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Le canzoni d'amore, di libertą e di pace di Fabrizio De Andrč - L'omaggio di Leonardo De Stasio e dell'Orchestra Filarmonica
 

ven 29-12-2023 17:57 n.399, a.e.

Le canzoni d'amore, di libertą e di pace di Fabrizio De Andrč

L'omaggio di Leonardo De Stasio e dell'Orchestra Filarmonica


La bella e intensa storia di Fabrizio De Andrè attraverso le sue parole e la sua musica. Una vita da cantautore coerente con i suoi ideali. Con un messaggio sempre attuale. Contro le guerre, per la libertà di pensiero, per il rispetto delle diversità. Un fiume di emozioni portato alla luce ancora una volta con brillantezza dall’Orchestra Filarmonica di Benevento e da Leonardo De Stasio, con due concerti al Teatro Comunale, accolti con piacere e fervore da un pubblico delle grandi occasioni.

Il cantante beneventano è partito da “Creuza de Ma” e “Volta la carta”, per poi inoltrarsi nel variegato universo femminile del cantautore genovese, da “La Canzone di Marinella” a “Bocca di Rosa” e “Via del Campo”. “Il primo titolo -spiega De Stasio- significa “viottolo di mare” ed è dedicato ai marinai, che per sopravvivere sono costretti a navigare tra gli scogli. Per loro la luna si mostra nuda. Quando il testo fu presentato si temeva che il pubblico non lo capisse. Ma arrivò presto nella top ten”.

Lo spunto per la vicenda di Marinella venne da un fatto di cronaca. Il cantautore si divertiva, tra l’altro, a fustigare il comportamento dei perbenisti di fronte ad amori particolari. “Quella schifosa -si legge in Bocca di Rosa- ha già troppi clienti, più di un consorzio alimentare”. Con questo brano l’orchestra e il cantante sfoggiano una grande bellezza sonora. La voce di Leonardo De Stasio dona un suggestivo timbro alle canzoni. Il suo stile personale riesce a dare nuovo colore alle parole e al loro significato.

Le stesse spiegazioni che di tanto in tanto offre al pubblico servono a far comprendere meglio il mondo poetico di De Andrè. Il ritmo del concerto sale con “La città vecchia”, “Amore che vieni, amore che vai” e soprattutto con “La guerra di Piero”, dove spiccano questi stupendi ed importanti versi: “Lungo le sponde del mio torrente voglio che scendano i lucci argentati, non più i cadaveri dei soldati portati in braccio dalla corrente”. Uni inno all’amore a alla pace riscontrabile anche in “Fiume San Creek”.

L’orchestra è diretta con scioltezza da Letizia Vennarini, gli arrangiamenti portano la firma di Alessandro Verrillo. A De Stasio, in diverse canzoni, si affianca calda la voce solista di Chiara Spedicato. Il pubblico partecipa cantando, particolarmente quando arriva il ritornello de “La Ballata dell’amore cieco”, con “Don Raffaè” e “Il pescatore”. Il cantante annuncia che il prossimo 5 febbraio saranno al Teatro Bellini di Napoli. Poi arriva il bis con  "uomo onesto, uomo probo", perduto tra un "Tralalalalla Tralallaleru".

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