a regalarci esecuzioni esaltanti, scegliendo sempre tra le gemme più amate della composizione operistica mondiale". I musicisti sono Riccardo Zamuner, Elena Emelianova, Bianca Agostini, Lorenza Maio (Violini I), Federica Tranzillo, Emanuele Procaccini, Alessandra Rigliari (Violini II), Francesco Solombrino e Martina Iacò alla viola, Danilo Squitieri e Alfredo Pirone al violoncello, Gianluigi Pennino al contrabbasso.
La musica è stata preceduta da una breve riflessione di Giuseppe Marotta, prorettore di Unisannio, sul futuro delle aree interne."La prima criticità -ha detto il docente- è rappresentata dallo spopolamento. Nell'ultimo anno il Sannio ha perso dodicimila cittadini. Ma c'è una riscoperta delle aree interne, perchè le grandi città sono diventate insostenibili. Dobbiamo valorizzare le nostre risorse naturali, culturali, agroalimentari, per dare nuove opportunità ai giovani. Possiamo cambiare il destino di queste terre".
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