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Direttore Antonio Esposito

Il viaggio di Biagio Osvaldo tra i libri, la lirica e i film western - Il figlio Giovanni: "Mio padre era un intellettuale di sinistra"
 

gio 28-12-2023 16:56 n.398, a.e.

Il viaggio di Biagio Osvaldo tra i libri, la lirica e i film western

Il figlio Giovanni: "Mio padre era un intellettuale di sinistra"


La cantante lirica e la pianista creano la giusta atmosfera per ripercorrere la vita di Biagio Osvaldo Severini, ad un mese circa dalla scomparsa. Il suo ritratto ci guarda dal fondo della sala. Il figlio Giovanni divide il suo percorso in tre tappe: il viaggio, il libro e la diversità. Mentre l’attore Michelangelo Fetto legge e interpreta alcuni passi dei suoi scritti. Nella libreria Masone va in scena un gradevole ed originale evento culturale, che si attaglia alla perfezione alla poliedricità e all’umanità del personaggio.

“Mio padre -dice Giovanni- amava la lirica. Ricordo quando lo portammo a sentire “Il Barbiere di Siviglia”, la sua opera preferita, era felice come un bambino. La domenica mattina ascoltava le arie più belle. Era nato a Ponte nel 1938, da genitori umili, il padre falegname abruzzese e la madre locandiera a Torrecuso. Forse è stato uno dei primi laureati in psicologia a Benevento. Ha insegnato tanti anni al Magistrale Guacci. Quando è andato via, l’11 novembre scorso, siamo stati inondati di messaggi di suoi ex alunni”.

La cantante Daniela Polito e la pianista Gilda Pennucci cominciano con “O mio babbino caro”, tratto da “Gianni Schicchi” di Giacomo Puccini. L’immagine di Biagio Osvaldo Severini, realizzata con delicatezza da Antonio Esposito su uno sfondo verde, sembra accompagnare pacatamente le note della “Carmen” di Bizet. I brani scelti da Fetto provengono da “La magnifica avventura della Lettura”, “Viaggio nel cuore di Benevento”, “Immagine psicosociale di città”, le tre opere principali scritte da Severini. C’è anche una “Letterina a Babbo Natale” in cui striglia i tagli alla sanità ed invoca la pace.

La sua casa era piena di libri. Nella biblioteca ora troveranno posto le sue ceneri, dopo la cremazione. Qualcuno ha ricordato il suo appoggio spontaneo alle iniziative culturali della città. “Il professore -ha evidenziato Felice Presta- ha donato molti volumi  alla nostra biblioteca intitolata a Falcone e Borsellino”. Per celebrare la vita di Severini sono venuti in tanti, oltre ai figli Giovanni e Vittorio, la moglie Nirvana, che ha trascorso con lui gli ultimi 37 anni, la sorella Antonietta, le nuore e le nipoti Bianca, Marina e Giorgia.

Il viaggio di Biagio Osvaldo si snoda anche attraverso le fotografie, che Giovanni spiega con amore. C’è il padre coi genitori, con la moglie in vacanza, coi parenti  in America,  con gli attori dei film western, che tanto ammirava. “Quando andammo negli Usa nel 2008  - racconta Giovanni- la sua felicità traboccava da tutte le parti. Amava il mare e il caldo. Mio padre era un intellettuale di sinistra, per lui impegnarsi era in dovere. La cultura doveva servire ad emancipare le persone”.





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