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Il ritorno di Abbate nel Pd e la reazione stizzita di Mastella - Il segretario Cacciano: "Fermate quella selezione per dirigenti"
 

sab 30-12-2023 19:04 n.400, a.e.

Il ritorno di Abbate nel Pd e la reazione stizzita di Mastella

Il segretario Cacciano: "Fermate quella selezione per dirigenti"


Il quadro disegnato da Giovanni Cacciano è colorato di rosa, per le cose fatte e le prospettive. “Auspichiamo un cammino virtuoso per il centrosinistra del Sannio  -afferma il segretario provinciale del Pd- miriamo a diventare la casa dei progressisti e dei riformisti. Abbiamo aperto il partito a mondi esterni. Per la prima volta esprimiamo due donne nella direzione nazionale”. La ciliegina sulla torta, comunque, porta il nome di Gino Abbate, consigliere regionale mastelliano, che ritorna tra i democratici sanniti.

La “svolta” di Abbate ha un impatto dirompente sulla politica, perché fa perdere una pedina importante al sistema di potere creato da Clemente Mastella, che governa da anni comune e provincia di Benevento con una coalizione anomala, che ruota intorno alla figura del capo. Per questa la reazione è stata durissima. “Non ci siamo accorti che facesse il consigliere regionale -scrive Mastella in chat con la sua maggioranza- nessuno in provincia sa chi è e nessuno lo stima politicamente. A Benevento, a partire da me”.

Il consigliere regionale, che a Palazzo Santa Lucia, siede nel gruppo di Campania Libera e Socialisti, fu eletto nella lista “Noi Campani”, che fa parte dello schieramento che portò alla vittoria di Vincenzo De Luca nel 2020. I rapporti con Mastella si sono logorati nel tempo. “Il progetto che avevamo condiviso si è rarefatto -rileva Abbate- è venuta meno la dimensione civica, si guarda all’alleanza con Italia Viva per le prossime Europee. Non ho trovato ascolto sulle questioni sollevate. Quindi la separazione l’ha voluta Mastella”. Col Pd, che lasciò nel 2016, potrebbe candidarsi a sindaco di Benevento.

L’analisi del Pd ha puntato i riflettori sulla città  e sulla provincia. “Ci siamo battuti -ha spiegato Floriana Fioretti- per non far spostare il Terminal degli Autobus, per realizzare un parco archeologico in Piazza Santamaria, per migliorare gli alloggi popolari e i Pics, (Progetti Integrati Città sostenibile), per fare luce sul dissesto. Speravamo in un cambio di passo, ma si è registrato l’immobilismo più totale, nonostante l’arrivo di una pioggia di risorse. Per Benevento manca soprattutto una visione strategica”.

Il risultato delle elezioni provinciali non è stato positivo per la sinistra.C'è un allineamento al quadro nazionale. “Il Pd -ha detto Cacciano-  è passato da tre a due consiglieri, le liste di Mastella da sei a cinque e la destra sale da uno a tre. Ma è una fotografia non reale. Con la riforma si spera di tornare al voto popolare”. Il partito mastelliano si è ridimensionato, non ha alcuna prospettiva nazionale. L’avversario rimane la destra. II Sannio sembra una terra smarrita. Lavoriamo per una nuova stagione politica”.

“Questa provincia -aggiunge Giuseppe Ruggiero- vive un male silenzioso di cui nessuno parla.  Nell’ultimo anno sono andate via 4 mila persone. Con questo passo i paesi sotto i mille abitanti nel 2050 scompariranno. Basta vedere i dati di Castelvetere, San Bartolomeo in Galdo, Montefalcone. C’è uno spopolamento che è peggio di una guerra civile. Come programmazione siamo a zero. Solo otto comuni hanno approvato il Puc. E abbiamo perso anche tanti finanziamenti per strade e scuole”.

La provincia, guidata dal mastelliano Nino Lombardi, finisce nel mirino anche per le procedure di assunzione dei dirigenti. “Abbiamo scritto già una brutta pagina -sottolinea Cacciano- con la vicenda di “Concorsopoli”, rimbalzata sul piano nazionale. Non possiamo dare un altro spettacolo. Ci sono dei bandi per reclutare figure dirigenziali a tempo, che non prevedono selezione per titoli ed esami, ma tramite colloqui. Forse per favorire alcuni ex protagonisti della politica locale. Fermatevi e revocate tutto”.

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