La visita del presidente della Regione Campania a Benevento, per l’inaugurazione di due strutture all’ospedale San Pio”, è contrassegnata da un’atmosfera trionfale per i traguardi raggiunti. “Quando vedo i risultati del vostro lavoro -afferma Vincenzo De Luca- ritrovo coraggio. Nelle vostre mani avete la vita della gente, soprattutto della povera gente. Siamo in un paese di squinternati, con un governo di squinternati, in assoluta coerenza con quelli di prima. La sanità pubblica rischia il crollo. Siamo arrivati al punto che non riusciamo più a fare i turni nei Pronto Soccorso. Mancano 20 mila medici e 70 mila infermieri”.
Il quadro complessivo è molto critico, ma, nonostante le difficoltà, il potenziamento della Procreazione Medicalmente Assistita e di Cardiologia al San Pio, due reparti ristrutturati e dotati di tecnologie all’avanguardia, è un passo avanti importante per la sanità del Sannio. “Ci siamo rimboccati le maniche -sottolinea il direttore generale Maria Morgante- aggiungiamo due tasselli di eccellenza. Ci sono stati assegnati più di 50 milioni di euro. Continueremo a lavorare con nuovo slancio ed entusiasmo”.
Il centro per aiutare le coppie a partorire è diretto da Alfredo Nazzaro, che illustra il lavoro fatto e le prospettive. “Con i nuovi strumenti -dice il dottore- continua il progetto avviato nel 2004 con Loretta Mussi. Fino al 2019 abbiamo assistito 7 mila coppie e fatto nascere 1500 bambini. Ripartiamo dopo uno stop di quattro anni e mezzo. Le tecnologie impiantate arrivano dall’altra parte del mondo”. Per testimoniare l’impegno dell’equipe di Nazzaro parla in video Anna, mamma di una bimba di otto anni.
L’arrivo di De Luca è salutato con un grande elogio da Marino Scherillo, primario di Cardiologia. “Presidente, benvenuto nel Sannio, terra di gladiatori -afferma- questa è la sua casa, perché lei è il Principe dei gladiatori del Sud, della bella politica fatta per il bene comune. Provo orgoglio ed emozione. Il San Pio ha 1500 dipendenti. Noi siamo nello stesso tempo soldatini e direttori d’orchestra. In soli 10 mesi abbiamo ottenuto una struttura unica in Italia nel campo dell’emodinamica interventistica”.
L’appellativo di “gladiatore” ringalluzzisce il governatore, che scaglia le sue bordate, contro il numero chiuso alla Facoltà di Medicina e al “camorrificio” che gira intorno ai quiz, contro i “baroni” che scoraggiano gli specializzandi dal lavoro negli ospedali. “C’è qualche campano -attacca- traditore, fellone, che lavora a Milano, viene in Campania una volta al mese per fare studio, soprattutto in oncologia, organizza il pacchetto e porta i pazienti al Nord. Se non sono interventi particolari, rivolgiamoci alle nostre eccellenze”.
Nell’attesa del presidente facciamo un giro al Pronto Soccorso, come sempre pieno di gente. “Bisogna riaprire -consiglia un'infermiera- le ali chiuse di chirurgia, ortopedia e medicina d’urgenza, dove i lavori sono finiti da tempo”. “Tutti vengono qui -evidenzia un signore di Montesarchio- perché mancano altre strutture sul territorio. Pensi a quanti chilometri deve fare un’ambulanza da Pietraroja. Per mia moglie in neurologia abbiamo atteso cinque giorni. Ci vuole una comunicazione più puntuale”.
Per affrontare la drammatica situazione dei Pronto Soccorso, De Luca annuncia un concorso unico per reclutare tutti i medici disponibili. “Per il personale dell’area d’emergenza -propone – è necessario un adeguamento salariale e pensionistico. Con chi gestiremo le centinaia di Case di Comunità programmate? In Campania abbiamo10 mila dipendenti in meno rispetto alle altre regioni, in base alla popolazione. Siamo penalizzati anche nel riparto del fondo nazionale. Faremo le barricate contro l’Autonomia Differenziata. Stanno spaccando l’Italia. Altro che la nazione e i saluti romani. Stanno mettendo in croce il Sud. Sono pronto ad un confronto pubblico con chiunque”.
Nell’ospedale di Sant’Agata dei Goti arriverà una sezione oncologica del “Pascale” di Napoli e a Benevento è stata posta la prima pietra della Cittadella Sanitaria, promossa dall’Asl per un investimento di 15 milioni di euro. “Abbiamo fatto la metà del nostro dovere -conclude De Luca- dobbiamo essere i primi in Italia in tutti i campi. Sulle tecnologie non ponetevi limiti. Vi finanziamo tutto, ma puntate alla massima eccellenza, come avete fatto oggi. Per l’edilizia sanitaria ci sono da spendere un miliardo e 300 milioni, fermi per la burocrazia. Ci hanno fatto sapere che manca l’ultima firma. Vuol dire che quella pratica è partita per i mari tropicali e non si sa quando tornerà al punto di partenza”.
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