Quando la “Symphonic Band” prende posto sul palcoscenico dell’Auditorium San Vittorino, l’atmosfera si elettrizza subito. Il direttore Vincenzo D’Arcangelo, che sfoggia un elegante papillon, saluta il pubblico con tono scherzoso e manifesta l’emozione per l’anno nuovo. “Benvenuti nel 2024 -attacca il maestro- si fa fatica a dirlo. Siamo andati proprio nel futuro. Auguro a tutti di stare bene e di avere una vita tranquilla”. La “Symphonic Band” del Conservatorio di Benevento comincia forte con “Jesus Christ Superstar”. Il ritmo mette gioia e allegria. I venti musicisti danno fiato con vigore a trombe, clarinetti, flauti e tromboni. Il maestro coglie subito la palla al balzo per una riflessione sul significato del messaggio cristiano contenuto nel brano. “Questo nostro Signore -osserva- aveva proprio ragione, soprattutto quando ci invita a “non fare agli altri quello che non vuoi sia fatto a te”. Ma l’uomo non impara mai, con tutte queste guerre che continuano ad esplodere intorno a noi. Il Natale, da poco passato, possa illuminare tutti”.
Il concerto, organizzato dal "Nicola Sala", si infervora con “Christmas Festival”, una bella carrellata di canti natalizi, accolti con entusiasmo dalla platea. Le emozioni crescono con il “Valzer dei Fiori” di Caikovskij. Il direttore elogia la band e ironicamente ammette che quell’esecuzione lo ha fatto veramente sudare. Poi tutti insieme gridano “Buon Anno 2024”. La musica si snoda con la leggerezza danzante del Bel Danubio Blu di Johann Strauss. Vengono presentati uno ad uno tutti i bravissimi musicisti.
“Questa nostra band –sottolinea Giuseppe Ilario, direttore del Conservatorio- è sempre presente alle manifestazioni istituzionali, da quelle dei carabinieri a quelle della polizia. Il maestro D’Arcangelo, con la sua verve comica, è riuscito questa sera a stemperare quella tensione che a volte si respira durante le sue lezioni”. Il direttore della band riconosce ad Ilario il merito di aver riportato armonia nel Conservatorio. “Siamo- evidenzia- davvero in buone mani, con lui sono state mese in piedi tante iniziative”.
La frizzante conclusione della cavalcata musicale è affidata a tre brani famosissimi: la “Florentiner March”, il Can Can di Jaques Offenbach e “La marcia di Radetzky”, accompagnati dagli applausi e dal battito frequente e ritmato delle mani del pubblico, che ha apprezzato lo spirito e la qualità del concerto. Si chiude col bis del Can Can. “Abbiamo selezionato musiche popolari –ha concluso D’Arcangelo- per avviare l’anno nuovo con buoni auspici. Vi siete divertiti? Questo è quello che mi interessa”.
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